Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio...

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Niko
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Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio...

Messaggio da Niko » lunedì 29 gennaio 2018, 18:48

Ciao a tutti, è da un po' che non entro più in questo forum, ma oggi ho bisogno di sfogarmi, fare una panoramica a mente lucida della mia vita e capire la direzione che la mia vita sta prendendo in questo periodo.
Premetto che questo argomento non tratterà solamente la mia sessualità e la mia "vita sentimentale" (se così può chiamarsi), ma tratterà soprattutto un altro aspetto della mia vita, da sempre caposaldo e fonte di soddisfazione personale: il mio studio e la mia carriera universitaria.
Prima di arrivare a parlare di questo vorrei ripercorrere alcuni episodi che sono successi alla fine dell'estate scorsa per poter farvi capire meglio come sono arrivato a questo punto:

Tutto stava andando per il verso giusto, avevo una vita sociale più che soddisfacente, amici (e loro sono ancora al mio fianco per fortuna!!) con cui ho stretto ancora di più il nostro legame e con cui posso sentirmi libero di esprimermi e di parlare di tutto ciò che mi fa star male o che mi causa ansia; avevo una carriera universitaria invidiabile e progettavo di andare in Erasmus per migliorare ancora di più le mie conoscenze linguistiche ed avvantaggiarmi con gli esami e, in ultimo, avevo un ragazzo, sebbene si trattasse ancora di una novità recente.
Insomma, la mia vita sembrava aver preso la direzione che io avevo sempre sognato: amici veri, un'estate all'insegna del divertimento, un ragazzo che mi amava per quello che ero e una carriera universitaria praticamente perfetta.
Non molto tempo dopo, quel sogno che sembrava stesse diventando realtà si trasformò in un incubo.
Il contatto e la vicinanza con questo ragazzo mi causò un crollo psicologico enorme e un crollo d'autostima impressionante legato alla mia fisicità in confronto alla sua, tanto da rendermi necessario l'uso di gocce di ansiolitici per calmarmi e addirittura una seduta dalla psicologa.
Grazie allo sport riuscii fortunatamente a riprendermi e a ritrovare dentro di me quell'entusiasmo necessario per affrontare un'esperienza all'estero, basandomi solamente sulle mie forze.
Vidi l'esperienza Erasmus come un rito di iniziazione per poter rinascere da quel trauma, e in parte fu anche così, anche se l'unica cosa che mi ha davvero aiutato è stata l'attività fisica, nonostante ora ho smesso radicalmente e i risultati ottenuti piano piano stanno svanendo.
In ogni caso, questa esperienza all'estero purtroppo non si è dimostrata così positiva. Non sempre ho vissuto questa esperienza come avrei dovuto e voluto, soprattutto all'inizio l'ho vissuta davvero male, sopraffatto dall'ansia e dallo stress a causa di tutta la burocrazia da sbrigare e di tutte le cose da fare, e vittima di un tempo che sembrava non voler scorrere mai.
Solo col passare delle settimane la situazione è migliorata, quando ho cominciato a fare le prime amicizie, quando ho cominciato a mettere il naso fuori dalla mia stanza e scoprire il mondo che mi stava attorno: fu così quindi che sono andato a delle feste, ho stretto una forte amicizia con due ragazze, una ungherese e una slovacca, con le quali ho fatto addirittura coming out.
E così, giorno dopo giorno ha cominciato a prendere forma la mia nuova quotidianità, ho incominciato a frequentare i corsi all'università e per un periodo tutto sembrava andare abbastanza bene, nonostante i costanti alti e bassi.

