24 anni e una completa inettitudine

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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andreadipre
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24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da andreadipre » giovedì 20 luglio 2023, 2:36

Mi sono iscritto da pochissimo al forum, incoraggiato dalla lettura di alcune risposte che mi hanno toccato nel profondo del cuore. Ho pensato quindi che sarebbe stato bello ricevere una risposta da qualcuno di voi, non che ciò possa dare una soluzione alle mie preoccupazioni, ma potrebbe comunque darmi un ulteriore punto di vista esterno. Inizio a parlare di me: come accennato nel titolo ho 24 anni e sono uno studente universitario attualmente fuori sede. Credo sinceramente di essere una persona fortunatissima, sono cresciuto in una famiglia che mi ama, che mi ha supportato qualunque cosa io abbia fatto nel corso della mia vita, e con cui ho un rapporto molto stretto (fratello e sorella compresi) anche se attualmente lontani, non ho mai avuto problemi economici, ho sempre avuto un cervello che mi ha permesso di districarmi abilmente nelle varie situazioni sociali, di fare amicizia con un mucchio di persone, di proseguire serenamente i miei studi. Ciò che mi ha però sempre tormentato, da un tempo che ormai a faccio anche fatica a ricordare, è la sfera sessuale/sentimentale. Tralasciando i vari complessi con cui mi sono avvelenato nel corso di ormai più di dieci anni, arriviamo a poco meno di un anno fa, giorno in cui, a seguito di un traumatico epilogo di amore(?) non corrisposto per una ragazza, decido di iniziare un percorso psicoterapeutico, in cui ovviamente inizio ad affrontare anche questo problema riguardo alla sfera sessuale. La domanda che ha iniziato a farmi aprire gli occhi, dopo aver raccontato tutti i miei complessi e il mio senso di inettitudine/inferiorità riguardo a quella sfera, e dopo aver analizzato le varie storie con finale tragicomico (sia sessualmente che sentimentalmente) con ragazze avute fino ad allora, è stata la più banale di tutte: “ma tu, quando ti infilavi in tutte queste situazioni, lo volevi DAVVERO?”. La domanda sembra banale, eppure coglieva esattamente il centro del problema, la risposta era: assolutamente NO. Da quando avevo penso 10 anni è come se avessi messo il pilota automatico cercando di raggiungere ciò che tutte le persone accanto a me facevano passare come il culmine massimo della vita: conquistare la ragazza dei sogni, farci sesso, magari avere una storia, vivere ed essere inebriati dall’amore, e così via. Dopo mesi di pensieri riguardo alla mia vita, di analisi delle mie relazioni, di momenti in cui pensavo di esser arrivato alla soluzione e il giorno dopo mi svegliavo pensando l’esatto opposto, ho iniziato seriamente a pensare al mio orientamento sessuale (non senza attacchi di ansia con conseguente, ahimè, effetto anche su altri aspetti della vita che fino ad allora erano riusciti ad uscire illesi da questo conflitto interno, che comunque sentivo, ma che non avvelenava così prepotentemente le altre sfere).
Dopo mesi di pensieri e analisi, sono arrivato alla conclusione che effettivamente il mio orientamento sessuale non poteva essere completamente etero, o comunque paragonabile a quello della maggioranza delle persone con cui mi ero confrontato fino a quel momento.
Le risposte erano probabilmente sotto i miei occhi da anni, eppure mi era sembrato fosse arrivato tutto in maniera così subdola e poco chiara, dovuto forse alle pressioni (inventate da me tra l’altro) che l’ambiente circostante mi metteva. Provo a parlarvene, partendo dagli avvenimenti più significativi: come accennato nessuno dei pochi rapporti sessuali avuti fino a quel momento con le donne era mai stato piacevole, anzi, era stato solo fonte di ansia e inettitudine nel non riuscire a fare ciò che pensavo di voler fare, ma che probabilmente era solo una sfida con il resto della società. A tutto ciò si aggiungono alcune esperienze omosessuali (masturbazione a vicenda) che ebbi da ragazzino, intorno ai 13/14 anni, con un compagno di classe, esperienze che, in termini di stimoli, a differenza di quelle con le ragazze avute in seguito, ricordo ancora come estremamente appaganti ed eccitanti. Ai tempi non diedi alcun peso alla cosa, per me era un allenamento per la partita vera che si sarebbe giocata con le ragazze più in là con gli anni, e continuai ad ignorare completamente la cosa fino appunto al giorno in cui ho iniziato effettivamente a pensare al mio orientamento. A questi fattori si aggiungono però altre cose di cui penso sia per me utile parlare. Infatti così come sono sicuro che in nessuno dei casi in cui mi son ritrovato effettivamente in un rapporto sessuale con una donna l’esperienza sia stata positiva, sono altrettanto sicuro di aver avuto sempre e solo cotte per ragazze, di aver avuto erezioni e grande eccitazione anche solo vedendo una bella ragazza per strada, e ancora più sicuro che tutto ciò che veniva prima del rapporto, fossero essi baci, carezze, toccatine e così via, mi avessero sempre eccitato da morire. Era tutto bello finché la “minaccia” del sesso non incombesse su di me. A tutto ciò si aggiunge che queste cotte, per quanto immagino lascino il tempo che trovino, non le ho mai provate per un ragazzo, non ho mai sinceramente pensato ad un ragazzo come a qualcosa in più di un amico. Poi però c’è il sesso, e lì tutti questi sentori crollano. Negli ultimi mesi ho provato a sperimentarmi con la masturbazione, che era sempre stata su video a sfondo eterosessuale fino ad allora, e mi sono accorto che anche i video omosessuali mi eccitavano molto, da allora ho provato quindi ad immaginarmi effettivamente nelle varie situazioni, e effettivamente molte delle pratiche omosessuali mi sembravano ben più eccitanti di quelle noiose penetrazioni che vedevo assiduamente da più di 10 anni ormai nei video etero.
Queste sono le premesse pratiche, ma arriviamo ora alla parte brutta: perché tutto questo mi rende così triste e in preda all’ansia? Sono sempre stato interessato al tema, mi sono sempre esposto pubblicamente a favore della comunità LGBT, sono circondato da persone che accetterebbero senza alcun problema (esclusi probabilmente pochi cretini che in tal caso non meriterebbero neanche di stare nella mia vita) questo lato di me, i miei genitori a cui ho accennato la cosa hanno reagito nella maniera più positiva possibile, eppure non sono assolutamente e in alcun modo in grado di affrontare o processare questi temi quando si parla di ME e non degli altri! Anche solo lo sperimentarmi ed iniziare a vedere porno omosessuali mi ha portato ad avere attacchi di ansia clamorosi, ci sono stati giorni in cui non sono neanche riuscito ad uscire dal letto. Cosa devo fare?
Possibile che per assecondare quelle che sono le mie fantasie sessuali (“scoperte” da poco) devo passare per tutto questo? Ne vale davvero la pena? Io amo ciò che studio, mi trovo bene con i miei amici, mi piace uscire, adoro stare in gruppo, amo andare in vacanza con la mia famiglia, tutto ciò che faccio sembra bello, eppure appena il sesso spunta fuori diventa tutto grigio, tutto buio, e ho questo nodo alla gola che non se ne va più.
Quando questi pensieri escono fuori (non per forza sull’essere omosessuali, ma sulla sessualità in generale) sento il mio cervello che va ad un andamento al quale non riesco a stare dietro, come se stesse per scoppiare.
Troverò mai la serenità? Riuscirò mai a vivere la sessualità come una persona adulta e non come un bambino complessato? È successo qualcosa del genere anche a voi?
Ringrazio in anticipo chiunque mi risponderà!

