RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da progettogayforum » domenica 14 ottobre 2018, 15:11

Caro Project,
ho letto il capitolo sui rapporti intergenerazionali del manuale Essere Gay e sono rimasto stupito, intanto perché hai trattato l’argomento, che in genere non è mai preso seriamente nemmeno dai gay, e poi perché quello che ho letto corrisponde abbastanza bene alla mia esperienza, nel senso che ho visto in diversi documenti gli stessi dubbi e gli stessi atteggiamenti che ho avuto io stesso, e poi ho notato che qua e là nel forum, si vedono tracce di rapporti intergenerazionali in qualche modo simili a quello che ho vissuto e che sto vivendo anche io.
Ho 56 anni, mi chiamo Piero, non sono ancora vecchio e tutto sommato, fisicamente, mi porto ancora bene, sono sportivo, faccio attività sportiva in modo regolare, sto attento all'alimentazione e fino ad oggi non ho avuto malattie serie, questo mi spinge a considerarmi in qualche modo ancora giovane. Ovviamente dieci anni fa ero già un uomo maturo, ma allora ero veramente quasi un giovane, mi davano molti anni di meno di quelli che avevo, e proprio a 46 anni ho incontrato Dario (nome di fantasia) che ne aveva 19. Io, gay, o meglio gay che aveva messo da parte l’idea di trovarsi un compagno, perché per me essere gay, a quel tempo, significava proprio trovarsi un compagno, avevo quasi smesso di guardarmi intorno.
Una sera mi invitano a una festa di laurea, ci vado perché conoscevo il ragazzo che si era laureato. Mentre sono lì arriva Dario, dire che era bello è riduttivo, non avevo mai visto un ragazzo come lui, con un sorriso così luminoso, alto biondo, con gli occhi azzurri. Quando l’ho visto ho pensato una cosa sola: “Che bel ragazzo!” Non mi è passata nemmeno per la mente l’idea di avvicinarmi a lui, era evidente che era giovanissimo, mi dispiaceva solo di essere troppo vecchio. Ho fatto di tutto per distrarmi e per pensare ad altro. Non ho ballato, perché non ballo mai, ho chiacchierato un po’ col ragazzo che si era laureato, poi mi sono seduto ad osservare.
Dario non ballava, non faceva la corte alle ragazze, erano le ragazze che facevano la corte a lui, i ragazzi non lo consideravano proprio. A un certo punto mi guarda dritto negli occhi, io sento come una fitta fortissima, lui lascia il gruppetto delle ragazze e viene a sedersi vicino a me e mi dice: “Mi sa che ti stai annoiando! Si vede!” Io mi limito a sorridere un po’, poi scambiamo qualche parola, lui si accorge che sono quasi in imbarazzo e si presenta, io faccio lo stesso, parliamo ancora qualche minuto del più e del meno, poi tira fuori dal taschino un biglietto, ci scrive il suo nome e il numero di cellulare e me lo passa, poi mi chiede: “Mi dai il tuo?” Io gli dico: “Certo!” ma devo averlo detto con la luce negli occhi, e lui mi risponde con un sorriso meraviglioso, poi se ne torna del gruppetto delle ragazze, che si lamentano di essere state abbandonate, lui dice che ha dovuto salutare un vecchio amico (io), e torna alle sue precedenti conversazioni. Poco prima di mezzanotte si siede di nuovo vicino a me, mi chiede se ho la macchina, gli dico di sì e mi chiede se posso accompagnarlo a casa, io gli dico: “Certo!” e anche questa volta devo averglielo detto lasciando trasparire il mio entusiasmo. Lui mi risponde col solito sorriso. Saluta i suoi amici che pensavano che lui sarebbe rimasto con loro fino a tardi, poi ce ne andiamo.
Abita lontano, ma non lontanissimo, in 20 minuti siamo a destinazione. Durante il viaggio all'inizio parliamo di banalità, poi, quando siamo quasi a destinazione, mi chiede a bruciapelo: “Sei gay?” io mi sento avvampare la faccia poi gli dico: “Sì! … “ prima che io possa aggiungere altro mi risponde: “Anche io!” Ma aggiunge che è tardi e che deve rientrare ma che si farà sentire. Mi saluta senza nemmeno darmi la mano e mi fa cenno di ripartire subito. Io eseguo.