Questo è un breve sunto di ciò che è successo in tutti questi mesi.
In questo momento sto seduto alla mia scrivania e mancano esattamente due settimane al mio ritorno in Italia e sinceramente sono spaventato da quello che mi porterà il futuro, sono spaventato dalla grande incognita che il futuro porta con sé, sono spaventato al pensiero di dover reperire tutti i libri e tutti gli appunti delle lezioni (perché il secondo semestre comincia prima in Italia, e io perderò le prime settimane di lezioni), sono spaventato perché non so esattamente quali corsi andrò a scegliere nel secondo semestre e soprattutto sono spaventato dagli esami che dovrò sostenere, in particolare l'esame di Inglese 2, perché non avendo frequentato le lezioni in Italia sono svantaggiato rispetto agli altri e non sono soddisfatto del mio livello di inglese.
Quassù ho frequentato un corso chiamato "Cultural Studies" pari a 6 cfu fino a Natale, dopodiché sono tornato in Italia per trascorrere le vacanze natalizie e, una volta tornato qua, ho dovuto riprendere le gocce di ansiolitici perché stavo letteralmente male al pensiero di dover sostenere questo esame e alla fine ho deciso di lasciare tutto, nonostante avessi comperato i libri, fatto riassunti e frequentato tutte le lezioni.
Sentivo che l'ansia mi stava letteralmente mangiando dentro e ho giurato a me stesso di non prendere più quello schifo e di fare qualcosa per cambiare la mia situazione.
Così invece di tornare a fine febbraio ho deciso che tornerò il prima possibile, dopo aver dato due esami e mezzo stupidi giusto per non tornare a casa a mani vuote, e di mettere un punto secco a questo capitolo della mia vita e voltare pagina, ricominciando a scrivere il mio futuro su un foglio bianco.
Come mi sento ora? Male... le mie emozioni sono un mix di frustrazione insieme a rabbia, la sensazione di impotenza per non poter cambiare le cose e la consapevolezza di aver fallito.
Se fino alla mia partenza tutto era andato per il verso giusto è perché tutto è andato secondo i miei piani, ora mi ritrovo letteralmente scoordinato, come se avessi perso l'equilibrio e stessi per cadere, perché mi ritrovo a vivere la mia vita mosso dalle circostanze e procedendo passivamente per inerzia, senza un piano ragionato, senza un programma.
Per cui ora vedo i miei amici e i miei colleghi universitari fare due passi avanti verso il loro futuro mentre io ancora sono qui, ancora con i miei 7 esami fatti senza fare progressi. Mi vedo qui a frequentare lezioni senza vederne il senso, i giorni passano e sento che sto perdendo tempo, portando avanti un'esperienza che ormai non potrà portarmi più nulla, imprigionato nelle scelte che ho fatto in passato.
Odio dover scrivere queste cose, e sto male quando i miei amici mi compatiscono, odio pensare che se fossi rimasto in Italia a quest'ora magari avrei dato 2 (se non 3) esami grossi e importanti e che sarei stato più preparato per affrontare i prossimi.
E come se non bastasse sento ancora l'eco dei traumi passati che si fanno sentire nelle più svariate situazioni, come quando qualche giorno fa ho visto un ragazzo completamente nudo nella doccia della piscina e mi sono sentito profondamente sminuito dalla vista della sua fisicità a confronto con la mia.
Quindi quando per un momento riesco a non pensare all'università e agli esami mi sento strattonato di qua e di là dal desiderio di essere fidanzato e dalla paura di non sentirmi all'altezza, dalla paura che l'ansia da prestazione possa venire a bussare alla mia porta e a rovinarmi la vita sentimentale.

Tutto ciò che desidero ora è portare in avanti le lancette dell'orologio affinché questi giorni finalmente volino via, desidero poter riabbracciare i miei genitori e i miei amici, desidero poter tornare a fare le cose che facevo prima, e soprattutto desidero poter riprendere in mano la mia vita, portarla nella giusta direzione, dimenticare il passato, vivere appieno il presente e illuminare il mio futuro.
Desidero poter tornare ad essere spensierato come all'inizio dell'estate, nonostante la sessione d'esami, e vorrei poter tornare a ridere e a vivere una vita che vale davvero la pena d'essere vissuta.

