Permettetemi di dedicare questo post ad un grande Gay dimenticato della canzone italiana, a Umberto Bindi (1932-2002), un uomo dal tratto estremamente fine. I suoi grandi successi datano quasi tutti all’inizio degli anni ’60, ricordo fra tutte “Il nostro concerto” e “Il mio mondo”. Il nome di Umberto Bindi non dirà forse molto ai ragazzi di oggi ma per i gay della mia generazione è stato un ideale di dignità nel cantare liricamente in tutte le sue canzoni l’amore omosessuale, quello profondo, che dà un senso alla vita.
Dalla fine degli anni ’60 fu progressivamente emarginato dall’ambiente musicale in ragione della sua omosessualità mai strillata. Trascorse gli ultimi anni della vita in totale povertà, ebbe alla fine un sussidio in applicazione della Legge Bacchelli a favore dei grandi artisti in disagiate condizioni economiche, ma morì dopo poche settimane, nel maggio del 2002, in un ospedale di Roma.
Questa è una delle sue canzoni più note che mi riporta in atmosfere molto lontane ma per me cariche di ricordi.
Il mio mondo (1963)
Il mio giorno è cominciato in te
La mia notte mi verrà da te
Un sorriso ed io… sorriderò
Un tuo gesto ed io… piangerò
La mia forza me l’hai data tu
Ogni volta che hai creduto in me
Tu mi hai dato quello che
Il mondo non mi ha dato mai
Il mio mondo è cominciato in te
Il mio mondo finirà con te
Se tu mi lascerai
In un momento io morirò
Tu mi hai dato quello che il mondo
Non mi ha dato mai
Il mio mondo è cominciato in te
Il mio mondo finirà con te
Se tu mi lascerai
In un momento così
Tutto per me
Finirà con te.
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