Mentre torno verso casa mia mi sento frastornato, non avrei mai (e dico mai) pensato che potesse succedere qualcosa di simile: un ragazzo di 19 anni che chiede a bruciapelo a un uomo di 46 se è gay e glielo chiede perché lo ha capito da pochi minuti di dialogo. Naturalmente la mia fantasia parte in quarta, ma poi mi dico: “Ma che stai pensando! Dario è un ragazzino!” A casa faccio di tutto per non pensarci, però mi sento stravolto anche perché lui non è un ragazzo qualunque, le ragazze gli corrono appresso a frotte e penso pure i ragazzi, ma lui affronta proprio me con quella domanda secca: “Sei gay?” … ed è gay pure lui …. Ma che me lo dice a fare? Lui può trovarsi tutti i ragazzi che vuole … perché lo dice a me? Il passaggio in macchina glielo avrebbero dato anche i suoi amici ma lui lo aveva chiesto a me.
Il giorno appresso non mi chiama, e ci resto malissimo, avevo aspettato quella telefonata ma non era arrivata, ero proprio depresso, a terra del tutto, mi sentivo un cretino e un illuso. Dopo mezzanotte mi chiama e mi dice: “Io non ti ho chiamato per vedere se mi avresti chiamato tu e tu non lo hai fatto! Si deve che di me non te ne frega proprio niente!” Abbiamo parlato quasi fino all'alba, era evidente che tra noi c’era una complicità totale e non perché eravamo due gay. Mi ha detto che quando andava a trovare un suo amico era affascinato dal padre di questo amico e me lo ha descritto, in pratica però ha descritto me, e ha aggiungo: “Ma quello era etero … “ E dopo qualche secondo ha aggiunto: “Tu no!” Ora il discorso era chiaro.
Abbiamo cominciato a vederci tutti i giorni, senza sesso, parlavamo, andavano a fare la spesa o a prendere un panino, lui era contento, io pensavo che in quel modo, cioè senza sesso, si potesse andare avanti all'infinito, ma mi sbagliavo. Lui vedeva più lontano di me e nel tempo di qualche mese ci siamo arrivati. Il suo coinvolgimento era totale, il mio alquanto reticente, io avevo cominciato a volergli bene perché tra noi non c’era solo sesso, paravamo molto, lui cercava un confronto ma aveva in mente le sue idee e aveva una personalità molto spiccata, ci simo raccontati le nostre vite anche negli aspetti più intimi, la mia vita era stata in sostanza tutta un vuoto, c’era tanta fantasia ma niente di reale, quella sua era molto più complicata, cose che non avrei mai immaginato e che lo hanno condizionato molto pesantemente.
Io avvertivo di non essere il massimo per lui, ma la questione sembrava essere piuttosto relativa, si è innamorato più volte di ragazzi giovani e io spesso l’ho incoraggiato, ma quelle storie duravano poco e alla fine tornavamo insieme apparentemente solo per questioni di sesso ma in realtà perché tra noi c’era una forma di simbiosi profonda. Certe volte mi chiamava nel cuore della notte e mi diceva di andare sotto casa sua, io ci andavo, lui scendeva e restavamo in macchina, si metteva piangere, mi raccontava delle sue delusioni, poi facevamo l’amore, ma alla fine lui se ne pentiva e si sentiva come sporco, non ce l’aveva con me ma con se stesso, però aveva bisogno di essere accettato, amato, mi ha raccontato anche di aspetti inquietanti della sua personalità e lo ha fatto pensando che io me ne sarei andato ma io non solo non me ne sono andato ma ho pensato che doveva veramente fidarsi di me senza riserve.
