RAGAZZI GAY E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

HIV e AIDS, contagio, prevenzione, test - malattie sessualmente trasmissibili
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RAGAZZI GAY E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

Messaggio da progettogayforum » lunedì 30 ottobre 2017, 14:33

Caro Project,
oggi per la prima volta ho avuto la prova della stupidità di certi ragazzi e uno l’ho anche mandato a quel paese, per non dire di peggio, anche se per tanti aspetti era un bravissimo ragazzo e mi piaceva pure parecchio. Ho sempre avuto paura delle malattie sessualmente trasmesse e ti spiegherò perché, e poi alcune cose che tu mi hai raccontato hanno accentuato i miei timori. Non credo che col sesso si raggiunga la felicità, anche se il sesso è comunque una cosa che crea una dimensione di intimità molto forte, comunque, pensare di rovinarsi la vita per cinque minuti di sesso non protetto fatto con uno sconosciuto mi sembra proprio un comportamento da persona totalmente irresponsabile. Avevo un amico, anzi per fortuna ce l’ho ancora, è un ragazzo di origini irlandesi che chiamerò Patrick, anche se non si chiama così. Patrick è diventato sieropositivo per aver sottovalutato i rischi. È vero che adesso non si finisce subito in AIDS perché ci sono i farmaci antiretrovirali che controllano abbastanza bene la situazione e quindi le prospettive sono molto meno terribili di qualche decina di anni fa, ma la vita di Patrick ormai sarà definitivamente condizionata dall’HIV. Io ho visto come è cambiato Patrick dopo la diagnosi e tutto quello che deve fare per la terapia e per i controlli clinici connessi e non sono per niente banalità e comunque l’HIV non si elimina definitivamente. Parlare con Patrick mi mette in crisi e mi fa rabbia che nessuno lo abbia fatto ragionare prima, d’altra parte non l’ho fatto nemmeno io, perché pensavo che fosse molto attento alla prevenzione e invece non è successo, e non posso nemmeno biasimarlo perché non aveva comportamenti rischiosi o almeno non sembrava ne avesse. Lui era stato solo col suo compagno e il suo compagno non sapeva di essere sieropositivo. Quindi, in buona sostanza, nessuno nemmeno il suo compagno è colpevolmente responsabile di quello che è successo. Si potrebbe cercare di capire chi ha contagiato il suo compagno ma si finirebbe per risalire la catena dei contagi senza nessuna utilità concreta. L’unico modo per evitare quello che è successo sarebbe stato fare il test prima di avere rapporti sessuali e rifarlo dopo il periodo finestra senza avere rapporti sessuali nel periodo tra i due test, ma è una cosa lunga, non semplicissima da realizzare e si finisce per trascurarla con le conseguenze terribili che adesso Patrick sta sopportando. Devo dire che io sono informatissimo sull’HIV (studio Medicina) e ho continuato a frequentare Patrick, ma molti dei suoi amici, dopo aver saputo della sua sieropositività lo hanno abbandonato del tutto e questo ha aggravato molto la sua situazione psicologica. Dopo che ho visto come è cambiata la vita di Patrick, perché di queste cose con lui parlo spesso, sono diventato assolutamente intransigente in fatto di prevenzione, direi quasi maniacale. Allora io non avevo ancora avuto rapporti sessuali con nessuno ed ero tranquillo per la mia situazione personale, ma poi ho avuto anche io un ragazzo. Fino a pochi mesi fa, stavo con un ragazzo, che purtroppo si è stancato di stare con me e se ne è andato, ma sotto il profilo della prevenzione era un ragazzo col cervello in testa. Quando abbiamo pensato che potevamo avere rapporti sessuali, siamo andati di comune accordo a fare il test e poi ci siamo riandati quattro mesi dopo per l’effetto finestra, e ci siamo andati sempre insieme, sia a fare il test che a ritirare i risultati, in modo da toglierci ogni dubbio, quindi, quando abbiamo avuto rapporti sessuali non avevamo in sottofondo il fantasma della paura dell’HIV. A parte il fatto che non c’è solo l’HIV ma ci sono parecchie altre malattie a trasmissione sessuale, che fanno forse meno paura ma provocano danni gravi comunque. E poi, se uno va a fare il test, si responsabilizza e impara anche che la prevenzione è una cosa fondamentale. Certo abbiamo aspettato quattro mesi e mezzo per fare sesso, ma quando lo abbiamo fatto abbiamo potuto pensare solo al sesso e non ai possibili rischi. Ok, questo era il mio ex-ragazzo e perderlo mi è dispiaciuto parecchio anche perché non era certo il tipo da scappatelle sessuali, anche lui aveva conosciuto Patrick e questo gli aveva fatto vedere molto da vicino che i rischi esistono. Comunque il mio ex-ragazzo se ne è andato perché su altre cose ragionavamo in modi molto diversi, comunque se ne è andato, e ciao! Ma da allora era passato più di un anno e piano piano mi stavo innamorando di un altro ragazzo, un ragazzo molto bello e anche molto dolce, un ragazzo che mi piaceva molto. Abbiamo cominciato a chattare, poi a vederci la sera per parlare un po’ (abita piuttosto vicino a casa mia). Poi, quasi inevitabilmente si sono create anche aspettative sessuali. Io gli ho raccontato la mia storia e lui mi ha detto delle sue. A questo punto lui pensava che si sarebbe arrivati subito al sesso, perché in quello che ci eravamo detti non sembrava ci fossero rischi di malattie sessualmente trasmesse, ma in queste cose la parola “sembrare” non la eccetto proprio e gli ho detto che prima dovevamo fare il doppio test, come avevo fatto con il mio precedente ragazzo. È rimasto molto stranito da questo discorso. Ti allego un pezzetto di una sua mail in proposito:
“Mi sono sentito trattato come un appestato. Tu non ti fidi di quello che ti dico. Ma perché ti dovrei raccontare cose false? Vuoi usare il preservativo? Ok, mi sta bene, ma usarlo pure per il sesso orale mi sembra proprio assurdo. Ma non ti basta nemmeno questo, tu vuoi proprio fare il test e lo vuoi fare due volte! Ma così dobbiamo buttare via cinque mesi ad aspettare. Ma ti pare giusto? E tutto per una questione di puntiglio, perché tu sai benissimo che di me ti puoi fidare. Ti prego, ripensaci!”
Ovviamente io non potevo cedere, gli ho detto che non volevo assolutamente rischi e il nostro rapporto ha cominciato ad andare in crisi. Ci siamo visti un altro paio di volte, la seconda volta gli ho raccontato la storia di Patrick perché pensavo che lo avrebbe indotto a ragionare ma questo non è successo e anzi ha reagito in un modo che mi ha dato fastidio e probabilmente da qui il nostro rapporto è andato veramente in crisi. Gli avevo detto che Patrick aveva avuto rapporti solo col suo ragazzo e che il suo ragazzo non sapeva di essere positivo all’HIV. Glielo avevo detto perché era quello che era successo veramente, ma lui ha cominciato a fare facce strane, come per dire che Patrick probabilmente aveva avuto rapporti con tanti ragazzi e che probabilmente era lui ad avere contagiato il suo compagno, ma erano tutte osservazioni completamente prive di senso, perché lui aveva sentito nominare Patrick da me solo 10 minuti prima. Poi sono diventato il bersaglio delle sue frustrazioni, mi considerava proprio uno psicopatico. Alla fine mi ha posto un ultimatum “o stasera lo facciamo e come dico io, oppure la storia finisce qui. Vedrai che sarai contento.” Io non sopporto gli ultimatum e ancora meno il fatto che qualcuno giudichi senza sapere di che cosa sta parlando, ho provato comunque a fargli capire il mio punto di vista e gli ho risposto così:
“Ma come fai a non capire che non è un problema psicologico ma un rischio reale? Patrick è uscito devastato dal fatto di essersi fidato. Tu non lo conosci, non sai nulla di lui e pensi di poterlo giudicare, ma tu non sai come sta adesso, lo dovresti conoscere e capiresti tante cose in più. Comunque non te ne faccio una colpa, pure io prima di vedere la vicino la storia di Patrick consideravo queste cose molto superficialmente, è stato lui a farmi ragionare e a insegnarmi a non fidarmi. Non sono uno complessato dal sesso come pensi tu, non sto cercando di scappare da nulla, prima di conoscere te avevo un ragazzo e il sesso c’era eccome, ma era sesso sicuro. Ho visto più di una volta ragazzi angosciati per aver avuto rapporti non protetti, ragazzi che hanno aspettato i risultati del test con un’ansia terribile e si sono sentiti in estrema difficoltà come se avessero giocato alla roulette russa. Alla fine a loro è andata bene, ma la tua risposta: “Allora perché non dovrebbe andare bene a te?” Mi sembra del tutto assurda, perché a Patrick è andata male. Ma, scusami, non è maglio anche per te avere una sicurezza di un altro livello? Si tratta di aspettare, e poi si può stare benissimo insieme anche senza sesso, mica per sempre, ma solo per un po’.”
Dopo questo mio messaggio lui è sparito del tutto. Adesso lui non c’è ma non c’è nemmeno la paura di sottofondo. Ho raccontato a Patrick che quel ragazzo se ne è andato e lui mi ha detto:
“Ha tenuto un comportamento veramente infantile, se ti avesse voluto bene veramente avrebbe capito, ma ha preferito provare a forzare le cose e a imporre il suo punto di vista, e questo già non è un buon segno e poi di fatto ha cercato di imporre un comportamento imprudente, il che significa che sottovaluta i rischi e come lo ha fatto in questa occasione avrebbe potuto farlo in futuro. Io penso che se i ragazzi vedessero da vicino i problemi provocati dall’HIV userebbero molto di più il cervello e con una educazione seria in materia di prevenzione, il rischio dell’AIDS potrebbe piano piano essere del tutto eliminato.”
Se vuoi pubblica questa mail, anzi, io penso che la dovresti assolutamente pubblicare perché rendere i ragazzi consapevoli dei rischi del sesso non protetto potrebbe equivalere a salvare loro la vita.
Un abbraccio.
James
_________
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Stampy
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Re: RAGAZZI GAY E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

Messaggio da Stampy » sabato 4 novembre 2017, 18:03

Fa davvero riflettere questa storia. Il pensiero che da una semplice notte di sesso possa rovinarsi una vita, fa accapponare la pelle. Ed il sottovalutare questo pericolo è davvero da imbecilli. Come si fa a pensare di fare sesso (con penetrazione) con il preservativo, mentre non usarlo per del sesso orale? Cosa cambia a livello di rischio?
Purtroppo credo che sia l'ignoranza che fa fare queste scelte sciagurate. Ed io personalmente devo ringraziare questo forum per avermi aperto gli occhi sul mondo!
Grazie project! ;)
La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio.
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