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progettogayforum
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da progettogayforum » giovedì 20 luglio 2023, 18:30

Intanto grazie per il post, che è veramente serissimo e merita una risposta molto attenta. Cerco di rielaborare le le idee e risponderò appena possibile. BENVENUTO NEL FORUM!!

Francesco1999
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da Francesco1999 » giovedì 20 luglio 2023, 19:41

Innanzitutto benvenuto!
Io sono Francesco, anche io come te ho 24 anni.
Penso che questo forum sia una risorsa preziosissima, sono felice che anche tu lo abbia scoperto e sono sicuro che troverai un confronto di livello.
Capisco come ti senti, io fino ai miei 16 anni ho avuto difficoltà con la mia sessualità, mi imponevo di innamorarmi di ragazze, mi sono inventato qualche cotta ai tempi.
Lo stigma attorno all'omosessualità e le pressioni sociali mi spingevano verso un'eterosessualità simulata, come te sono stato cresciuto pensando che l'apice della vita fosse studiare e trovarsi una bella ragazza, quindi ho avuto difficoltà ad accettarmi in un primo momento.
Una cosa che però ho notato dalle tue parole è che l'aspetto affettivo è molto trascurato, diventa più un discorso di meccanica e di sessualità fine a se stessa.
Scoprire questo forum e leggerne soprattutto i libri disponibili gratuitamente in PDF credo che ti faranno scoprire che un'affettività sincera esiste, io almeno quando ero più piccolo mi meravigliavo a leggere come due ragazzi potessero volersi davvero bene.
Attualmente vivo una relazione affettiva con il mio ragazzo, il sesso è un momento che nasce magari da una lotta a chi butta prima giù l'atro dal letto per dirti, il sesso nasce da una gioia reciproca di stare insieme, e quello che mi sento di dirti è che quando farai l'amore non lo sentirai come una prova della quale non potrai mai esserne all'altezza, ma un rifugio dove sentirti integralmente accettato.
Mi dispiace sentire che in proposito puoi avere ansie e complessi, conoscere questo forum e persone con le quali confrontarti credo che sia il più bel regalo che tu possa fare a te stesso, a prescindere della sessualità qui scoprirai la realtà affettiva di un rapporto con un'altra persona attraverso le nostre testimonianze.
L'argomento del quale parli è molto vasto e delicato, spero di averti almeno in parte risposto qualcosa che possa aiutarti nel tuo percorso, se hai bisogno di un confronto puoi contare su di me.

