Ho deciso di revisionare la mia introduzione a distanza di oramai 14 anni (contati a spanna). L'omosessualità è un tema che ha spesso suscitato emozioni contrastanti e difficoltà, ma per molti rappresenta anche un cammino di coming out e accettazione di sé. Il processo di dichiararsi gay non è mai semplice e può essere una sfida emotiva, piena di incertezze e paure. In questa riflessione personale, esploro la mia esperienza di coming out, la lotta con la mia identità e il percorso che mi ha portato ad abbracciare finalmente la mia vera natura.
Infanzia e Prime Ombre
Da bambino, il mio mondo era un luogo di lotte silenziose. Relazionarmi con gli altri sembrava una missione impossibile. Trovavo rifugio nel gioco, preferendo la compagnia delle ragazze, un'isola di semplicità nel caos che mi circondava. Intorno a me, il rumore delle discussioni dei miei genitori si infiltrava nella mia mente come un'eco insopportabile. Cercavo rifugio nel gioco, ma nulla sembrava giusto agli occhi di mio padre. Non con le ragazze, né con i ragazzi più piccoli.
Poi, il taglio di capelli: un momento simbolico che porto ancora nel cuore come una ferita. Non capivo, ma percepivo che dietro quei divieti c’era qualcosa di più profondo. Anni dopo, ho messo insieme i pezzi: mio padre temeva che fossi gay e, a modo suo, cercava di contrastare quella paura.
L'adolescenza: Il Dramma dell'Omosessualità
L’adolescenza è arrivata come una tempesta. Mio padre era sempre più distante, una figura ormai vaga e indifferente. Avevo un’intuizione del motivo della sua distanza, ma non sapevo ancora come chiamarlo. Anche oggi, ogni volta che qualcuno accenna alla possibilità che io possa essere gay, provo un dolore antico, una lama invisibile che riapre vecchie ferite.
Le mie prime storie d'amore sono state naufragi. Amavo davvero la mia prima ragazza, ma era un amore imprigionato. In tre anni, avevamo avuto rapporti sessuali solo sette volte. Evitavo il sesso senza capire il motivo. In quella relazione devastante, piano piano, una verità cominciò a emergere: a diciassette anni, mi chiesi per la prima volta se fossi gay. Fu una rivelazione spaventosa, ma anche una chiave per comprendermi.
La Prima Liberazione
La mia verità non poteva essere soffocata. Un giorno, finalmente, si liberò con una forza incontrollabile, devastante e bellissima. Mi sentivo vivo. Guardavo il mondo con occhi nuovi, riconoscendo in ogni sguardo, in ogni gesto, chi era come me.
Una sera, accettai l’invito di uno sconosciuto. Era bello, gentile, e ricordo ogni istante di quell’incontro: gli odori, i gesti, le parole. Non me ne sono mai pentito. Mi disse che gli sembravo gay, ma lo disse in un modo diverso rispetto a come mi era stato detto fino a quel momento. E per la prima volta, quella parola non mi ferì.
Il Ritorno al Passato
Nonostante quella liberazione, tornai indietro. Lasciai la mia ex e iniziai una nuova relazione con un'altra ragazza. Le dissi tutto. Sapeva chi ero, ma rimase. Mi capiva in modo disarmante, percependo il mio dolore e dissolvendolo con una carezza o una battuta.
Ma lo sapevo, come lo sapeva lei, che non sarei mai stato completamente presente per lei. Gli ultimi cinque anni sono stati un oceano di solitudine, vasto e silenzioso. Ho rinchiuso la mia verità in un angolo, facendola vivere solo nelle mie fantasie notturne. Durante il giorno, mi convinsi che potevo cambiare, che potevo essere diverso, migliore.
Il Conflitto Interiore e la Solitudine
Invece di guarire la mia anima, l’ho ferita. Quella parte fragile e sensibile, che odiavo tanto, si ribellò e mi proteggé. Mi impedì di fare scelte che non mi appartenevano.
Oggi sono qui, in terapia, con le mie ferite e con voi. Ho capito che il momento più difficile arriva dopo il primo atto di liberazione. È allora che bisogna affrontare chi siamo veramente, con tutte le aspettative e i condizionamenti che ci sono stati imposti fin dall'infanzia.
La Rinascita: Essere Se Stessi
Sono arrabbiato. Come se mi avessero rubato dieci anni della mia vita. Ma allo stesso tempo, mi sento come se stessi tornando in vita. Non voglio correre avanti, né tornare indietro. Voglio restare qui, in questa tensione, in questa confusione.
Voglio essere me stesso, completamente, senza etichette. Non voglio essere gay, né etero. Voglio solo essere me stesso.
Conclusione
In conclusione, il percorso di coming out e accettazione dell'omosessualità è unico per ognuno di noi, ma è un passo fondamentale verso la libertà e il benessere. Affrontare le proprie paure e abbracciare la propria identità gay non è mai facile, ma è un cammino che porta a una vita più autentica e serena. Non importa quanto tempo ci voglia o quante difficoltà si incontrino lungo la strada: ciò che conta è restare fedeli a se stessi e non rinunciare mai alla propria felicità.
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Un errore perfetto, un diamante, un difetto
Uno strappo che non si ricuce
Un respiro profondo per non impazzire
Una semplice storia d'amore
Un pirata, un soldato, un dio da tradire
E l'occasione che non hai mai incontrato
La tua vera natura, la giustizia del mondo
Che punisce chi ha le ali e non vola
Baciami ancora
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