AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 22 settembre 2010, 20:12

Caro Project,
ti scrivo via mail perché è difficile trovarsi in chat e perché credo che la forma della mail sia ora più adatta.
Anche io sono stato impegnato per gli esami però ho spesso pensato che volevo scrivere quello che sto per dirti, cioè una cosa positiva che penso possa essere interessante condividere anche nel forum. Non è molto attuale, ma leggendo il forum la ritengo un’utile condivisione.

Negli ultimi mesi la mia vita è cambiata, è migliorata, anche grazie a te e al tuo sito.
Non ho trovato l’amore, non è questo che intendo. Però ho cominciato a capire davvero sulla mia pelle che significano le cose che dici; tu me le avevi spiegate bene ed a parole le avevo già capite, ma ora è diverso.

Per dare un capo al discorso(soprattutto se pubblicherai lai mail), premetto che vengo da una lungo infatuazione, circa un anno, per un mio amico, A., che mi piaceva, per cui ero fissato, il quale non ricambiava; anzi, verso la fine della mia cotta si è fidanzato seriamente con la ragazza che ama. Coincidenza di eventi? Non so, forse no. Questo è accaduto già più di un anno fa, ma le esperienze sono ben vivide.

Dalla situazione menzionata tutte le sofferenze, di cui ampiamente si parla in questo sito, a cui va incontro un ragazzo gay non dichiarato (come me) fissato, infatuato, cotto(ditela come volete) di un proprio amico eterosessuale.

Veniamo però al dunque: negli ultimi tempi anche grazie alle esperienze capitate ho cominciato a capire cosa significa veramente che un rapporto unilaterale non ha senso, che un amicizia o una relazione può avere senso solo se parte dall'inizio e continua a due persone e in modo paritario.
Negli ultimi due anni, anche se lo conosco da molti, ero un ragazzino, ho condiviso molto con un ragazzo di nome B. ed è sicuramente uno dei miei migliori amici.
Prima la persona che più volevo accanto a me in una situazione sarebbe stata A.; Prima volevo uscire con A., parlare con lui ecc. ecc. perché provavo forti sentimenti per lui, e provavo anche piacere nel vederlo dato che mi attraeva. Sentimenti e attrazione fisica erano interconessi, anastomizzati.
Peccato però che questi sentimenti non fossero ricambiati; che per lui era totalmente diverso, anche se poi effettivamente capitava che passassimo tempo insieme. Io però soffrivo solo, per lui potevo essere un compagno, un amico... ma tutto quello che sentivo io per lui apparteneva all'altra metà del mondo: lui lo sentiva per la sua ragazza.

Ora invece, sceglierei sicuramente di passare tempo con B. invece che con A.: siamo sulla stessa lunghezza d’onda. La mancanza di A. non esiste più nella mia mente, mi dedico all’ordinaria vita e agli amici, di cui B. è un esempio.

Sarà venuta spontanea la domanda a qualcuno. Non sarà che sono infatuato di lui, di B.? Non credo proprio, mi rendo conto che è un'amicizia pura, del tutto disinteressata : ed è questo il punto chiave che mi fa capire che qualcosa è cambiato.
Il punto è che è anche evidente che questo B. è un bel ragazzo, ma lui, a priori, non mi interessa in quel senso, cioè non mi interessa come mi interessava A..

Si potrà dire, allora: cosa c’entra l'amicizia con l'amore? Nel mio caso c’entra eccome, perché confrontando questi due rapporti, queste due situazioni, mi sono reso conto di quanto fossero essenziali per stare bene le cose che dici: inutile sperare in un sogno ad occhi aperti; inutile stare vicino a qualcuno che ami spacciandoti per amico aspettando che si accorga di una presunta e improbabile omosessualità repressa(sembra una speranza diffusa). Inoltre, peggio perdere tempo dietro a un represso che dietro a un etero, perché con il primo il processo di realizzazione dell’impossibilità della cosa può essere più lungo e si perde più tempo(e si soffre di più).

Ovviamente, come me, gli altri che ora sono nella situazione in cui mi trovavo, fanno queste cose perché sentono il bisogno; ma ciò non vuol dire che davvero non possiamo riuscirci a evitarle: pian piano, all'inizio forzandoci, riusciremo a capire che non ne vale le pena ed è meglio fare altro. Lo dice uno che e che rinunciava ad altre cose per stare il più possibile col ragazzo di cui era cotto. Col tempo è passata.