Francesco

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progettogayforum
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da progettogayforum » giovedì 20 luglio 2023, 20:41

Tutti noi siamo soggetti a condizionamenti di vario genere, alcuni sono recepiti più o meno consapevolmente, altri sono subliminali ed entrano nel nostri cervelli come se fossero la cosa più ovvia e scontata del mondo, e in questo modo si sottraggono al controllo critico e non vengono mai posti in discussione, non solo, ma la gratificazione sociale che deriva dall’omologazione finisce per sostituire quelle che dovrebbero essere le vere spinte ad agire. Tanti ragazzi gay hanno avuto “prima” una vita “più o meno etero” o qualcosa che vista dal di fuori sembra una vita etero. Il trasporto affettivo che si prova in un rapporto di amicizia verso una ragazza, in questo modo, viene interpretato come un innamoramento sublimato, finché non si arriva a porsi finalmente quella domanda:
“ma tu, quando ti infilavi in tutte queste situazioni, lo volevi DAVVERO?”. La domanda sembra banale, eppure coglieva esattamente il centro del problema, la risposta era: assolutamente NO.
E qui il castello di carte crolla e ci si rende conto che dietro quei comportamenti non c’era alcuna vera motivazione affettiva. In una situazione del genere l’ansia non può mancare perché ci si rende conto che bisogna rimettere in discussione la statica di un edificio che sembrava saldo e ben costruito e che l’alternativa è tra il fingere tutta la vita e il cambiare vita. Se la prima opzione appare palesemente inaccettabile, la seconda richiede cambiamenti così radicali che possono veramente mettere in crisi.
È risaputo che le fantasie della masturbazione si concentrano sulle situazioni che sono più coinvolgenti per il singolo individuo. Se il sesso vissuto con una ragazza non è vissuto con entusiasmo e con partecipazione profonda, non viene rivissuto attraverso la masturbazione, il che significa che più che essere sesso nel senso vero della parola diventa sostanzialmente un modo per mettersi alla prova, in altre parole diventa un test. È poi estremamente significativo il fatto che il ricordo delle masturbazioni reciproche a 13/14 anni con un compagno di classe abbia lasciato una traccia molto più incisiva del sesso fatto con una ragazza, e tutto questo non è strano, perché l’esperienza col il compagno di classe era stata vissuta con una vera dimensione di coinvolgimento sessuale. Quando l’interesse sessuale va da una parte e quello affettivo va, o meglio sembra andare dall’altra, il vero orientamento sessuale è quello legato all’interesse sessuale. Un coinvolgimento sublimato è molto più soggetto a condizionamenti ambientali di un coinvolgimento fisico, che non si può fingere se non c’è.
Hai scritto: “come sono sicuro che in nessuno dei casi in cui mi son ritrovato effettivamente in un rapporto sessuale con una donna l’esperienza sia stata positiva, sono altrettanto sicuro di aver avuto sempre e solo cotte per ragazze, di aver avuto erezioni e grande eccitazione anche solo vedendo una bella ragazza per strada, e ancora più sicuro che tutto ciò che veniva prima del rapporto, fossero essi baci, carezze, toccatine e così via, mi avessero sempre eccitato da morire.” Quello che scrivi corrisponde all’esperienza di un folto numero di ragazzi gay che, proprio perché reagivano fisicamente a tutto ciò che veniva prima del rapporto con una donna: baci, carezze, toccatine, ecc. ecc., si sono ritenuti etero, almeno a quel livello, ma insisto nel dire che quei ragazzi non provavano una vera gratificazione nei rapporti etero. Nota bene che ancora oggi ci sono diversi gay che si sposano perché le pressioni sociali in quel senso sono fortissime, questi ragazzi finiscono per avere una sessualità etero di dovere e una masturbazione in chiave esclusivamente gay per evadere dal regime matrimoniale. Non ci sarebbero gay sposati, se un gay, in situazioni adeguate, non avesse reazioni sessuali con una donna. Un gay non è un impotente, essere gay non significa non poter avere rapporti con le donne, ma significa desiderare i rapporti con un uomo o meglio innamorarsi di un uomo. L’orientamento è un orientamento del desiderio, non una questione di possibilità e impossibilità.
Adesso vengo al punto fondamentale, e cioè capire che affettività vera e sessualità vera, cioè del tutto spontanea, sono due aspetti della stessa realtà. Non si sta con un ragazzo per fare un po’ di sesso, ma perché si è innamorati di quel ragazzo e ci si rende conto che quel ragazzo condivide inostri sentimenti. Si tratta di sentimenti profondi, di rispetto, di affetto, di comprensione reciproca. Troppo spesso l’omosessualità è presentata come una questione essenzialmente sessuale, se non addirittura tecnica, ma l’omosessualità è un modo di amare, la gratificazione più profonda viene dal vedere che il tuo compagno sta bene con te e che ci vuole stare. Non c’è niente di simile al matrimonio, non ci sono impegni o contratti di nessun genere che legano due ragazzi: stanno insieme perché stanno bene insieme e si vogliono bene, non serve assolutamente niente altro. Innamorarsi significa uscire da sé e cominciare a vivere in funzione dell’altro, per il bene dell’altro, significa mettere da parte gli egoismi. Attenzione a non ridurre l’omosessualità a solo sesso, perché questo la svilirebbe oltre misura. Un rapporto d’amore profondo tra due ragazzi è possibile eccome! Anche se non può essere valutato sulla base degli ordinari parametri che si usano nella vita matrimoniale. Ogni coppia gay ha il suo equilibrio che è diverso da quello di altre coppie. Ciò che è importante non è ciò che si vede dall’esterno ma solo quello che veramente crea un rapporto tra i due. Molte coppie gay all’esterno non sono tali. Essere gay significa innamorarsi di un ragazzo, è questa la vera esperienza che fa capire che cosa significhi essere gay, e posso assicurati che è una cosa serissima e bellissima.

