Solitudine e confusione

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Guazzabuglio
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Solitudine e confusione

Messaggio da Guazzabuglio » martedì 28 marzo 2017, 21:15

Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di diciassette anni e frequento il penultimo anno di liceo scientifico. Scrivo questo post perché, in un certo senso, non mi sento bene.

Questo malessere non è dovuto al rifiuto della mia natura. Sono riuscito ad accettare la mia sessualità , in particolare attraverso la filosofia. Mi hanno aiutato i concetti di "vivere secondo natura" e "l'amore è la strada verso Dio, che è dentro ad ogni coscienza" (li scrivo, magari possono aiutare anche qualcun'altro).

Più che altro non sto bene a causa della solitudine. Ho una media scolastica alta e studio molto, quindi ho pochi amici. Solo la mia migliore amica sa che sono gay, ma mi sembra di non essere compreso.

Inoltre mi sembra di essermi perso le cose più belle dell'adolescenza. In un certo senso, non stando bene con me stesso non ho mai avuto il coraggio di fare molte cose e mi sono dedicato unicamente lo studio. Ora però anche il mio studio è in crisi. Devo scegliere l'università e fare i primi esami di ammissione, ma nessun indirizzo universitario riesce a interessarmi completamente. Amo sia le materie scientifiche che l'arte, però queste discipline sono troppo diverse e ho paura a dover rinunciare a una delle due. Sarebbe come gettare via una parte di me.
Dovrei scegliere ingegneria o informatica, ma nel profondo non sono sicuro di questa scelta.

In questi ultimi tempi ho iniziato a provare qualcosa di nuovo e ho il desiderio di conoscere qualcuno come me. Allo stesso tempo però mi vergogno. Vivo vicino a Milano e sono tentato di frequentare di più questa grande città, magari per conoscere nuove persone con cui poter essere me stesso. Secondo voi è una buona idea?

Grazie per aver letto questo post :-).

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progettogayforum
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 29 marzo 2017, 2:01

Ciao Guazzabuglio,
prima di tutto un link:
http://offf.miur.it/pubblico.php/ricerc ... orm/p/miur
Questo è il sito del MIUR (Ministero Istruzione Università Ricerca) che contiene schede compilate in modo omogeneo su ciascun corso di laurea attivato in Italia nell’anno accademico in corso. Il sito è oggettivo, informativo, non ha le finalità promozionali tipiche dei siti delle singole università, e per questo ha una affidabilità oggettiva.
Quanto al futuro, è ovvio che scegliere non vuol dire solo fare una scelta ma anche fare delle rinunce. A mio parere, dato che poi nell’attività professionale ci dovrai rimanere per almeno 40 anni, l’unica cosa sensata è fare scelte motivate da una scelta vocazionale forte, altrimenti tutta la vita professionale rischia di tradursi in una forma di lavoro forzato.
Non va mai dimenticata l’idea che, se la libertà è fondamentale per chiunque, per un gay lo è ancora di più e la vera libertà è la libertà che deriva dall’autonomia economica, che è l’unico modo di non dipendere da nessuno. Per riuscire a conciliare scelte vocazionali e esigenze di tipo lavorativo in modo serio, bisognerebbe conoscere molto da vicino le possibilità di lavoro nei singoli settori, cosa che non è quasi mai possibile perché si fa oggi una scelta, relativa al tipo di studi, i cui effetti si vedranno solo tra almeno 5 o 6 anni. Comunque bisogna sforzarsi di valutare le cose a mente fredda e sulla base di informazioni serie.
Quanto alle tentazioni della grande città, beh, francamente ci andrei molto cauto. Vivere in modo soddisfacente la propria vita affettiva è il desiderio di tutti, ma riuscirci non è una cosa facile. Non hai perso nulla della tua adolescenza perché ti stai costruendo le basi per una vita adulta gratificante e libera, e da quello che dici penso che tu lo stia facendo per il meglio. Quando arriverai all’università avrai molte possibilità concrete di conoscere ragazzi (anche ragazzi gay) e di stringere amicizie, parlo proprio di semplici amicizie, che sono la base per costruire una vita affettiva serena. Sognare belle avventure è un sacrosanto diritto ma la prudenza è assolutamente fondamentale. Chi promette tutto subito e facilmente, di regola, non fa che illudere le persone.
Da quello che scrivi si capisce che tieni i piedi ben saldi per terra e che vuoi capire prima di decidere, questa è la migliore partenza!