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progettogayforum
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da progettogayforum » martedì 30 gennaio 2018, 15:23

Caro Niko,
da quello che vedo spessissimo, l’esperienza dell’Erasmus non è realmente un’esperienza di studio al fine del conseguimento di un risultato concreto, ma è una specie di pausa che mira soprattutto se non esclusivamente alla socializzazione e all’apertura degli orizzonti, di fatto, tecnicamente, ai fini degli studi è una perdita di tempo, perché le istituzioni universitarie e i contenuti sono spesso molto diversi. Quindi la tua esperienza è del tutto in linea con quella della maggioranza dei ragazzi in Erasmus, con la differenza però che per quei ragazzi l’Erasmus è un divertimento e per te no, perché tu lo valuti nella prospettiva del dopo, e in quella prospettiva è inevitabilmente un rallentamento. Se la situazione è questa, fai bene a non prolungare e a rientrare subito. Poi un’altra questione: lo studio, la paura degli esami, ecc. ecc., sì certo, queste cose esistono ma non possono diventare causa di un panico paralizzante. C’è l’università, è una cosa fondamentale, ma sempre in modo relativo, c’è anche la vita affettiva, ci sono gli amici, c’è il divertimento, e sono tutte cose fondamentali almeno quanto l’università. Per non dire della sessualità. Scusami se mi permetto, ma vedi un ragazzo nudo nelle docce e vai in crisi perché non ti senti all’altezza? Perché quello ha un fisico più possente del tuo? Beh, può benissimo avere un fisico molto meglio del tuo, il meglio c’è sempre… ma vuoi andare in crisi per questo? E poi l’ansia di prestazione? Beh, quella esiste solo quando tra due persone non c’è un rapporto vero e si vive la sessualità con ansia come se fosse un esame. Se uno si permette di giudicarti per il tuo aspetto fisico o per la tua intimità, non avere dubbi, mandalo a quel paese con una bella pedata! Penso che tu abbia fatto le scelte giuste, l’Erasmus può non essere stato un granché è vero… ma ne vuoi fare un dramma? Non sono proprio questi i problemi che ti possono mettere in crisi. Non cercare di essere perfezionista fino all’estremo, umanizzati. Io ricordo che quando entrai alle superiori presi 9 al primo compito di matematica, 9 al secondo e solo 8,5 al terzo… ne feci una tragedia… però poi mi resi conto che le cose che contano sono proprio altre. Un fortissimo abbraccio!
Project

milosmusiker
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da milosmusiker » martedì 30 gennaio 2018, 21:58

C
Ultima modifica di milosmusiker il giovedì 22 marzo 2018, 23:20, modificato 1 volta in totale.

marmar77
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da marmar77 » martedì 30 gennaio 2018, 22:02

Ciao Niko,
sono pienamente d'accordo con Project.

Da quanto scrivi sei un ragazzo mooolto preciso e mooolto autocritico su te stesso. Desideri un futuro molto brillante, il che è più che ammirevole soprattutto perchè non sembri essere un tipo che le cose aspetta gli cadano addosso anzi...ma poi parti già negativo, condizionandoti dall'inizio sull'esito che sarà.

Parli della tua vita come già schematizzata in un programma che ti sei prefissato, ma la realtà è altra cosa e questo è bellissimo perchè è l'anima della nostra esistenza.

Hai la fortuna di sapere bene che vuol dire sentirsi felice e appagato: beh tu sei sempre lo stesso!
Se vivi situazioni non all'altezza della tua aspettativa, non puoi prendertela con te ma devi capire che si tratta comunque di un'esperienza. Non sei all'ultimo dei tuoi giorni: hai tanto tempo e niente in questo momento è irreversibile...sei in gamba e va avanti!

Nei periodi più stressanti che mi si presentano, mi è di grande aiuto concentrarmi nel vivere le giornate una alla volta. Focalizzarmi sul risultato mi fa perdere di vista il percorso necessario per conseguirlo, perciò preferisco impegnarmi su un passo alla volta trovandomi così, senza rendermi conto, a destinazione.

Riguardo il rapporto con gli altri, mi spiace leggere come un ragazzo intelligente come te debba sentirsi imbarazzato davanti a addominali scolpiti o al solo pensiero di intimità con un ragazzo. Un fisico scolpito fa sempre piacere ammirarlo e con impegno ciascuno è in grado di migliorare la propria immagine. Ma ognugno di noi ha tante qualità da offirire e se si segue la propria natura è più facile di quanto si creda nel ritrovare la propria dimensione...