andreadipre
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da andreadipre » venerdì 21 luglio 2023, 2:46

Innanzitutto grazie mille davvero per aver letto tutto ed avermi risposto. Ciò che ci tengo a sottolineare tuttavia è che il mio “ridurre tutto a quello”, è semplicemente ciò che la vita mi ha (purtroppo) portato o consentito di sentire fino ad adesso, e immagino sia proprio qui che sorga il problema. Non credo di essere stato io ad aver “deciso” di “fiutare” la mia omosessualità dalla sola analisi di quelle che possono essere le mie fantasie sessuali, tuttavia è esattamente ciò che mi è successo. È successo perché ho interiorizzato gli stilemi di una società fondata sull’eterosessualità? Probabile, fatto sta che ciò che mi è rimasto in mano per adesso è questo, e mi è difficile ora vedere altro: sarà perché il mio cervello ha sempre lavorato più velocemente del cuore non riuscendolo a far emergere, ma a me non è rimasto nulla, non ho nulla a cui appigliarmi per spronarmi a tal riguardo, ed è forse questo ciò che più mi preoccupa. Nulla ad ora mi porta a pensare: vai, ora che hai preso coscienza di queste cose hai gli strumenti per poter un giorno costruire un rapporto vero, sincero, sessualmente appagante, di sintonia con il tuo potenziale partner, insomma, un rapporto diverso da tutti quelli che hai avuto fino ad ora con le ragazze. La prima risposta che mi viene in mente è probabilmente la solita frase cliché: con il tempo ti sarà tutto più chiaro, devi lavorarci col tempo eccetera eccetera. Tuttavia se l’amore, il sesso e le relazioni sono spontaneità, come fare a viverli se questa spontaneità non è mai esistita o se esistita è stata sempre automaticamente estinta alla radice?