Bisogna cercare e coltivare quei rapporti che possono essere paritetici, bilaterali; altrimenti si sta cercando attivamente (anche senza farlo apposta) solo sofferenza. La stragrande maggioranza di omosessuali passa attraverso una cotta di questo tipo, ma dopo, quando passa(perché passa), si può organizzare la propria vita sfruttando le consapevolezze che ne derivano. Inoltre, ci si accorge che dopo una grave infatuazione non capiterà mai più di ricaderci per un altro amico, non importa quanto vicino egli ci possa essere o quanto bello lo possiamo trovare obiettivamente. L’amico eterosessuale appartiene a un’altra a un’altro pianeta, a un’altra galassia, a un’altra dimensione in termini di sentimenti sessualizzati.

Detto ciò, anche se il mio amico B. può essere importante, ora sono sicuro che non potrò mai infatuarmi di lui e sono sicuro che non potrà succedere mai nemmeno per un altro eterosessuale (infatti lui
lo è). Me ne piaceranno forse, ne noterò l’eventuale attrattiva, il cervello è comunque stimolato tramite l’occhio, ma al 99.9% sono convinto che farò in modo da non impelagarmi in un altro rapporto come quello in cui sono stato, perché anche io ho il diritto di essere felice, di provare a esserlo senza il tipo di complicazioni di cui si è parlato.
Ora il mio rapporto con A è disteso e cordiale, libero da tutti quei condizionamenti che mi hanno rovinato (o forse no perché è stato utile) un anno della tarda adolescenza, cose che mi facevano soffrire ma che ora sono solo ricordi. Sembrerà a qualcuno (che ora soffre) che se ora parlo così la mia sofferenza non è stata poi così grave: potrei però raccontare cose per testimoniare quanto era pesante la situazione, ma non è questo che voglio fare perché proprio non mi interessa più.

L' amicizia di B., inoltre, mi fa sentire apprezzato e mi rende sicuro che qualcuno che mi interessa(in generale) può interessarsi a me(in generale). È l’amicizia ordinaria.
Nel caso poi si creerà un rapporto con un ragazzo gay a cui piaccio e che mi piace potrà anche nascere un amore.

Ormai sono cresciuto, anche grazie ad A. devo precisare. Se non lo avessi incontrato allora forse starei passando ora i dolori che ho sofferto, e preferisco di gran lunga che essi siano già passati, anche per una questione di età dato che ora sono più grande ed è anche tempo di vivere altre esperienze in senso serio con un ragazzo gay come me. (Forse però era quello il periodo in cui era tempo che passassi attraverso quell’esperienza, boh) Ciò non significa che sono alla ricerca spasmodica di un ragazzo, anzi: effettuavo questa ricerca quando soffrivo per A.. Ora sono felice così, fiducioso che anche io proverò un amore ricambiato per un ragazzo. (Un giorno, quando conoscerò qualche ragazzo gay… hahaha)
Quindi grazie Project, grazie al tuo sito, grazie agli amici(tra cui B.) e grazie A., anche se tu hai fatto tutto senza saperlo.

P.S.:Questa mail vuole essere anche una testimonianza di chi è passato attraverso il “tunnel” a coloro che ci sono ancora e che si sentono intrappolati: passerà anche per voi.
Caro Project, ti chiedo di pubblicarla: non lo faccio io perchè ho un altro esame, e ho scritto questo in una pausa dallo studio.
A presto!

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da Telemaco » giovedì 23 settembre 2010, 17:46

Il ragazzo della mail dice cose proprio giuste, un po' amare ma giuste.
Io mi sono ritrovato nella sua stessa situazione, e concordo con tutti i diversi aspetti che ha toccato nella mail.

l'innamoramento per un amico etero (e lo sto sperimentando in questi mesi) è davvero una situazione pesante da sopportare: a volte, lasciandoti trasportare da stupide fantasie e vaneggiamenti da bambino, senti che le cose potrebbero risolversi da un momento all'altro, poi però subito dopo ti senti ridicolo, odi le tue debolezze e non sopporti l'idea che l'altra persona non possa e non potrà mai capire che per te ogni suo gesto ha un significato completamente diverso. Anzi, magari inizi proprio a non sopportare più proprio l'altra persona, e non è un male, perchè aiuta a distaccarsene, anche se in maniera un po' brutale.