Se ti va, facci sapere come procede ;)

Alyosha
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da Alyosha » mercoledì 31 gennaio 2018, 17:02

A volte i luoghi più ostili sono proprio quelli dove si cerca riparo. Condivido tanto di quello che ti è stato detto e non voglio ripetere assieme agli altri considerazioni ed esortazioni che reputo più che appropriate.
Solo una cosa mi sfugge stai concludendo prima la tua esperienza Erasmus.... PERCHE'? Ti senti in colpa per non aver dato risultati? Per esserti divertito? Di essere stato bene? Insomma dopo una prima fase di ovvio smarrimento ti metti in riga, conosci persone nuove, tutto sembra andare per il meglio... Poi torni a casa e lì? Che è successo? Capisci che qualsiasi cosa ti abbia stordito a quel modo è successa in famiglia e non in Erasmus? E tu che fai? Ritorni a casa? Nel covo delle tue ansie? Magari torni al posto tuo per carità e tutto si risistemerà, però a che prezzo?
Hai studiato? Perché non provi almeno a sostenere l'esame per cui hai studiato? Insomma arrendersi così senza neanche sapere come andrà mi pare, quello si, uno spreco di tempo. L'esperienza Erasmus ormai finiscila, cosa vuoi che conti qualche mese di ritardo su una vita? Capisco che adesso sembra tutto di vitale importanza, ma questa esperienza non te la ridarà indietro più nessuno. Le sessioni di esame ci sono ogni mese. Fai perdere tempo ai tuoi? Pazienza? Tua madre sta in pena ed è preoccupata per te? Ancora più pazienza di prima. Insomma io ti direi di prendere un'attimino fiato. Come ti hanno già detto si va in Erasmus per fare tutto tranne che per sostenere esami. So che in alcuni casi (medicina) si sfrutta l'esperienza per dare esami impossibili da dare, però insomma pazienza.
Mi spiace che tu abbia preso a parlare del tuo disagio solo dopo aver deciso cosa fare...

Un ultima cosa: la competizione è un modo di stare dentro una relazione senza farsi toccare troppo. Si sta sempre sulle difensive e senza farsi toccare troppo. Sei proprio sicuro ti abbiano dato fastidio gli addominali scolpiti, piuttosto che i sentimenti che da parte tua stavano nascendo? Da quello che leggo hai un po' questo modo di disinnescare le tensioni e questo senso di competizione te lo porti un po' in tutti i contesti. Ti isola molto e non ti permette di costruirti attorno una rete di relazioni sufficientemente solida quando vittima delle tue stesse pretese cadi a picco a questo modo.

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Niko
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da Niko » giovedì 1 febbraio 2018, 15:12

Vi ringrazio tantissimo per le risposte!!
Ciò che ho capito è che devo cercare di rivalutare un po' di più questa esperienza, anche se non sarà facile e sicuramente riuscirò davvero ad apprezzarne gli aspetti positivi in futuro, quando mi renderò conto di essere cresciuto, quando mi renderò conto che, nonostante tutte le difficoltà, mi ha rafforzato questa esperienza e mi ha reso più indipendente.
Del resto penso che una volta che avrò terminato l'università gli esami fatti non avranno più alcun valore. Gli stessi voto degli esami non avranno più valore, tutto ciò che conterà saranno le conoscenze e le competenze che avrò acquisito nel corso di questi anni e le esperienze fatte.
Qua in Erasmus almeno ho potuto vedere parecchie città del sud della Germania e un campo di concentramento, e sono esperienze che mi rimarranno comunque nel cuore, anche perché le ho vissute insieme alle mie migliori amiche quassù, Michaela e petra <3 e ci siamo promessi di rimanere amici e di rimanere in contatto anche all'indomani di questa esperienza, quando ormai saremo tornati alle nostre vecchie vite, e sono sicuro che sarà così perché la nostra amicizia è vera e va al di là del soggiorno Erasmus qui in Germania.
Vogliamo visitarci a vicenda nei nostri paesi e vogliamo esserci il giorno in cui ci sposeremo, e sì, anch'io le ho invitate perché un giorno anch'io desidero sposarmi, e loro sono le prime ad emozionarmi per me.
Cerco di convincermi giorno dopo giorno che, anche se magari la mia carriera universitaria sembra rallentata da questa esperienza, d'altra parte ho fatto esperienze che i miei colleghi italiani d'università non hanno fatto, e da questo punto di vista sono più arricchito rispetto a loro, dal punto di vista del mio bagaglio culturale, del resto due esami si recuperano, vado a lezione, mi procuro gli appunti e do questi esami, e se dovessi metterci un po' di più del dovuto pazienza, ognuno ha il proprio destino, la propria strada e i propri tempi, sia dal punto di vista universitario che amoroso, altrimenti saremmo tutti uguali.
Poi tutto può accadere nella vita, può darsi pure che se fossi rimasto in Italia non avrei dato nessun esame o avrei avuto un incidente, chi lo sa, nulla è scontato o prevedibile nella vita, perciò come è andata è andata, per quanto vogliamo prendere le decisioni più importanti della nostra vita alla fine il destino ha sempre l'ultima parola e dobbiamo farcene una ragione.

