Io non credo che ci si possa basare su quanto citato. In questo periodo sto attraversando una fase molto dura perchè sono innamorato di un ragazzo etero...non sarebbe mai successo se avessi scoperto fin dall'inizio il suo orientamento. Per tre lunghi mesi, infatti, dopo averlo conosciuto, ho studiato il suo comportamento, le sue parole e le sue idee; eravamo molto simili...un ragazzo dolce, sensibile, a volte anche triste ma comunque molto estroverso. Non mi parlava mai di ragazze o amiche; a volte ho provato a introdurre io stesso l'argomento per notare la sua reazione, ma rispondeva in maniera molto discreta e vaga ( eccetto quando magari con le amiche e gli altri amici parlavamo di alcune ragazze della classe oggettivamente molto belle...beh in quei casi anch'io rispondevo affermativamente ad alcune domande...non mentire avrebbe significato dichiararmi!!! ). La situazione andava avanti e io mi ero convinto che probabilmente, anzi quasi sicuramente fosse gay; credo sia stato il più bel periodo della mia vita, destinato a finire ben presto. Ad un certo punto tutto è cambiato. Una sera in discoteca (fortunatamento non ero presente ma l'ho saputo dopo) si è appartato con ben tre ragazze, nei giorni successivi ha cominciato a vedersi con delle vecchie "amiche", a frequentare altre ragazze e intanto, pian piano, veniva a galla tutta la sua adolescenza da etero. Erano passati 4 mesi da quando ci avevo parlato per la prima volta...quindi per me era già tardi...ero cotto!!!...Non sono uno stupido e se ne fossi stato certo dal primo istante non sarei mai andato avanti anche perchè avevo già sperimentato questo tipo di dolore durante i primi anni del liceo.10) Quando un ragazzo gay parla d’amore nell’ambito di un approccio con un altro ragazzo, in genere non dice il falso che sarebbe per lui come un tradire la fiducia del suo interlocutore, ma usa discorsi non sessualmente connotati, ossia senza nessuna espressione linguistica che permetta di capire se si riferisce a un ragazzo o a una ragazza (senza participi passati: venuto/a; senza pronomi: lui/lei). Se un ragazzo gay fa un discorso non sessualmente connotato su questioni affettive e si sente rispondere con un discorso sessualmente connotato al femminile il dialogo si congela. È sufficiente l’uso del pronome “lei” per capire l’orientamento sessuale dell’interlocutore. Se invece a un discorso non sessualmente connotato segue una risposta anch’essa non sessualmente connotata il dialogo fa un passo in avanti. Va precisato che se a un discorso non sessualmente connotato su questioni affettive, segue una risposta sessualmente connotata al maschile la cosa è presa come segnale di pericolo perché è vista come un tentativo inopportuno e unilaterale di introdurre una tematica gay. Sottolineo che un ragazzo non dichiarato in genere non ama forzature su questi contenuti.
Ma a quel punto cosa potevo fare???Gli volevo troppo bene...ho cominciato a cercarlo solo come amico ma non ce la facevo, con lui stavo davvero molto bene nonostante il male che provassi tutte le volte che qualche pezzo della sua vita veniva fuori e tutte le volte che "usciva" con qualcuna.
E ora sono qui...dicembre...questa storia va avanti da marzo ormai. Ho scoperto questo forum proprio mentre cercavo un antidoto per disintossicarmi da questa mia fissazione, che tra l'altro mi danneggia anche a livello di prestazioni accademiche; dopo essermi iscritto ho ritrovato qualche speranza ma la situazione in sostanza non è cambiata. Ora sono arrivato al punto che stare con lui mi distrugge...anche i soli sms mi rovinano la giornata. Non so cosa fare, lui non mi ha fatto niente e non sa niente di me. Ho capito che cercare di vederlo come amico non ha senso perchè non mi aiuta ad andare avanti...ma nello stesso tempo mi chiedo perchè debba rinunciare a una brava persona.Spesso ha alcuni comportamenti che non mi piacciono, che mi mettono a disagio e sento che senza volerlo ora sto li sto usando inconsapevolmente per dare una motivazione e un senso alla rabbia e frustrazione che provo nei suoi confronti...so che finirò col perdere la sua amiciza, il chè è l'ultima cosa che avrei voluto. Lo tratto male e lui non sa il perchè e io ci sto ancora peggio perchè sono un ragazzo che non farebbe mai del male a un'altra persona, ma non posso nemmeno parlargli e spiegargli tutto. Non posso rischiare così tanto...non so se sia pronto per una cosa del genere e poi a quel punto sarebbe il solo a sapere di me, non voglio addossargli una così grande responsabilità. Dopo essermi iscritto al forum e aver parlato con i ragazzi in chat ho ritrovato parte della mia sicurezza e ora so che sarei pronto anche a chiudere ogni rapporto con lui...ma come???mentendogli???per cosa lo punirei???per un male che in realtà è dipeso solo da me stesso???
Il fatto di non poterne parlare mi fa sentire così inutile e fragile...dover risolvere sempre tutto da solo...saper di dovermi rialzare sempre da solo perchè non potrò mai chiedere aiuto a nessuno. Per accetare il mio orientamento ci ho messo molto tempo; ora che l'ho fatto mi ritrovo ad affrontare un'altra realtà...quella di essere solo, di dovermi guardare sempre le spalle, quella di dover fingere e mentire anche a me stesso.
Credo sia impossibile a questo punto trovare qualcuno da amare e che ricambi tutto il mio affetto nelle classi universitarie...ho paura che superata questa fase avrò talmente tanto timore di sbagliare ancora che rinuncerò a rischiare.
Non so come muovermi...grazie dello sfogo...è un discorso stupido lo so. Ci sono problemi ben più gravi dei miei,ma non potendo sfogarmi con nessuno non mi resta che farlo in questo forum,in questa vita parallela e virtuale che comincio a crearmi, bella sì ma anche molto lontana dalla realtà certe volte.