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progettogayforum
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da progettogayforum » venerdì 21 luglio 2023, 13:23

I pregiudizi e i tabù si superano solo attraverso un confronto aperto con la realtà. Ovviamente più i pregiudizi sono forti e radicati più sono difficili da superare. Io qui distinguerei due livelli, il primo unilaterale, legato alla sfera dei desideri, e il secondo relazionale, in rapporto alla concreta possibilità di costruire un contatto serio con un altro ragazzo.
Il primo elemento di un interesse omosessuale, che in genere si manifesta molto presto nella vita e che spesso non appare neppure correlato con la sessualità a chi ne fa esperienza, è la scelta delle compagnie. Un ragazzo gay, senza neppure rendersene conto preferisce passare un pomeriggio con un suo amico a chiacchierare più che con una ragazza, nel senso che la cosa gli viene più immediata, più naturale e questo è già un primo indice significativo di un orientamento sessuale gay. Sottolineo che la gradevolezza della compagnia maschile ha essenzialmente una componente affettiva, almeno all’inizio il sesso esplicito sembra non avere alcun ruolo in queste cose, ma la sessualità ha una dimensione pervasiva che va ben oltre quello che chiamiamo tecnicamente sesso. Attraverso queste amicizie speciali cresce e si sviluppa una omoaffettività, che esiste spesso anche tra amici etero, per i quali però non si sviluppa mai in una dimensione esplicitamente sessuale. L’amico speciale, il best friend detto all’americana, fa sperimentare ad un ragazzo gay una dimensione affettiva che non può essere sostituita da niente altro. Due amici speciali (chiamiamoli così) non hanno contatti sessuali ma sentono fortemente uno la presenza dell’altro, hanno uno nella vita dell’altro ruoli sempre più importanti, in sostanza si costituisce già a quel livello un rapporto di coppia. Quando si arriva a prendere coscienza del proprio orientamento sessuale il rapporto omoaffettivo assume anche una esplicita coloritura sessuale, e l’amico diventa automaticamente oggetto di fantasie sessuali che, lo sottolineo, hanno un senso profondo perché sono l’evoluzione spontanea di una esigenza affettiva profonda. In genere, per un ragazzo gay non dominato dalla pornografia, la dimensione affettiva precede la dimensione consapevolmente sessuale. Per i ragazzi gay che arrivano da precedenti esperienze etero, più o meno frustranti, l’ordine delle cose è spesso invertito: si parte dalla sessualità per approdare solo più tardi ad una dimensione affettiva matura. L’esperienza fondamentale di un gay non è riducibile al sesso, l’esperienza fondamentale è l’innamoramento condiviso che rappresenta un cambiamento radicale nella vita di un individuo, che provoca benessere, mai ansia o preoccupazione. Fare sesso con un ragazzo qualunque del quale non si sa che poco o nulla non ha una vera valenza affettiva, è una questione totalmente autoreferenziale, ognuno pensa a se stesso. Ma avere un contatto sessuale vero, condiviso, desiderato da entrambe le parti, è un’esperienza totalmente diversa che trasmette la sensazione forte di essere in due, di essere coppia, ed è un’esperienza che cambia radicalmente la vita. Ovviamente questo non significa che tutte le relazioni gay siano di questo tipo, le delusioni e le disillusioni sono frequenti e le coppie vere e stabili sono oggettivamente poche, nel mondo gay si concretizzano, in maniera più diffusa che nel mondo etero, altre modalità di rapporto, in cui le regola della assoluta fedeltà e quella della durata illimitata della relazione non sono ormai più un tabù. Si tratta di modelli convivenza e di relazione che non hanno niente a che vedere con i modelli di tipo matrimoniale ma hanno una loro stabilità e un loro senso. Ovviamente ci sono anche coppie stabili di tipo matrimoniale ma non sono certamente molte. Intendo sottolineare che un rapporto affettivo profondo tra due uomini non solo è possibile ma è una eventualità che nel corso della vita si incontra certamente e più di una volta. Molte mail pubblicate nel forum dimostrano come l’omosessualità abbia una profondissima base affettiva, quello che conta è il volersi bene. Per un ragazzo che proviene da esperienze etero è fondamentale mettere da parte i pregiudizi perché nel caso in cui gli si presentino delle possibilità concrete queste non siano automaticamente eliminate apriori. Avere la fortuna di trovarsi un compagno veramente compatibile in tutti i sensi, faciliterebbe di molto la costruzione di un rapporto equilibrato e destinato a durare. Per tanti ragazzi il metodo principe per la ricerca di un compagno sono i social o i siti di incontri. C’è spesso la fretta di trovarsi un compagno, e la fretta in queste cose è pericolosa.
Prima della pandemia, Progetto organizzava periodicamente degli incontri, ai quali partecipavano ragazzi da tutte le parti d’Italia e una volta abbiamo avuto anche un ragazzo venuto esplicitamente dall’estero. A che servivano questi incontri? Servivano a creare rapporti di amicizia tra ragazzi gay con modi di ragionate abbastanza affini, c’era la possibilità di conoscere diversi ragazzi, di parlare con tutti e soprattutto di capire che l’omosessualità non è qualcosa di squallido e che i gay sono ragazzi come tutti gli altri. Tutto questo creava un ambiente di normalità, favoriva la creazione di contatti affettivi e di gruppi di amici che erano destinati a durare molti anni. Purtroppo la pandemia ha messo un punto a tutto questo. Aggiungo un’altra cosa: il forum era anche un filtro, nel senso che i ragazzi che si conoscevano tramite Progetto non erano ragazzi qualunque. Avevano prima modo di conoscersi tramite il forum e i post in esso pubblicati, poi attraverso la chat, che a quel tempo era frequentatissima perché non cerano ancora i social. Le persone maleducate e i cacciatori di sesso rimanevano fuori e quindi il rischio di fare conoscenze rischiose era decisamente basso. Mi piacerebbe riprendere queste usanze, ma oggi la concorrenza dei social ha reso strumenti come Progetto, di fatto oggetti di archeologia del web in cui i nuovi utenti sono rari. Magari si potesse tornare ai vecchi splendori! Ne sarei entusiasta e sarebbe qualcosa di veramente utile.