Alyosha, fondamentalmente mi sento in colpa per non aver raggiunto i risultati che mi ero aspettato, per non essere riuscito a dare un numero di esami soddisfacente, così invece di avvantaggiarmi con lo studio non ho fatto altro che rallentarlo, e riprendere il via mi mette pensiero.

Quando definisci casa come il "covo delle mie ansie" non sono d'accordo con te, io sento il bisogno di tornare a casa, di riabbracciare i miei genitori e i miei amici, e non è che se torno a casa automaticamente rivivo ciò che è successo alla fine della scorsa estate, ormai quello è un episodio concluso che ho citato solamente per fare il punto della situazione e in modo tale che possiate avere una visione chiara del mio presente anche sulla base del mio passato.
Io vivo felicemente a casa, e mi manca la mia vecchia vita, mi manca prendere l'auto per andare in facoltà, mi mancano le serate che facevo con i miei amici, insomma se andiamo a guardare nel complesso io sto benissimo a casa, tuttavia qui vado a parlare maggiormente di ciò che mi dà pensiero.

Riguardo a questo esame:
Per sostenere questo esame dovrei rimanere qua fino a fine febbraio, quindi perdere gran parte delle lezioni in Italia, e dovrei ammazzarmi di studio per soli 6 crediti con l'incertezza di passarlo l'esame.
Tu giustamente dici "provaci, se non ci provi non lo saprai mai, non arrenderti", e ti darei anche ragione, però mi fa ammalare questo stress, e non lo direi se non avessi preso le gocce di ansiolitici per dormire.
Perciò quando poi ne va della mia salute psicofisica allora mi dispiace ma preferisco lasciar perdere tutto e cambiare le cose, a costo di prolungare la mia carriera universitaria, perché io non voglio ammalarmi per un esame o per un'esperienza, sono stato male alla fine dell'estate e non posso permettere di riammalarmi ora qua. No, perché innanzitutto provo amore verso me stesso e questa "resa" è stato un atto d'amore incondizionato che ho fatto a me stesso e di cui non me ne pento.

Anche riguardo al discorso della competizione: io sono molto riflessivo e autocritico, ed essendo molto razionale so esattamente da cosa derivano le mie emozioni.
In questo caso la competizione che provo non deriva dai sentimenti che stavano nascendo da parte mia (anche perché in questo caso non provo sentimenti "positivi"), deriva piuttosto da una mancanza di autostima e di insicurezza, non ho fiducia nelle mie capacità, e questo aspetto del mio carattere purtroppo ha poi un'influenza negativa sia sullo studio che sulle relazioni di coppia, quando si tratta di mostrare ciò che uno sa fare o mostrare la propria fisicità.

Comunque grazie ancora a tutti voi per le risposte!! Vi farò sapere come si svilupperanno le cose!

