Poche parole, tante conseguenze…

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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Nemesis

Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da Nemesis » domenica 29 maggio 2011, 20:52

“Gli omosessuali sono persone che non si conoscono”
Un ennesimo grande passo indietro viene questa volta compiuto dai media, più specificatamente dal mondo del cinema.
Con questa frase di Al Pacino in “Angels in America”, quando al posto dell’Aids (che pensa di aver contratto a furia di fare sesso non protetto con le marchette) scopre di avere un tumore.
La malattia non c’entra niente, è importante invece l’affermazione.
Il personaggio interpretato da Pacino è gay, ricco e potente, ma proprio perché ricco e potente preferisce dire “io non sono gay, perché i gay non sono niente”.

“Gli omosessuali sono persone normali, non errori di natura o dei malati. Sono persone che hanno tutto il diritto di amare e di essere amati e in quanto tale di formare delle famiglie”
Queste parole rivoluzionarie le ha pronunciate invece padre Cosimo Scordato, parroco della chiesa San Francesco Saverio all’Albergheria, un popoloso quartiere palermitano, partecipando alla presentazione del progetto Prospettiva Queer.

All’inizio non riuscivo a crederci, mi sarei aspettata uno scivolone ecclesiastico e un salto in avanti mediatico, invece la realtà ha superato ogni immaginazione.
C’è da augurarsi che il mondo del cinema si cosparga il capo di cenere e per una volta pensi non ad essere politically correct, piuttosto significantly intelligent; come c’è da sperare che le parole di padre Cosimo non restino un sogno ma possano diventare presto una realtà concreta.

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Sciamano
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da Sciamano » domenica 29 maggio 2011, 22:05

Io penso che la situazione col tempo migliora per noi, con la Chiesa ci vorrà di più, ma sono cambiate cose notevoli con i secoli, anche questo può cambiare: l'apertura all'amore omosessuale.

Ieri ho fatto per la prima volta CO con una (ormai amica) compagna di corso... dato che lei si è confidata con me su molte cose... immaginavo fosse tranquillissima, in effetti non c'è stato alcun problema. In realtà ho altri amici all'uni che se lo sapessero, penso non ci sarebbe proprio alcun problema. C'è qualcosa di positivo che volevo evidenziare: è difficile che persone nuove che conosci, possano rappresentare un problema. Ammesso che fossero omofobe... al più ci si eviterà a vicenda...

Il problema con il CO è proprio nella misura in cui è rivolto a chi ti conosce, con chi tu hai legami. Ormai sono in un altro contesto rispetto all'ambiente in cui sono cresciuto (abbastanza omofobo, ma soprattutto perché ignorante penso), altrimenti tra "vecchie amicizie" (chiamiamole così...) sono quasi inevitabili pettegolezzi, provocazioni, o l'essere comunque inquadrato in una situazione anomala, per cui è meglio aver poco a che fare con uno così (casi diffusi in cui ci si dice: "sì, sì, nessun problema, restiamo amici" e poi si viene evitati). Ma questo in fondo rivela e fa emergere i legami migliori che davvero avevamo. Il problema capitale è proprio in famiglia, dove non c'è una mentalità giovane, e da cui si dipende materialmente ed economicamente, senza contare i parenti... Ecco, più il CO lo si considera in riferimento a chi ci è "vicino" (in diversi sensi) e più è complicato farlo e può risultare pericoloso.

Sarei molto più sereno se potessi essere sempre e cmq me stesso, anche in famiglia, però gli attriti stessi che io ho in famiglia, fanno sì che non ci parlerei di queste cose con i miei.

L'ambiente di origine è davvero importante, l'omofobia in fondo può essere considerata un problema di chi è omofobo... ma questo non vale per la famiglia, e la famiglia ovviamente è di un'altra generazione... (relativamente al lavoro non ho alcuna esperienza, ma penso che anche quello sia eventualmente problematico... bisogna fare attenzione e dipende da che lavoro si fa).