Alyosha
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da Alyosha » venerdì 21 luglio 2023, 15:32

Ho letto la discussione e personalmente non mi sento di intervenire in nessuna direzione specifica, perché non mi ritengo particolarmente esperto nel chiarire gli orientamenti altrui. Però leggo anche che la discussione presto ha preso tutt'altra piega rispetto al tema e nel leggere mi ha colpito particolarmente questo:

"Attualmente vivo una relazione affettiva con il mio ragazzo, il sesso è un momento che nasce magari da una lotta a chi butta prima giù l'atro dal letto per dirti, il sesso nasce da una gioia reciproca di stare insieme, e quello che mi sento di dirti è che quando farai l'amore non lo sentirai come una prova della quale non potrai mai esserne all'altezza, ma un rifugio dove sentirti integralmente accettato".

Mi è piaciuta tanto come immagine. L'immagine di una sessualità spontanea, che nasce da una complicità, una stima reciproca, una "tolleranza" alle possibilità (o ai limiti che è lo stesso) dell'altro. Confesso che dopo tanti anni all'interno di una relazione certe cose mancano o probabilmente non sono mai avvenute in questo modo, per cui da un lato mi spiaccio per come io vivo la mia sessualità dall'altro sono contento che invece ci siano ragazzi che riescano a viverla come una normale estensione del loro sentimento.

Questo mi colpiva particolarmente, rispetto all'altro atteggiamento che appare diametricalmente opposto. Tutto viene organizzato, premeditato per così dire, studiato e raffreddato. Il sesso pare un momento nel quale mettersi alla prova o un "dovere" della coppia, per cui è fonte di ansia, incertezza. L'emozione è il contrario del controllo e in molti casi si ha paura di emozionarsi perché si ha paura di perdere il controllo. Preciso a scanso di equivoci che sto parlando innanzitutto di me e sempre in questo orizzonte posso assicurati che quello che c'era prima resterà anche dopo. Sicuramente un sesso ti metterà più a tuo agio di un altro, questo non è da escludere, ma certe resistenze vanno affrontante al di là della questione dell'orientamento sessuale, perché dipendono da modelli sessuo-affettivi interiorizzati che prescindono abbastanza dall'orientamento sessuale.

L'unico consiglio che mi viene in mente per altro è di liberarsi dal porno, che costituisca o meno una dipendenza, rappresenta un grosso problema per lo sviluppo di una sessualità autonoma. Oltre alle distorsioni evidenti sul piano della realtà, spegne le tue fantasie sessuali e rende nei fatti più complicato lasciar parlare il proprio corpo, ascoltarlo e sentirlo vibrare.

Ti faccio i miei migliori auguri, chi capisce di avere un problema e chiede aiuto è già al di là del guado non temere.

andreadipre
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da andreadipre » venerdì 21 luglio 2023, 16:57

Grazie ad entrambi per la risposte. La prima penso che sia un po’ virata su altri lidi😂, ma ti ringrazio lo stesso e mi fa molto piacere sapere quanto questo blog sia stato così importante per così tante persone! Spero di poter provare le medesime sensazioni.
Detto questo, rispondendo al secondo messaggio, ovviamente il mio obiettivo non era scrivere qui per chiarire il mio orientamento sessuale, non credo che esista qualcuno al mondo escluso me medesimo che possa dare una risposta a tal riguardo, ciò che volevo sottolineare, era solo quel senso di completa impotenza e inettitudine che provo chiedendomi se le idee che il mio cervello produce siano veramente mie, se un’azione (o una reazione) provenga realmente da me, la spontaneità di cui parlate, il sesso che nasce naturalmente provando a buttarsi giù dal letto insomma (per citare sempre Francesco che ringrazio ancora), mi sento come se mancasse un pezzo, e se questo fosse dovuto a pregiudizi, pregiudizi che peraltro disprezzo con tutto me stesso e che combatto anche da prima di aver anche solo lontanamente aver iniziato a pensare al mio orientamento, mi sentirei ancora più stolto ed incapace di quanto già non mi senta. Grazie ancora per i bei messaggi!