Adesso Dario ha quasi 30 anni, dopo un percorso di studi inizialmente non semplice, condizionato soprattutto dall’emotività, sta finendo il dottorato di ricerca in una disciplina scientifica molto particolare ed è veramente apprezzato dai suoi colleghi e così ha riacquistato anche una certa autostima, che è stata sempre il suo punto debole. Ha vissuto di recente una lunga e seria storia d’amore con un ragazzo di cui era profondamente innamorato, ma alla fine quel ragazzo lo ha scaricato e lui c’è rimasto malissimo. Durante quel periodo ci vedevamo molto meno, adesso abbiamo ripreso a vederci quasi tutte le settimane, la domenica, passiamo la giornata insieme, parliamo molto e facciamo anche un po’ di sesso ma il tutto è molto naturale, non ci poniamo troppe domande. Con me si scatena proprio, cosa che non credo che faccia con i ragazzi di cui è innamorato, è come se con quei ragazzi lui cercasse soprattutto il lato affettivo e con me soprattutto quello sessuale, anche perché quei ragazzi da lui cercano soprattutto sesso mentre io cerco soprattutto prossimità, calore umano, e anche sesso, ovviamente, ma il sesso non è mai stato la mia fissa. Quando sto con lui cerco di limitare i contatti a cose non rischiose o a rischio molto basso, lui inizialmente faceva storie perché si sentiva frenato, ma poi ha finito per accettare la cosa in modo piuttosto tranquillo.
Adesso non ha un ragazzo, ma penso abbia altre persone (poche e sempre le stesse) con le quali fa sesso di tanto in tanto. Lui dice di non amare i rapporti affettivi e di cercare da me solo sesso, ma in effetti, dopo 10 anni, continuiamo a vederci e quando stiamo insieme stiamo proprio bene a tutti i livelli. Ci conosciamo bene reciprocamente sia a livello sessuale che di storia personale. Io non ho mai parlato di questa storia con persone che conosco, proprio mai, vivo da solo, quindi non ho problemi in famiglia, devo solo stare un po’ attento ai miei vicini pettegoli, perché capita che Dario venga a casa mia anche la notte tardi e che se ne vada la mattina successiva. In sostanza, su questa storia non mi posso confrontare con nessuno mettendomi in piazza direttamente, ma mi è capitato una volta, una volta sola, di ascoltare un discorso su questo argomento fatto da ragazzi che io penso fossero gay, e sono rimasto molto amareggiato, davano giudizi feroci, sparavano sentenze senza appello senza capire assolutamente niente, loro avevano in mente il loro modello di coppia gay e tutto quello che non era su quel binario lo consideravano patologico. Io con Dario non vivo niente di simile un rapporto di coppia gay come quello che loro hanno in mente, ma vivo una relazione che ha un senso, non mi sento frustrato per niente né mi sono sentito geloso quando lui aveva un ragazzo, il sesso tra noi c’è ma penso che abbia soprattutto il senso della conferma del fatto che esiste tra noi una relazione affettiva fondamentale, della quale non parliamo mai, ma forse è meglio, perché non sono le parole che contano. Io non vorrei da lui niente di diverso da quello che ricevo.
Questo è il rapporto che c’è tra noi, ma funziona ormai da 10 anni, non è una storia da romanzo, ma francamente non la cambierei con nulla al mondo. Penso a lui mille volte al giorno e non penso solo al sesso ma penso soprattutto ai suoi successi, alla sua autostima alla sua dignità, al fatto che si è costruito da solo, che non si è mai asservito a nessuno, non si è mai fatto affascinare dal denaro, che non ha mai fatto del male a nessuno. E poi, se penso che si fida di me (e d’altra parte io mi fido di lui) mi sento orgoglioso. Io penso che il nostro rapporto sia veramente un modo di volersi bene, un modo assolutamente fuori schema ma è un modo. Una cosa ho sempre ammirato in lui e cioè il parlare chiaro, il non usare troppe parole e dire quello che pensa anche brutalmente. Tra noi in pratica non abbiamo mai litigato, ci siamo detti addio decine di volte ma poi ce ne siamo dimenticati perché il senso dello stare insieme era forte al di là di qualsiasi convenzione.
Insomma, Project, che cosa ne pensi?
Piero62