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agis
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da agis » mercoledì 29 marzo 2017, 8:51

Ciao Guazza :)
Di carne al fuoco ne hai messo parecchia ma, a parte quanto ti ha già scritto project, se il tuo problema principale deriva dalla solitudine sempre è utile tener presente che questo stato mentale è semplice e non sempre da tutti risentito in modo negativo. Se sei un ragazzo studioso può essere che tu già sappia che ci furono ed ancor oggi esistono in una certa misura persone come gli eremiti, gli anacoreti, gli stiliti che questa solitudine andarono attivamente cercando attribuendovi un valore positivo. Se, invece, come nel tuo caso, se ne risente in modo negativo, la soluzione è semplice: visto che la solitudine è quello stato mentale che tu/io/noi tutti otteniamo sottraendoci dall'altro da sé, per sconfiggerla è sufficiente dedicarsi maggiormente a quest' "altro" che non deve essere necessariamente di natura sessuale. Non è detto che uno debba per forza fare coming out per sentirsi meno solo ^_^.

Guazzabuglio
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da Guazzabuglio » giovedì 30 marzo 2017, 23:15

Grazie Project,
Il sito che hai linkato è molto utile :-). Seguirò il tuo consiglio e cercherò di seguire la mia vocazione (non appena la troverò).
Spero che te abbia ragione e che nel periodo dell'Università potrò stringere delle vere amicizie.
Se ci penso bene, ciò che mi fa stare peggio è proprio la solitudine.

Grazie anche a te Agis,
Devo ammettere di non aver capito il tuo post completamente, probabilmente perché non sono ancora abbastanza "maturo" da capire veramente cos'è la solitudine.
Dopo aver letto il tuo post non riesco a togliermi un pensiero dalla testa: forse, involontariamente, ho fatto in modo che gli altri mi stessero lontani. Se avessi agito in questo modo, come potrei rimediare?

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Help
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da Help » venerdì 31 marzo 2017, 9:21

Beh, ho letto una cosa strana, non devi scegliere tra ingegneria o informatica. Esiste un corso di studi chiamato Ingegneria informatica ( che tra l'altro frequento e trovo fighissimo :D ) che è un corso di studio di spessore.

Checché ne dicano informatici, al giorno d'oggi saper programmare conta in minima parte, perché esistono programmi che partendo da un progetto definito già creano loro il programma. Questo ovviamente non ti esenterà durante il corso di studio dall'imparare linguaggi come C C++ C# Java(questi ultimi due praticamente identici) JavaScript PROLOG LISP HTML PhP (anche altri che non ricordo), ma ti fa capire che dalla tua classe fino alla fine della triennale, il lavoro più quotato è progettista software, e per imparare a progettare bene, Ingegneria é la strada migliore.

Per quanto riguarda la solitudine, io ho più o meno la tua età, qualche anno in più, non mi sono mai trovato con le altre persone e mi sono sentito solo per un periodo. Ora sono solo uguale (mi tocca contraddire project, all'università le persone sono solo un po' meno peggio), ma non mi ci sento, perché sono costantemente immerso in ciò che mi appasiona. Ciò ha due risvolti positivi, io come persona non dipendo da nessuno, quindi nessuno può intervenire sul mio umore, e secondo effetto, la mia felicità non dipende da nessuno ma solo dallo stare bene con me stesso. Capisci subito che se sei tu la fonte della tua felicità, sei come un rubinetto collegato a se stesso, la felicità circola sempre.

Riconosco comunque che il periodo del liceo sia abbastanza penoso, questo è causato dal fatto che durante quella fase scolastica le classi siano piccole e quindi ci sia maggiore facilità nelle relazioni interpersonali e nell'acquisizione di ruoli stabili (sfigato,bullo etc.). All'università ci sono talmente tante persone da farti sentire uno nel mucchio. Non puoi sentirti escluso da nessun gruppo perché una quantità così enorme di gente impedisce la creazione di rapporti statici, tutto diventa altro in continuazione (altri gruppi, altri amici).

Buona fortuna ;)
Ultima modifica di Help il venerdì 31 marzo 2017, 16:37, modificato 1 volta in totale.