Alyosha
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da Alyosha » sabato 22 luglio 2023, 11:16

Penso il confronto con le esperienze altrui a qualsiasi titolo sia prezioso perché intanto permette di uscire dalla bolla di solitudine che il malessere crea. E' un paradosso ma una società tanto aperta oramai ai temi della sessualità, sbandierata dappertutto finisce per non preoccuparsi affatto di sesso lasciando di fatto i ragazzi in balia del confronto spicciolo fra loro e sopratutto della pornografia oramai di facilissimo accesso. Se un tempo infatti il giornaletto porno poteva solo essere acquistato da adulti e veniva condiviso dai ragazzini in momenti di masturbazione collettiva, che erano anche un occasione per confrontarsi esibirsi e preliminari al rapporto sessuale vero e proprio, adesso l'accesso al materiale pornografico è immediato, avviene certamente in età precoce e di fatto i limiti della nostra generazione non permettono ai genitori quasi mai di affrontare il tema in modo esplicito, chiarendo dettagli, situazioni e bisogni dell'adolescente. Questo intanto è un problema sociale e generazionale oserei dire.

Mi andava di condividere con te la mia esperienza, per questa ragione. Arrivo ad investigare in modo serio sulla mia omosessualità a 28 anni, dopo lunghe storie con donne, alcune anche di solo sesso. Ricordo per altro in modo chiaro l'angoscia del dopo, la "cupio dissolvi", come la chiamavano i latini. Pochi e rarissimi sono stati i rapporti sessuali "liberi", mi angosciava allora la penetrazione e il più delle volte mi limitavo a rapporti orali e reciproca masturbazione dei genitali femminili. Questo per non parlare del fatto che crescendo quasi mai arrivavo al rapporto sessuale lucido. Sotto l'effetto dell'alcol perdevo l'inibizione ed era tutto più semplice. Non ho mai provato "disgusto" per il corpo della donna, anzi ne sono ancora adesso attratto, come oggetto astratto di desiderio. La sinuosita delle donne mi stimola, la seduttività di alcune (e sottolineo alcune) tipologie di donne mi attira ancora a loro. Ho capito solo dopo che tipologia di donne poteva stare con me.

Avevo già chiarito a me stesso allora a 18 anni che mi piacessero anche (e sopratutto) gli uomini, allora ebbi un incontro "occasionale" con un ragazzo. Incontro in realtà cercato e che avevo più volte "scansato". Ricordo allora passeggiavo spesso nei pressi della stazione centrale e in molti mi chiedevano se volessi salire in macchina con loro. Confesso che delle volte passeggiando speravo mi capitasse l'occasione "buona", come pure di volte in cui salii e poi con una scusa mi allontanai. Quella volta fu diverso. Era un ragazzo bellissimo che mi piacque subito. Fu un si convinto. Parlammo un po'. Aveva una ragazza, sosteneva di essere etero al 100% e di essersi scoperto per caso. Aveva un amico gay che ci aveva provato con lui da ubriaco e gli aveva praticato del sesso orale. Lui sosteneva di avere questo "vizietto" perché certe cose alla sua ragazza non poteva chiederle. Allora presi anche il numero, non gli detti il mio, purtroppo era sbagliato. Ricordo però perfettamente cosa si apri dentro di me e quale valanga di desiderio esplose. Desiderio che PER FORTUNA rimisi al suo posto per così dire. Ero molto spaventato e confuso e per paradosso le uniche persone con cui ne potevo parlare erano proprio le ragazze con cui stavo. Allora non c'era internet, non c'era materiale su cui fare appoggio. C'era solo la mia fantasia, perché di comprare riviste porno non se ne parlava nemmeno. C'erano ragazzi che mi piacevano e che non erano ricordo nemmeno belli oggettivamente, pulsioni che mi chiamavano in modo spontaneo e primitivo. A 18 anni ero troppo piccolo, spaventato e incapace di prendermi cura di questo aspetto, allora finii con il fidanzarmi con una ragazza, che per altro sapeva di me, accettava e con la quale rimasi per tre anni. La ragazza in questione alla fine oggi è una mia amica. A distanza di oramai venti anni, mi stupisco del fatto che allora la vedessi piazzata sulla relazione, stabile e come punto di riferimento per la mia angoscia esistenziale oserei chiamarla. La vedo impelagarsi in storie senza senso e nei suoi ghirigori. Insomma la verità è che la mia instabilità specchiava la sua e le faceva comodo. Prima che lo dica PROJECT te lo dico io. FECI ALLORA UN GESTO SCONSIDERATO E PERICOLOSO SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA.

