Bhè adesso non confondiamo l'università con il lavoro, magari nel luogo di lavoro è giusto pensarci due volte per una serie di ragioni.konigdernacht ha scritto:Non so, ferro. La tua è sempre una posizione ragionata.
Essendo la mia esperienza limitata all'università, posso dirti che un ristretto gruppo di persone sa di me. Gli altri sono colleghi e il rapporto deve essere sì cordiale ma lavorativo. Le tue esperienze di vita o commenti di natura sessuale credo non ci debbano essere. O almeno, se io ne sento, o mi allontano o faccio finta di non sentirli, perchè primo, si lavora; secondo, se per caso dovessi fare un lieve riferimento e quelli si inalberano, vedo come va nel tempo, e decido se chiudere la cosa o se vale la pena continuare.
Qualche collega l'ho mollato in cammino. Al di sopra della mia felicità, penso non ci debba essere niente. Sarò drastico, ma ognuno deve essere se stesso.
E ci sono persone adatte e non adatte.
Comunque lasciando stare i motivi oggettivi che possono spingere una persona a mantenere il segreto voglio fare una precisazione.
Sia sbandierarlo ai quattro venti, come una cosa che andrebbe scritta sulla carta d'identità, sia restringere il campo degli "eletti" può essere sinonimo di non pina accettazione.
Ti chiedo "Sei sicuro che non lo dici per una paura di un rifiuto?" Se la tua risposta è no allora va benissimo però anche in questo caso avrei un'altra obiezione da fare.
E ti racconto un fattariello, dall'adolescenza un mio caro amico ha chiaramente manifestato una personalità eccentrica (tipo artista/stilista) e un'ambiguità generica (mai sfociata in comportamenti equivoci ma un modo di essere che ovviamente lascia molti dubbi).
Io a quell'età ancora non immaginavo di essere gay e la sua personalità mi incuriosiva, lentamente tende ad allontanarci, finchè i nostri rapporti si riducono al minimo sindacale...
Dopo tanti anni, non ha mai dichiarato la sua sessualità, racconta di essere etero ma da tante cose si evince un suo essere gay e cosi facendo non fa altro che alimentare il pettegolezzo.
C'è chi dice "no è etero" inteso come, lui è un bravo ragazzo non può essere gay, e a chi il dubbio viene e via con battutine.....
Ora (dando per scontato che sia gay) se lui avesse chiarito o chiarisse la sua sessualità, si eliminerebbero tante dicerie e si obbligherebbero gli amici che lo vogliono (o dovrebbero volergli) bene a "fare i conti" con questa realtà nuova.
Quindi nel caso che ti ho detto, il mio amico, ha dimostrato una paura nel confrontarsi che l'ha portato ad isolarsi o quantomeno a scacciare persone che lo avrebbero potuto volere bene (IO PER PRIMO OVVIAMENTE!!)
Quindi capisco la tua posizione però STAI ATTENTO