La ribellione è un gesto che prima o poi bisogna fare; andare avanti in base a certe convinzioni campate per aria può anche farti sentire bene, ma è solo un palliativo, appena apri gli occhi ti rendi conto delle cavolate che stai dicendo a te stesso e ti maledici per tutto il tempo e le energie che hai sprecato per una cosa così stupida.
E l'utilizzo di metodi particolarmente aspri, dal canto suo, non lo disapprovo assolutamente, anzi, in certi casi è davverò una dolorosa, indispensabile necessità per accelerare la risalita dalla palude in cui ci si è impantanati.
Però, dannazione, certo che è pesante la disillusione!

Ecco forse prenderei un po' con le pinze questa seguente affermazione...
inutile stare vicino a qualcuno che ami spacciandoti per amico aspettando che si accorga di una presunta e improbabile omosessualità repressa
...direi che è il caso di non assolutizzarla, la ritengo una considerazione giusta nel momento in cui i dati di fatto (lui è etero) ti pongono in condizione di dover negare l'evidenza per poter continuare a sperare, però almeno all'inizio un minimo di avvicinamento ci deve essere per "capire qualcosa di più" altrimenti diventa teoricamente sbagliato ogni contatto :D

Anche il tema dell'amicizia è molto interessante, ma qui temo che rischierei di andare fuori discussione; però non posso non accennare al fatto che effettivamente per un ragazzo gay l'amicizia è una cosa per niente scontata e a volte difficile da gestire, perchè, come dice lo stesso autore della mail, ti può sempre venire il dubbio che non si tratti di semplice amicizia; la difficoltà vale tanto se si parla di amicizia con ragazzi etero, tanto se si parla di amicizia con altri ragazzi gay. La seccatura di stare male o di far stare male è davvero un grosso ostacolo al tentativo di instaurare rapporti disinteressati.
Anch perchè non è mai semplice riuscire a chiarire fin da subito - e prima di tutto a se stessi - quel che si prova veramente.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

arrofus
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AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da arrofus » venerdì 1 ottobre 2010, 16:03

Salve, sono l'autore della mail.
Grazie per la risposta prima di tutto, bel commento!
Volevo dirti che l'affermazione che dici di non assolutizzare, non intendo assolutizzarla. Supponevo comunque di trovarmi nel caso in cui il ragazzo sembri in tutto e per tutto eterosessuale, non l'ho spiegato bene.
Inoltre riguardo i metodi brutali di cui tu hai parlato, io non credo sia utile o necessario usarli, e alla fine non li ho usati. Ci deve essere un allontanamento fisiologico(per dirlo alla Project), anche perchè in caso contrario l'etero di turno tuo amico si insospettisce e ti comincia a chiedere spiegazioni, non perdendo occasione per farti capire la sua amicizia per te. Questa cosa anche se dopo un anno o due, se ci ripensi a mente fredda, ti farà piacere, in quel momento ti provoca solo rabbia e ti illude ancora di più. Almeno così mi è capitato e penso possa capitare ad altri.

Poi la tua piccola digressione sull'importanza dell'amicizia e sulle complicazioni che da essa possono derivare per i ragazzi gay è molto interessante. Io penso che per un ragazzo, in media, per una serie di cause, è più facile e naturale stringere rapporti con altri ragazzi. Basti pensare a tutte le opportunità di fare attività sportive insieme, di uscire la sera, di giocare a carte, all'opportunità di organizzare vacanze...ovviamente lo si può fare anche con ragazze ma con ragazzi è più frequente penso, almeno in base alla mia esperienza personale e a quello che vedo. Se un ragazzo allora è gay si troverà a stretto contatto con persone che possono anche attrarlo fisicamente, molto più di quanto un ragazzo etero a priori possa trovarsi in situazioni di confidenza e familiarità con una ragazza.