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agis
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da agis » venerdì 31 marzo 2017, 10:57

Guazzabuglio ha scritto: Grazie anche a te Agis,
Devo ammettere di non aver capito il tuo post completamente, probabilmente perché non sono ancora abbastanza "maturo" da capire veramente cos'è la solitudine.
Dopo aver letto il tuo post non riesco a togliermi un pensiero dalla testa: forse, involontariamente, ho fatto in modo che gli altri mi stessero lontani. Se avessi agito in questo modo, come potrei rimediare?
Ecco vedi... ^_^ Helpino ha risposto un po' anche per me. La solitudine dipende certamente da questo senso di distanza, di lontananza che tu metti tra te ed il resto. In questo senso il rimedio potrebbe sembrare banale. Come avverti con disagio di aver possibilmente posto una distanza, nulla ti vieta di riavvicinarti quando tu meglio creda di farlo. Tra l'altro la buona notizia è che non necessariamente questo riavvicinamento deve essere un riavvicinamento ad "altri", un riavvicinamento a soggetti. Molte volte può essere anche un riavvicinamento ad oggetti: ad esempio all'oggetto di studi che si trovino personalmente gradevoli ed appaganti come ti ha scritto Help.
Possibili spunti che ti consentano di avvicinarti ad una materia in maniera tanto scientifica e rigorosa quanto artistica potrebbero essere matematica/fisica se ti senti portato, linguistica con particolare riferimento agli aspetti semantici come intrapresa da due miei conoscenti internettiani, uno canadese e l'altro francese e, perché no?, agronomia perché, a dispetto dei frizzi e dei lazzi che si fanno sulle "braccia sottratte all'agricoltura", un'agricoltura studiata a certi livelli, è cosa molto complessa ma anche potenzialmente gratificante su piani costruttivi di tipo estetico. Può essere che per un nostro futuro immediato ci sia un enorme bisogno di persone preparate in questo campo come, ad esempio, la storia recente di Cuba insegna. :)

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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da agis » venerdì 31 marzo 2017, 11:00

Help ha scritto:
Capisci subito che se sei tu la fonte della tua felicità, sei come un rubinetto collegato a se stesso, la felicità circola sempre.
ihihihihihihihihihihihihi :lol: il rotellino Helpino ^_^

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... erfall.jpg

Guazzabuglio
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da Guazzabuglio » sabato 1 aprile 2017, 23:03

Grazie per aver risposto al mio post :-).

Help, il tuo messaggio mi ha convinto che ingegneria informatica potrebbe essere una scelta interessante. Mi ero già informato sulle differenze tra ingegneria informatica e scienze informatiche però nessuna delle due mi aveva convinto fino in fondo.

Agis, il problema fondamentale è che, secondo i miei professori, potrei affrontare qualsiasi percorso universitario. Ho la possibilità di scegliere ciò che mi piace, però non so come unire la pittura e l'arte alle scienze e alla matematica (considerando che ho escluso architettura).

I vostri messaggi mi hanno convinto che dovrei scegliere ciò che, oltre che felice, mi renda anche indipendente.
Grazie ai vostri consigli penso che riuscirò a fare una scelta con più sicurezza.
Vi ringrazio :-).

Guazzabuglio
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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da Guazzabuglio » sabato 1 aprile 2017, 23:08

Scusate il doppio post, ma ho dimenticato di scrivere una cosa importante:
Negli ultimi giorni ho riflettuto sulla solitudine, ho cercato di vivere in modo più libero e di "demolire" quelle barriere che, probabilmente, mi tengono separato dagli altri.
Sto anche cercando di diventare più indipendente e di seguire i vostri consigli.
Grazie :-).

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Re: Solitudine e confusione

Messaggio da Help » sabato 1 aprile 2017, 23:52

Più che lasciarti convincere dovresti ritrovarti in ciò che dico. Io parlo della mia esperienza, che ovviamente è positiva perché fin da quando avevo 8 anni le due strade che mi si paravano dinanzi come la via dorata di Doroty erano quella del mastro pasticcere e quella dell'ingegnere, le uniche due figure che ho sempre idolatrato. Se non ti ritrovi, non percorrere questa via.

Per quanto riguarda pittura e scrittura, anche io ne sono sempre stato appassionato, e anche se frequento il corso di studi già detto, nelle settimane in cui sono abbastanza avanti con lo studio il tempo lo passo a disegnare o scrivere. Se organizzi bene il tempo, ne avrai sempre a disposizione per fare tutto quello che vuoi.

Comunque hai ancora 2 anni davanti, penso farai le tue dovute considerazioni e sceglierai la via migliore.

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