"Gli omosessuali sono persone normali, hanno il diritto di amare ed essere amati, e possono avere una famiglia" se questa consapevolezza fosse nella mente delle famiglie di chi è gay, e legalmente rispettata in ogni contesto lavorativo, l'omofobia sarebbe quasi trascurabile.
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

WhiteSephir
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da WhiteSephir » lunedì 30 maggio 2011, 9:57

Nemesis ha scritto:“Gli omosessuali sono persone che non si conoscono”
Un ennesimo grande passo indietro viene questa volta compiuto dai media, più specificatamente dal mondo del cinema.
Con questa frase di Al Pacino in “Angels in America”, quando al posto dell’Aids (che pensa di aver contratto a furia di fare sesso non protetto con le marchette) scopre di avere un tumore.
La malattia non c’entra niente, è importante invece l’affermazione.
Il personaggio interpretato da Pacino è gay, ricco e potente, ma proprio perché ricco e potente preferisce dire “io non sono gay, perché i gay non sono niente”.
Io non credo che quella frase, pronunciata dal personaggio di Al Pacino, rappresenti un passo indietro nella visione delle tematiche omosessuali.

Al contrario, secondo me, offre uno spaccato di realtà sulle quali a volte non ci si sofferma. Nello specifico, il personaggio di Al Pacino nella miniserie viene tratteggiato con caratteristiche negative NON perché sia gay ma per il modo in cui ha vissuto la sua vita: una negazione continua per difendere la propria ricchezza e il proprio potere. Non rappresenta certo tutti gli omosessuali, ma una parte di loro. Una parte che forse era davvero molto numerosa negli anni in cui ha vissuto quel personaggio.
Quindi, a mio avviso, nel momento in cui il personaggio dice "Gli omosessuali sono persone che non si conoscono", fa una dichiarazione quasi autoreferenziale. Una sorta di mea culpa. "Ho vissuto senza riconoscermi". Ovviamente il tutto inquadrato nella mentalità di un uomo arrogante e potente non può che assumere un valore del tipo "se lo sono io, allora lo sono tutti"; ma la bellezza, la veridicità, la negatività del personaggio è anche quella.

:)

Torrismondo
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da Torrismondo » lunedì 30 maggio 2011, 20:22

Nemesis ha scritto:[“Gli omosessuali sono persone normali, non errori di natura o dei malati. Sono persone che hanno tutto il diritto di amare e di essere amati e in quanto tale di formare delle famiglie”
[...]
c’è da sperare che le parole di padre Cosimo non restino un sogno ma possano diventare presto una realtà concreta.
Mah Nemesis, hai così tante speranze? Certo, non nego siano parole importanti e ti concedo pure che il sacerdote in questione sia avanti col suo pensiero rispetto al resto del mondo ecclesiastico. Ma la gerarchia e soprattutto i documenti (sui quali si basa Santa Romana Chiesa) non sono così. D'accordo che se mai nessuno comincia a pensarla diversamente mai il pensiero cambierà, però ripeto che il Magistero non verrà cambiato dal parroco di provincia, anzi, è più facile che detto parroco venga... silurato.
La base della piramide, a mio avviso, s'individua a livello più alto dei presbiteri e quella è salda...
Velle parum est: cupias ut re potiaris oportet (Ov. Ex Ponto I 1, 35)

SenzaPeso
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da SenzaPeso » mercoledì 1 giugno 2011, 15:18

Io penso che ciò che un autore mette in bocca ad un suo personaggio non per forza rappresenta il pensiero dell'autore stesso, ma che piuttosto appartenga a quel bagaglio di sfumature che servono per caratterizzare il personaggio in questione. Sia nel cinema, che sui libri, che nei fumetti... Che in tutto il resto.

barbara
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da barbara » mercoledì 1 giugno 2011, 19:10