Perciò quello di cui hai parlato, cioè la difficoltà di gestire certe situazioni quando si presenta il dubbio, se non la certezza, di provare qualcosa di diverso dall'amicizia(non necessariamente qualcosa "di più"), è un problema serio che spesso può venire a galla, soprattutto nell'adolescenza. Inoltre mettici che spesso i ragazzi gay hanno un passato con qualche carenza affettiva, o addirittura si sono sentiti o si sentono emarginati, e la frittata è fatta! Si può sviluppare un'ossessione verso qualche amico, altro che innamorarsene! Per fortuna di solito dopo qualche infatuazione, si diventa immuni a questo tipo di inconvenienti, anche perché crescendo ci si abitua a stare a contatto con altri ragazzi, e non si trova più nulla di esotico(e quindi erotico) in un ragazzo(segnalo a tal proposito la teoria EBE, esotico che diventa erotico). Con la maturità ci si troverà a fantasticare solo su ragazzi che possono essere gay, che possono ricambiare. Ovviamente varia da persona a persona il concetto di maturità e il tempo necessario per raggiungerla.

Secondo me essere cosciente di certe cose, pensarci almeno una volta nella vita, può essere utilissimo per vivere più serenamente.
Ultima modifica di arrofus il domenica 3 giugno 2012, 15:38, modificato 3 volte in totale.

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da Telemaco » venerdì 1 ottobre 2010, 16:39

Ciao arrofus, intanto benvenuto!

Si beh allora la pensiamo allo stesso modo riguardo quell'affermazione, poi però bisogna andare a capire il "quando" gettare la spugna e anche lì nessuno lo può dire con certezza... chissà forse si potrebbe aspettare tutta una serie di segnali concreti, però chissà quali potrebbero essere, si è detto di tutto e di più ma non so proprio, niente è mai come sembra...

I metodi brutali con me invece hanno funzionato abbastanza bene, è ovvio che "brutali" non deve significare "plateali", però prendersi mentalmente a sberle quando si cerca di riprendere i contatti con una persona, oppure smettere progressivamente di frequentarlo anche se si vorrebbe tanto continuare è un buon esempio di quello che intendevo io.
Tutto sommato anche una bella dose d'indifferenza autoimposta, anche se non desta troppi sospetti all'esterno, è pur sempre un metodo brutale all'interno di noi, no?

Il problema delle amicizie-non-amicizie è tremendo, nel senso che hai assolutamente ragione a fare cenno ai problemi di carenza affettiva, autostima e insicurezza che caratterizzano molti ragazzi gay, che non fanno che amplificare le difficoltà, rendendo i ragazzi gay più vulnerabili a illusioni e disillusioni particolarmente profonde; se ad essi aggiungi i problemi generali che si presentano spesso anche nel mondo etero, la visione globale dei rapporti di amicizia diventa molto complicata! E questo perchè le persone, ormai sono abbastanza convinto al riguardo, sono quasi "naturalmente" portate non solo a fraintendere, ma anche ad essere fraintese con una facilità estrema!

Anche l'accenno che fai all'ambiente di socializzazione merita di essere approfondito; alla "ripartizione" fra sessi nelle amicizie tutto sommato si potrebbe riconoscere quasi una finalità pratica, nel senso che essa eliminerebbe spontaneamente la possibilità di attrazione fisico-sentimentale fra due amici, ma questo criterio si sbriciola quando il ragazzo in questione è gay!

Ti posso però assicurare che "la coscienza di certe cose" non riesce affatto ad aiutare, nel senso che ci si deve per forza passare per certe esperienze e le si deve superare per poterle capire, altrimenti non si riesce ad avere una percezione concreta dei problemi.
Anzi potrebbe non bastare!
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arrofus
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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da arrofus » venerdì 1 ottobre 2010, 19:07

Grazie per il benvenuto!
Diciamo che sicuramente ci si deve passare, però passarci e poi rilfetterci può aiutare molto più che passarci solo!Altrimenti sarebbe molto facile cadere nella stessa situazione; probabilmente però ci si rende conto delle cose di cui stiamo parlando dopo averci sbattuto la testa e solo quando è arrivato il momento di farlo, cioè quando c'è un minimo di consapevolezza e "maturità".

In effetti sì, la ripartizione per sessi è basata sul presupposto che il mondo sia composto da eterosessuali; però sono la maggioranza quindi ci tocca adeguarci.

Riguardo alla brutalità dei metodi, avevo frainteso il significato della parola: sì, alla fine c'è sempre un po' di violenza contro noi stessi nell'imporci qualcosa...a quanto pare serve anche quella.