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Niko
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da Niko » mercoledì 28 febbraio 2018, 15:15

Salve a tutti, a distanza di due settimane dal mio ritorno in Italia voglio fare una piccola riflessione sulla mia vita, rendervi partecipi di questa nuova svolta e condividere con voi le mie emozioni e il mio stato d'animo.
Spero che i risultati che ho ottenuto lassù durante il mio soggiorno vengano riconosciuti presto nella mia università italiana, e il certificato dei crediti ottenuti all'estero insieme alle valutazioni dovrebbe arrivarmi per posto o comunque dovrebbe essere inviato all'Ufficio rapporti internazionali della mia città nelle prossime settimane.
Sembra che il mio ritorno anticipato non abbia avuto conseguenze di stampo burocratico sulla mia carriera universitaria, anzi, si è rivelata la cosa più giusta, visto che con questo tempo i miei genitori non avrebbero potuto venirmi a prendere se fossi rimasto là due settimane in più, inoltre tra un po' si avvicinano le elezioni e non voglio perdere il mio diritto di voto.
Insomma, a quanto pare il mio soggiorno ormai me lo sono buttato alle spalle, e ho intenzione di guardare avanti per la mia strada e dimenticarmi di tutto ciò che mi ha fatto star male nell'arco di questi 5 mesi.
In queste due settimane sono riuscito a reperire tutti gli appunti delle lezioni, quasi tutti i libri per il secondo semestre e sembra che ho cominciato questo nuovo semestre brillantemente: sono riuscito ad organizzare per il meglio la scelta dei corsi del secondo semestre, sotto un'ottica proiettata verso il futuro e verso il recupero di quei crediti che non sono riuscito ad ottenere in Erasmus.
Inoltre sto ponderando la possibilità di andare a fare la specialistica a Venezia, perché là c'è un corso di laurea magistrale più consono ai miei interessi e alle mie capacità, e che verte sul mio oggetto di studio privilegiato: Germanistica.
Così non dovrò portarmi dietro anche l'inglese che, come avrete capito, rappresenta un po' la mia spina nel fianco, perciò ora tengo duro e cerco almeno di superare questi ultimi due esami di lingua e traduzione inglese che mi mancano per la laurea.
Il rapporto con i miei amici sembra si sia fortificato dopo tutto questo tempo, siamo uniti più di prima e ogni giorno mi fanno capire quanto mi vogliono bene, e la cosa è reciproca, sono davvero felice quando esco con loro, ora più che mai, e fortunatamente per me siamo tutti single, così quando affrontiamo questo tema la prendiamo con filosofia e ci ridiamo su anche con una buona dose d'ironia che non fa mai male.
Poi chi lo sa, magari arriverà anche il nostro momento, quello però che conta davvero è che ho un gruppo di amici su cui contare per qualsiasi cosa.
Qualche giorno fa ho fatto la mia terza donazione di sangue e sono felice, perché almeno penso di essere stato d'aiuto per qualcuno.
Per quanto riguarda l'aspetto "sentimentale" della mia vita, beh, viene un po' a mancare.
In questo momento mi scrivo con qualcuno ma niente di serio, e ho smesso di crearmi le aspettative sulle persone, semplicemente lascio che gli eventi facciano il proprio corso, perché sono sempre più convinto che la casualità non esiste in questa vita, tutto accade per una ragione ben decisa e nulla è lasciato al caso.
Mi dispiace non provare più quelle emozioni che provavo una volta quando mi scrivevo con un ragazzo, ricordo ancora quanto forte mi battesse il cuore la prima volta che mi scrissi con un ragazzo.
Ora sembra quasi che tutto si sia affievolito, forse anche a causa degli strascichi che ancora mi porto dietro purtroppo dalle frequentazioni andate male.
Io vorrei tornare ad innamorarmi veramente come una volta, tornare a provare dei sentimenti veri per qualcuno, però non me ne faccio una priorità, accetto ciò che il futuro mi pone davanti, perché alla fine noi giungiamo là dove siamo destinati, faremo il lavoro per cui siamo chiamati e incontreremo (forse) qualcuno che ci faccia battere il cuore, se davvero il destino vuole questo per noi, altrimenti vorrà dire che la nostra strada è un'altra e dobbiamo accettarlo, del resto, non tutti siamo venuti al mondo per avere dei figli o per fare successo, ma tutti noi siamo qui su questa terra per trasmettere un messaggio.
Per ora non mi viene più in mente nulla, da quando sono tornato sono sempre sereno, e persino nei giorni più grigi non perdo la felicità perché riesco a vedere ciò che ho, e ho smesso di focalizzarmi solo su quello che mi manca.
Aspetto le vostre risposte, e comunque non mi pento di nulla, tutte le decisioni che ho preso erano ragionate e potessi tornare indietro rifarei tutto come ho fatto finora.
Buona giornata!!