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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da Help » domenica 14 ottobre 2018, 19:11

Ciao Piero. Ti dico quel che penso io anche se non è esplicitamente richiesto.

Da come hai raccontato il tutto, tu sembri più un porto sicuro che un fidanzato. Dario vive la sua vita sessuale e affettiva e quando è solo ti cerca. Non è così che funziona un rapporto, neppure quello intergenerazionale.

Più che dall’amore che prova per te, sembra spinto dalla paura di rimanere solo.

Volevo solo dirti che a livello affettivo,sessuale e amoroso puoi avere molto di piu, anche con rapporti intergenerazionali. Cerca qualcuno che voglia te, e non spingerlo ad andare via. Da ciò potrebbe scaturire qualcosa per cui vale davvero la pena di vivere.

Buona fortuna

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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da progettogayforum » domenica 14 ottobre 2018, 22:28

Sì, in linea di massima e in astratto potrei anche essere d'accordo con Help, ma, francamente, io non ho l'impressione che Pietro la veda così. Dario nei suoi rapporti con Pietro non ha un'esclusività sessuale, ma non mi pare che Pietro si senta la scialuppa di salvataggio di Dario e poi, ok, il sesso ha il suo peso, ma Pietro ha 56 anni, non 30, e il modo di vedere la sessualità cambia molto con l'età. Io ho l'impressione che tra i due ci sia un rapporto solido, che d'altra parte dura da 10 anni, con tutti i se e i ma possibili e immaginabili, ma esiste ancora e non sembra affatto in crisi. Quando Pietro parla di simbiosi usa un termine appropriato. Se al loro rapporto avessero applicato le categorie dei rapporti di coppia standard, non esisterebbe più nulla, e invece hanno trovato un loro equilibrio. Io penso che un affidamento reciproco totale possa contare anche di più dell'esclusività nel sesso. Se ci pensi bene, Dario si è innamorato di tanti ragazzi ma solo di un uomo maturo e probabilmente con Pietro ha una confidenza che non ha avuto nemmeno coi ragazzi di cui è stato innamorato. Posso sbagliare ma questa non mi sembra una relazione di ripiego, non ha niente a che vedere coi modelli standard, però esiste e probabilmente durerà!

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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da Help » domenica 14 ottobre 2018, 22:48

Non vorrei cadere negli stereotipi in cui si cade sempre quando si parla di questo tipo di rapporti, essendo anche io un rappresentante di tali coppie.

Ma da come me la stai ponendo, Project, sembra che questo Dario cerchi il sostituto del padre in Piero. E anche Piero denota caratteristiche più paterne che da amante.

Mi dici che le dinamiche non sono standard, che non esiste uno standard, e hai ragione al 100% .

Ma Piero parla sempre di affetto e sesso e mai di amore e dice che Dario lo cerca per sesso o conforto ma non vuole parlare di emozioni. Le parole affetto e amore hanno due pesi diversi Project, valuta questo.

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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da progettogayforum » domenica 14 ottobre 2018, 23:08

Per carità, quello che dici ha un senso, non è certo facile capire le dinamiche ci ci possono essere dietro queste relazioni, che sono molto meno riducibili a schema delle relazioni standard. Pietro fa riferimento ad aspetti della vita di Dario che avrebbero potuto indurre Pietro ad allontanarsi ma non sappiamo di che si tratta. Certo il fatto che Dario dopo aver fatto l'amore con Pietro, diciamo così, a scopo consolatorio, si senta sporco e sia arrabbiato con se stesso avvalora la tua tesi. Però Dario non è un ragazzo, è un uomo adulto con buone prospettive professionali... Ma io mi chiedo solo se queste due persone starebbero veramente meglio se si separassero definitivamente, perché "in teoria" ciascuno dei due potrebbe trovare un amore più profondo e senza compromessi. Francamente credo che starebbero peggio, in fondo Dario almeno ci ha provato ma è finito tutto nel nulla e Pietro fino a 46 anni non si era trovato un compagno. E poi siamo veramente sicuri che nella loro storia ci siano dei compromessi, francamente vedo solo un modello di relazione unico e non esportabile, ma è un modello che "per loro" funziona. Separandosi in nome di un mondo ipoteticamente migliore rischiamo di perdere un mondo reale che in fondo dà loro una sicurezza affettiva forte.

Junior
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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da Junior » lunedì 15 ottobre 2018, 1:14

Ciao Piero
Io pure sono giovane, ho 21 anni
E fidati, ci sono persone della mia età che si innamorano di persone della tua e francamente non ci vedo nulla di strano.
Per anni mi chiedevo il motivo, poi ho smesso. I ragazzi giovani si chiedono perché a loro piacciono i loro coetanei? No
Semplicemente perché é la "norma"
Quindi anche io ho smesso di cercarne un senso, anche perché é qualcosa che mi viene naturale,é così e basta.

