UNA STORIA GAY DI QUASI AMORE

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progettogayforum
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UNA STORIA GAY DI QUASI AMORE

Messaggio da progettogayforum » martedì 30 giugno 2020, 10:46

Caro Project,
non so chi sei, ma se hai messo insieme tutto il materiale di Progetto sei uno che ha cercato di fare tutto quello che poteva per fare qualcosa di buono e penso tu ci sia riuscito, almeno a me in questi giorni leggere il forum è stato utile, mi è servito a sentirmi meno solo.

Ho 43 anni, l’età di mezzo, non sono né giovane né vecchio, non è più l’età per seminare, quel tempo è passato, ci penso con nostalgia ma quel tempo è passato. In questi giorni mi trovo a vivere in pratica situazioni e sensazioni che mi ero prefigurato da lungo tempo, ma forse è meglio cominciare dal principio.

Fino a 32 anni, avevo vissuto di sogni, per pigrizia o per paura, non avevo mai cercato o favorito nessuna occasione concreta di trovarmi un ragazzo, poi a 32 anni appunto, mi è capitato quello che un po’ avevo sognato e un po’ avevo anche temuto. Ho incontrato un ragazzo gay giovanissimo, all’epoca aveva 18 anni, 14 meno di me, era un bellissimo ragazzo ma io lo consideravo una specie di mito di giovinezza irraggiungibile.

Abbiamo cominciato a parlare in chat, poi ci siamo conosciuti di persona e mi affascinava, era intelligentissimo e poi aveva una dignità che non ho mai visto in nessun altro. È successo che si è innamorato di me, cosa che non mi sarei mai immaginato perché avrebbe potuto avere qualsiasi ragazzo se solo avesse voluto o, meglio, io penso che non si fosse innamorato veramente di me ma con me stava bene, si sentiva importante, sapeva che gli volevo bene. La mia prima volta, a 32 anni, è stata con lui, ed era la prima anche per lui.

Per un verso con lui stavo benissimo ma per l’altro mi sentivo un ladro, uno che approfitta di un altro. Tra noi non c’era solo sesso, parlavamo molto, posso dire che non abbiamo mai avuto segreti uno per l’altro. In certi momenti cadeva in depressione profonda e io cercavo di fare di tutto per tirarlo su e lui aveva con me una pazienza infinita e accettava i mille complessi che avevo con la sessualità.

Nel periodo in cui siamo stati insieme ha avuto altre storie che poi sono finite, questo in realtà non mi creava particolari problemi perché pensavo che non lo avrei perso comunque e che, magari in una posizione defilata, per me ci sarebbe stato sempre un angolino, almeno come amico, e mi sarebbe veramente bastato, ultimamente però le cose sono cambiate, lui si è rimesso con un suo ex, un suo coetaneo, e da allora non l’ho sentito più, l’ho chiamato io, almeno per sapere come stava, ma è stato strano e distaccato, sembrava quasi preoccupato che io volessi farmi avanti. Ovviamente da allora non l’ho più cercato e ormai sono passati più di due mesi e non si è fatto più sentire. In pratica è successo quello che temevo, lui ha costruito un rapporto importante, che ormai lo assorbe del tutto, e per me non c’è più spazio.

Devo dire che tutto questo mi fa un po’ di malinconia a livello personale, ma io conosco pure il suo ex col quale si è rimesso e so che è un ragazzo come si deve, che non sta giocando con lui ma gli vuole veramente bene, quindi sono felice che le cose abbiano preso questo corso, che d’altra parte, prima o poi era inevitabile. Io sono stato una fase e adesso il mio compito è farmi da parte e non interferire minimamente. Non nego che lo penso e che ricordo tante situazioni in cui siamo stati insieme e sono state tutte molto belle. Mi dispiace che lui possa considerarmi un pericolo o uno che può cercare di intromettersi nella sua vita. In effetti, da tantissimi punti di vista è molto meglio che le cose siano andate così, certo però che adesso dovrò abituarmi ad una vita senza di lui. Perché, dopo, non si può rimanere amici? A me starebbe benissimo, a lui, “in teoria” non dovrebbe creare problemi, ma forse ne crea al suo compagno, oppure ne crea veramente anche a lui perché adesso si sente in una storia importante.