Questa lunga premessa per dirti che le storie individuali sono tante, che non si è gay tutti allo stesso modo e che probabilmente il frainteso nasce proprio dal fatto di considerarci una "categoria" e non semplicemente delle persone. Una società davvero lontana dal pregiudizio non etichetterebbe neanche in funzione dei gusti sessuali. "SONO omosessuale" non dovrebbe significare proprio niente. Quello che però ricordo perfettamente è che la spinta sessuale verso l'uomo era imperante e insopprimibile, primitiva nel senso di naturale e congenita. Non c'era da chiarire cosa mi piacesse, avevo chiarissimo questo, c'era da chiarire cosa fossi. Vorrei fosse chiaro questo: "reprimersi" comporta che ci sia un desiderio chiaro dentro di sé, che viene messo a tacere anche in modo subdolo, ovvero ammantandosi di apertura mentale e libertinaggio (concesso sempre e solo agli altri). Voglio però anche dirti che adesso ho 41 anni e sto con il mio attuale ragazzo da dieci. La maggiore attrazione per il sesso maschile rende senza dubbio tutto più semplice, ma non ti trasforma in una persona diversa. Le resistenze che avevo per il sesso restano. Posso dirti con certezza che il sesso con degli sconosciuti nello spazio di un incontro occasionale sono una cosa, il sesso dentro una relazione un'altra.Con uno sconosciuto si è proiettivi, non si incontra per davvero l'altro, ma se stessi e le proprie aspettative sull'altro, che l'altro a sua volta è facile confermi. Stare con una persona è davvero un'altra cosa, bisogna mettersi in gioco di più e in modo molto più serio. Sconsiglio a tutti di fare "test" sul proprio corpo, certo meglio che passino da materiale pornografico, che da incontri reali, ma la verità è che non portano da nessuna parte, nemmeno quando si ha la certezza di essere gay, figuriamoci quando si hanno dubbi.

Nel tuo caso noto un problema a monte che andrebbe risolto in via preliminare e prescindendo dai tuoi gusti sessuali. In quello che scrivi noto in tutta onesta un problema di autostima, una percezione del sé un po' costruita attorno a schemi di cui fai fatica a liberarti, perché in qualche modo ti proteggono dall'ansia del confronto con l'altro. C'è tutto uno sfondo dietro il tema della sessualità che andrebbe un po' sciolto. Sciolto nel senso letterale di lasciato libero di muoversi. E' tutto troppo rigido, incravattato, impacchettato a priori ed in questo senso non fa troppa differenza se dentro questo schema ci si muove verso l'uomo o la donna. In questo spazio non c'è modo di far parlare la "pancia", il basso ventre, il proprio corpo.

Ci si sente toccati da un timbro di voce, da un sorriso, da un'espressione del volto e persino da un palmo di mano che ti poggia la spalla. Personalmente penso che l'operazione da fare sia contraria a quella dell'interrogare il corpo se così vogliamo dirla, intendo lasciarlo parlare. Le fantasie sessuali sono preziose anche nella definizione del sé. A questo proposito suggerivo di sbarazzasi intanto del materiale pornografico, sopratutto se utilizzato come "test".

andreadipre
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Re: 24 anni e una completa inettitudine

Messaggio da andreadipre » sabato 22 luglio 2023, 23:19

Grazie mille davvero, non sai quanto mi abbia rasserenato leggere questo messaggio, non so neanche bene perché, probabilmente perché mi rendo conto di quanto questa situazione sia dentro la mia testa una specie di scoglio alto come una montagna che non riesco neanche ad immaginare come superare, mentre si tratta semplicemente dello scoprire sé stessi, qualunque cosa ciò implichi, ed immagino alla fine sia un qualcosa attraverso il quale debba passare chiunque, etero, gay o chi più ne ha più ne metta, per trovare la propria serenità. Cercherò di tenere a bada il mio cervello che da quando ho penso 3 anni cerca di vedere tutto ciò che mi accade analiticamente come un computer, di analizzare qualsiasi possibile scenario… a volte mi sento una specie di cyborg. Spero di tornare tra un po’ di tempo non con delle risposte, ma semplicemente con un po’ più di serenità a riguardo. Grazie ancora!

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