Io però non ho mai voluto relazioni solo per il sesso e purtroppo le due volte in cui mi sono seriamente innamorato non ero corrisposto.
Mi é capitato diverse volte di avere avances da persone puramente per sesso, in quel caso io ho rifiutato.

Purtroppo é molto complessa da far capire questa situazione ai gay stessi, semplicemente perché non é nella norma.
A me non piace il fisico giovane,trovo decisamente più attraente un uomo di 40/50 anni. A livello di amicizie con i miei coetanei non ho mai avuto alcun problema

Semplicemente occorre non dover trovare una dannata spiegazione logica a tutto, si é come si é e basta.
Io non ho ancora avuto la fortuna di trovare un uomo con cui condividere un serio amore.

Buona fortuna per voi e fidati, non deve esserci nessun problema se il tuo partner é giovane.
Bisogna sapersi amare e basta, occorrerebbe riempire di più questo mondo di coccole, di parole che accarezzano il cuore e di gentilezza.

Buona fortuna

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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 15 ottobre 2018, 12:29

Ciao Junior,
perfettamente d’accordo sul fatto che farsi troppe domande non ha alcun senso, come non ha alcun senso chiedersi perché si è gay o perché si è nati in Italia, così non ha senso chiedersi il perché dell’interesse verso i maturi, che da quello che vedo ha ben poco dell’interesse indotto dall'esterno attraverso esempi e comportamenti altrui. Metterei anche in guardia chiunque dalle troppo facili interpretazioni psicologiche che hanno spesso un’apparenza plausibile (di una plausibilità anch'essa legata a preconcetti) ma che sono del tutto prive di qualsiasi riscontro oggettivo.
Che le coppie intergenerazionali possano funzionare è un fatto, ne ho visti diversi esempi e funzionavano. Il “volersi bene” però non si identifica a priori con nessun comportamento, anzi, nelle coppie intergenerazionali, più che nelle altre è impossibile determinare regole generali e il senso del “volersi bene” è legato a fatti strettamente individuali e a dinamiche di coppia non generalizzabili. Tutti, io per primo, tendiamo inconsciamente a considerarci come un modello generalizzabile, l’esperienza porta però a capire, piano piano, che le variabilità individuali sono tante e tali che è praticamente impossibile identificare una regola. Già Havelock Ellis all'inizio del ‘900, nello scrivere il suo trattato sulla omosessualità aveva scelto una strada molto significativa, invece di definire un modello teorico di omosessuale e di omosessualità, come si faceva tradizionalmente, aveva preferito descrivere una pluralità di situazioni reali, la cui diversità avrebbe fatto automaticamente comprendere a lettore che introdurre modelli teorici significa in pratica negare la sostanziale complessità del problema.

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agis
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Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da agis » giovedì 18 ottobre 2018, 20:55

Non avevo ritenuto di rispondere qui perché la mia posizione sul problema è nota. Poi però ho trovato questo giovane tutubero francese che, tutto sommato, pur vedendo ovviamente le cose dal suo punto di vista, molto onestamente, a mio avviso, elenca una serie di pros e cons ed è anche lui convinto che, più che altro per problemi legati al partner giovane, non sono generalmente relazioni destinate a protrarsi per lungo tempo. Magari, dal mio punto di vista, un'interpretazione sul perché alcuni di questi ex se li trovi impegnati in... rapporti amicali con sua madre non ci sarebbe stata male ma non ne faccio certamente una colpa ad un giovane ^_^.

(in francese con sottotitoli inglesi)

https://www.youtube.com/watch?v=FJ6pOOVFJx0

k-01

Re: RAPPORTI GAY INTERGENERAZIONALI SENZA SCHEMI

Messaggio da k-01 » mercoledì 31 ottobre 2018, 22:33

Ma come può pensare di amare qualcuno di cui si vergogna, al punto che non vuole neanche farsi vedere dai vicini? È ridicolo. Per quanto mi riguarda non c'è un atomo di amore in questa storia. Sono due scopamici che si vedono quando hanno voglia di scopare, tutto qui. E non c'è niente di male, s'intende.

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