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progettogayforum
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da progettogayforum » giovedì 1 marzo 2018, 12:17

Caro Niko, quello che hai scritto è di estremo buon senso: tenere i piedi ben saldi per terra cercando di lavorare sulle cose che dipendono da noi (gli studi per esempio) e nello stesso tempo mantenere un atteggiamento di massima apertura verso i possibili coinvolgimenti affettivi che richiedono di necessità che si sia in due e sui quali, al di là della disponibilità, posiamo fare ben poco. Hai degli amici che ti vogliono bene ed è una cosa fondamentale per l'equilibrio e la serenità di un ragazzo. Stare in coppia, poi, ok, è una bellissima cosa se e quando è una cosa autentica e reciproca. Certamente è meglio stare soli che fare finta di stare in coppia adattandosi ad una situazione che non ci soddisfa affatto, al solo scopo di sentirci "in qualche modo in coppia". Insomma... condivido tutto quello che hai scritto e mi sembra che tu abbia un atteggiamento estremamente positivo e di buon senso di fronte alla vita. La tua realizzazione la troverai, probabilmente quando meno te la aspetti, ma fino a quel momento si vive benissimo lo stesso, costruendo le proprie certezze (prima di tutto il lavoro e l'indipendenza economica) passo dopo passo!
Un abbraccio. E avanti così!! :D

marmar77
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da marmar77 » giovedì 1 marzo 2018, 19:32

Ciao Niko,
che piacere avere tue notizie...complimenti per la determinazione: con quest'atteggiamento niente e nessuno ti può fermare, vai avanti così!

E' bello saper apprezzare quello che si ha (mai dare per scontato nulla, dobbiamo essere grati anche delle cose più semplici) e impegnarsi per essere parte attiva della propria vita: i traguardi vanno conquistati un passo alla volta!

Riguardo le tue emozioni sempre più deboli nei confronti di nuovi incontri, ti suggerisco di non pensarci troppo: man mano che si cresce, le esperienze passate inconsciamente ci bloccano, è una forma di autodifesa. La cosa positiva è che non spariscono: chiedono un po' più di tempo per venire a galla per essere sicure che il batticuore abbia un senso e quando arriverà la persona giusta riprenderai a sentire le farfalle nello stomaco :)

Tienici aggiornati, in bocca al lupo per tutto!

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Niko
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Re: Quando i tuoi capisaldi crollano e tu perdi l'equilibrio

Messaggio da Niko » venerdì 2 marzo 2018, 22:08

Grazie davvero per le risposte!!

@marmar77:
"Riguardo le tue emozioni sempre più deboli nei confronti di nuovi incontri, ti suggerisco di non pensarci troppo: man mano che si cresce, le esperienze passate inconsciamente ci bloccano, è una forma di autodifesa. La cosa positiva è che non spariscono: chiedono un po' più di tempo per venire a galla per essere sicure che il batticuore abbia un senso e quando arriverà la persona giusta riprenderai a sentire le farfalle nello stomaco :)"

Mi hai lanciato uno spunto di riflessione non indifferente e per questo te ne sono davvero grato, avrò qualcosa su cui ragionare :)

Mi convinco sempre più della validità di questo blog, anche se ormai ho un ampio giro di persone con cui confidarmi riguardo a ciò che mi accade nella mia vita (con amici e famiglia), apprezzo comunque la possibilità di poter esprimermi qui sugli aspetti della mia vita, non solo quelli riguardanti la sessualità ma anche riguardanti altri fattori non di secondo ordine.
Buona serata a tutti!

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