L'ultima cosa che mi viene da dire è che per superare questi problemi di solitudine, insicurezza e mancanza d'affetto che spesso affliggono ragazzi gay, un dialogo sincero e aperto, spesso basato sulla condivisione di esperienze, può essere miracoloso. Ed anche questo si fa nel nostro Forum; quindi alimentiamolo!

Tanto per sapere, c'è un post in cui parli della tua esperienza a cui hai accennato nelle tue risposte?
Ciao!

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da progettogayforum » venerdì 1 ottobre 2010, 19:38

Benvenuto Arrofus!!! Finalmente!!!!

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da guy21 » venerdì 1 ottobre 2010, 21:25

Perciò quello di cui hai parlato, cioè la difficoltà di gestire certe situazioni quando si presenta il dubbio, se non la certezza, di provare qualcosa di diverso dall'amicizia(non necessariamente qualcosa "di più"), è un problema serio che spesso può venire a galla. Inoltre mettici che spesso i ragazzi gay hanno un passato con qualche carenza affettiva, o addirittura si sono sentiti o si sentono emarginati, e la frittata è fatta! Si può sviluppare un'ossessione verso qualche amico, altroche innamorarsene!
Secondo me essere cosciente di certe cose, pensarci almeno una volta nella vita, può essere utilissimo per vivere più serenamente.[/quote]
ciao benvenuto anche da parte mia!
condivido pienamente con alcune cose che dici e purtroppo ci sono passato anch'io con effetti disastrosi!
avevo letto il tuo post un pò di tempo fa, e mi era rimasta impressa la frase "metodi brutali", io credo che li abbia usati fin troppi di metodi brutali per allontanarmi da un ragazzo. non ho sofferto così tanto in vita mia!
condivido anche quello che dice telemaco!

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da barbara » sabato 2 ottobre 2010, 9:34

Benvenuto anche da parte mia Arrofus. Io invece voglio proprio "deviare " l'argomento sull'amicizia. E' una cosa che sento molto importante per me in questo momento e la tua storia mi ha colpito moltissimo.
Sto sperimentando in questi ultimi tempi davvero quanto l'amicizia libera dall'attrazione sessuale possa cambiarti la vita. Quando parli di separazione fra sessi spero davvero che non capiti mai. L'amicizia fra un uomo e una donna offre un'esperienza diversa da quella fra donne e non vorrei rinunciare a nessuna delle due. Mi sono però resa conto che le implicazioni sessuali di fatto impediscono un'amicizia profonda ed è una cosa che , capisco solo ora, mi è mancata molto nella mia vita di donna sposata.
Qui sto riscoprendo questa dimensione: una comunicazione lontana dalle complicazioni della seduzione da entrambe le parti . E' qualcosa che ti fa crescere , che ti insegna davvero tanto , hai ragione, e soprattutto per me , data la mia età, è una bellissima sensazione. :)
Un giorno Project cercava di aiutarmi a capire perché io avessi scelto di stare qui e questa è la risposta che al momento preferisco. :)

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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da Telemaco » sabato 2 ottobre 2010, 16:38

No, effettivamente non ho mai creato un post apposito in cui descrivere per bene tutta la vicenda... forse la si può ricostruire dalle mie risposte a post altrui, in cui ho lasciato qua e là qualche dettaglio parziale.

Magari poi lo farò: ma se vuoi chiedermi qualcosa in particolare ovviamente sono a disposizione :)
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Re: AMORI GAY IMPOSSIBILI E AMICIZIE POSSIBILI

Messaggio da arrofus » domenica 3 ottobre 2010, 5:08

Per Telemaco: vbbè se lo avevi fatto...se no fa nulla(per ora). Quindi magari ne riparliamo!

Per Barbara: sì nemmeno io voglio rinunciare all'amicizia tra uomo e donna; ho più di un'amica donna e con una mi trovo davvero molto bene. Dico solo che in genere, soprattutto fino a un certa età, è più facile stringere amicizie con persone dello stesso sesso a causa delle situazioni in cui siamo quasi tutti inseriti. Personalmente mi trovo meglio a socializzare con ragazzi, ma mi dispiacerebbe rinunciare alle mie amiche ragazze.

Per Project: Grazie! Spero che presto tu possa tornare alla tua fervente e mirabile attività sul sito, senza troppi pensieri per la testa!
Ciao a tutti!
Ultima modifica di arrofus il domenica 3 giugno 2012, 16:11, modificato 1 volta in totale.

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