Dopo di lui, per me, non ci sarà nessuno, lui era speciale e lo è tuttora, non ho nulla da rimproverargli, non abbiamo mai litigato, con me è stato sempre onesto e non posso smettere di volergli bene solo perché si è trovato un altro ragazzo, mi dispiace soltanto che abbia paura di me, che possa pensare che io potrei mettere in crisi la sua felicità, perché questo non potrà mai accadere. Mi sarebbe piaciuto vederlo felice, mi sarebbe piaciuto che lui stesso me lo dicesse e invece dovrò solo immaginarlo. Questo è l’unico mio cruccio.

Sembra un paradosso, ma sono contento che abbia trovato una strada che può farlo stare meglio, perché io so che sta realmente meglio o almeno che finché ci siamo sentiti lui è stato veramente meglio da quando ha ripreso i contatti con l’altro ragazzo, gli effetti positivi si vedevano ed erano chiarissimi. Se non li avessi visti mi sarebbero venuti mille dubbi, ma lui stava veramente meglio. Adesso mi dedicherò di più al mio lavoro, riprenderò un po’ i contatti coi miei genitori, che ormai vanno verso i 70 anni. Può sembrare assurdo ma mi sento felice!

Ti abbraccio, Project, fai della mia mail quello che vuoi, però dimmi quello che ne pensi, se puoi.
Paolo
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Caro Paolo,
innanzitutto tanti auguri, perché oggi è il 29 Giugno festa dei santi Pietro e Paolo!

Leggere la tua mail mi fa pensare che, al di là di quello che dici e della malinconia di cui parli, ci sia anche un’amarezza di fondo perché l’ultimo capitolo della storia poteva andare anche in un altro modo. È come se alla fine lui avesse avuto paura di te e avesse cercato di tenerti a bada per salvare la sua autonomia, il che, se me lo permetti, inquadra la storia in un modo un po’ diverso.

È vero che, come dici tu, ti sei sentito un ladro della sua giovinezza ma è altrettanto vero che lui ha cercato te finché non si è sentito sicuro di se stesso, per certi versi è una storia d’amore ma per certi versi non lo è. C’era certamente la grande differenza d’era ma non penso fosse quello il problema di base. Tu stesso hai scritto che probabilmente lui non si era innamorato di te ma che con te stava bene perché si sentiva amato e hai parlato di alcuni momenti di depressione in cui riuscivi a tirarlo su. D’altra parte anche lui ti ha dato una mano ad aprire un capitolo della tua vita, quello della sessualità, che tu avevi lasciato più o meno deliberatamente chiuso. In effetti tu stesso ti aspettavi che la cosa finisse così e probabilmente quando è successo non ti sei stupito più di tanto. Vi siete aiutati reciprocamente a crescere, il che è già una cosa grande e rara, ma non crea di per sé una storia d'amore.

Se lui starà bene col suo nuovo compagno, cosa che adesso sembra realizzarsi ma non è detto che duri nel tempo, faresti bene a non vivere di miti o, se vuoi, di ricordi struggenti ma ormai irripetibili. So bene che una cosa simile è facile da dire ma difficilissima da fare, ma il tempo e il distacco faranno la loro opera. Se poi, alla lunga, la sua nuova storia don dovesse durare, cerca di costruire con lui un’amicizia solida e di non considerarlo come il tuo ragazzo, perché quello che è successo potrebbe benissimo succedere di nuovo.

È evidente che gli vuoi bene ma la vita va avanti. Non ti dico di trovarti un altro ragazzo, che sarebbe comunque una cosa molto complicata, ma di non dipendere dal suo ricordo e di lasciare al passato ciò che è stato e non si può ripetere.

Un abbraccio.
Project

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