Quel che dice Senza Peso è vero. Se l'autore ad esempio vuole rappresentare un personaggio mafioso, deve farlo parlare come un mafioso, senza preoccuparsi di dar lezioni di mafia allo spettatore. Lo stesso vale per un libro. Se l'omofobia esiste è normale che venga rappresentata in qualche modo. La letteratura , il cinema ecc rispecchiano la realtà. Sarà la storia stessa a far interrogare lo spettatore sul senso di quel che accade . Ma nel complesso si dovrebbe capire il pensiero dell'autore sull'argomento, sia che ci siano dei personaggi omofobi sia che no .Non avendo visto il film , non posso esprimere un parere. Certo il cinema veicola dei messaggi in modo molto subliminali. .
Recentemente mi è capitato di vedere uno scketck della RAI, quello che è girato in una cucina di casa, con una famgilia ecc e lo danno all'ora di cena.
Ecco lì, secondo me è uscito proprio un messaggio omofobo puro e semplice.
Il ragazzino parlando col padre sembra che dica che gli piace un compagno e allora il padre paga la donna di servizio per sedurlo. Alla fine viene fuori che era un malinteso e tutti felici e contenti. Visto che non era certo un film d'autore (perchè nel complesso il tutto faceva abbastanza pena) è chiaro che lo sceneggiatore era omobofo e ha veicolato ciò che pensava, per di più in un modo tale che per lo spettatore era "ovvio" e naturale ciò che stava succedendo. Un bell'esempio di diseducazione al rispetto della diversità.

marmar77
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da marmar77 » giovedì 6 aprile 2017, 11:02

Continuando a spulciare vecchi topic, non mi aspettavo di trovare qualcosa sulla miniserie tv "Angels in America".

La serie mi ha toccato molto, proprio per la crudeltà con cui ti mostra la realtà gay. Nello specifico, ne tratta una porzione, probabilemente la più triste che soprattutto negli anni '80 era molto comune.
Non ci sono filtri, velature o cose lasciate ad intendere: tutto è chiaro e, come spesso accade, quello che vediamo non sempre ci piace.

Il messaggio lanciato da Al Pacino “Gli omosessuali sono persone che non si conoscono” lo interpreto non come un'affermazione di fatto, anzi come l'ostacolo che il personaggio in questione, sebbene ricchissimo e di forte personalità, non è mai riuscito a superare.
Tale dichiarazione, così semplice e apparentemente banale, racchiude tutto il disagio e dolore del mondo gay.
Se fosse stata detta da un depresso o da uno studentello alle prime esperienze, non avrebbe avuto la stessa valenza. La profondità del problema si percepisce proprio perchè tale frase ha bloccato e rovinato l'esistenza di un uomo di potere temuto da molti, ma in realtà incapace di affermare la propria libertà come individuo (dico come individuo perchè va oltre la sfera sessuale, coinvolgendo comportamenti e modi di essere della vita di tutti i giorni).

Conosci il problema, trova la soluzione...quindi che bisogna fare?

Secondo me il nostro compito è proprio questo: chiarire a chi ci sta vicino che vuol dire essere gay, proprio come ha fatto un semplice parroco del sud: "Gli omosessuali sono persone normali, non errori di natura o dei malati. Sono persone che hanno tutto il diritto di amare e di essere amati e in quanto tale di formare delle famiglie”.
Non si tratta necesseriamente di fare coming out o scelte stravolgenti, ma di accettare noi stessi e comportarci come tali.
Condivido quanto letto in un altro topic che il peggior nemico dei gay siamo noi stessi, perchè spesso ci nascondiamo e temiamo giudizi da chiunque.
Non è facile, anzi è molto difficile ed il personaggio di Al Pacino, sebbene fosse finzione, ne è esempio.
Fortunatamente, il parroco in questione come altri (anche non gay), però ci dimostrano che tante persone REALI lo fanno.
...A quanti di noi è capitato di aprirsi, confidarsi oppure semplicemente non nascondere la propria omosessualità e ricevere in cambio una reazione positiva che non ci saremmo mai aspettati? Sicuramente ci saranno situazioni opposte, ma la vita vera è fatta di persone con cui andiamo d'accordo o no, di persone che ci piacciono oppure no...noi possiamo scegliere con chi stare.

Ringrazio Nemesis per l'ottimo spunto, che mi ha spinto alla riflessione!

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agis
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Re: Poche parole, tante conseguenze…

Messaggio da agis » giovedì 6 aprile 2017, 22:28

marmar77 ha scritto: Sicuramente ci saranno situazioni opposte, ma la vita vera è fatta di persone con cui andiamo d'accordo o no, di persone che ci piacciono oppure no...noi possiamo scegliere con chi stare.
Senz'altro l'ultima che hai detto marmar.
D'altra parte quanti modi ci sono per essere eterosessuali? ^_^

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