GAY E DISINCANTO

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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GAY E DISINCANTO

Messaggio da progettogayforum » giovedì 7 ottobre 2021, 19:39

Caro Project,
in quest’ultimo periodo il tuo forum mi tiene spesso compagnia. Sono un trentacinquenne ormai single, che ha avuto la sua storia e le sue avventure ma al momento (e credo sarà un momento lungo, se non addirittura definitivo) si sente stanco fisicamente e psicologicamente. Non individuo nessuna causa prossima di tutto questo, dei ragazzi coi quali sono stato, in fondo, posso dire solo bene, non sono loro che non funzionano, sono io che a un certo punto mi stufo e non trovo più una ragione seria per proseguire la relazione.

Cose simili mi capitano anche col lavoro. Avevo un buon posto di lavoro, poi ho fatto di tutto per cambiare e per andare da un’altra parte in una situazione che consideravo decisamente migliore, alla fine ci sono riuscito, ma una volta dentro la nuova situazione mi sono accorto di mille lacci e laccioli che limitavano talmente la libertà operativa che quasi quasi mi sembrava meglio il lavoro di prima. Così adesso sono single e faccio un lavoro che mi sembra frustrante.

Che si fa in questi casi? Si cambia ragazzo e si cambia lavoro e tutto ricomincia a filare nel verso giusto, o semplicemente si aspetta che arrivi qualche occasione propizia? Ieri sera sono stato a una festa di miei cosiddetti amici (colleghi di lavoro), va bene che erano tutti etero e io mi ci sentivo proprio fuori posto e dovevo stare attento a non diventare l’obiettivo di qualche mia collega single, ma mi chiedevo come facessero gli altri a divertirsi in un ambiente simile, perché sembrava che in effetti si divertissero, anche se in fondo non facevano che mangiare, bere e dire scemenze. La festa si teneva in un locale pubblico anche se in un salone affittato per l’occasione e già questa cosa mi dava ai nervi e poi c’era un sacco di gente mai vista e mai conosciuta. A un certo punto me ne sono andato senza avvisare nessuno e penso che nessuno se ne sia accorto.

Di andare in ambienti gay, di quelli proprio marcati gay, proprio non ne ho nessuna intenzione, non è che non ne sento il desiderio ma proprio li evito come la peste, se a qualcuno piace e ci si diverte fa bene ad andarci ma io non li sopporto. Qualche fine settimana me ne sono andato “da solo” in montagna, negli stessi posti dove ero stato con uno dei ragazzi, ma da solo stavo meglio, il ragazzo non mi mancava affatto. Avrei voluto un ragazzo per parlare, diciamo che avrei voluto più un amico che un partner sessuale, ma alla fine il sesso finiva per essere l’unico scopo di quelle escursioni fatte in due. Le prime volte che sono andato in montagna da solo sono stato veramente bene, poi, piano piano, anche quelle fughe hanno cominciato ad annoiarmi e non ci sono andato più.

C’è il lavoro e devo dire “per fortuna” perché altrimenti passerei tutti i giorni della settimana a dormire, come faccio adesso la domenica. Lavorare mi serve per mettere insieme qualche risparmio ma per fare che cosa? Una casetta ce l’ho, piccola ma mi basta, e poi a che mi servirebbe una casa più grande se ci devo stare da solo e mi ci vuole una vita per pagarla? E aggiungo anche che a casa mia “preferisco” starci da solo!

Quando non devo lavorare resto a vedere documentari in rete o in tv, ne ho visti centinaia, sono molto vari e poi non sono invenzioni e mi annoiano meno dei film. Mi piace conoscere la realtà com’è veramente, non mi piacciono le cose ideologiche e ancora meno le favolette più o meno moraleggianti. Per il resto ascolto un po’ di musica o classica o Jazz perché è musica senza parole. Non sopporto le canzoni perché in genere la musica è stupida e le parole sono ancora peggio.

Ogni tanto ripenso ad uno dei miei ex, sempre lo stesso, penso che sia l’unico col quale c’è stato un minimo di dialogo vero, ma poi il tempo si è portato via tutto. Quello penso che non fosse un ragazzo banale, ma andavamo in direzioni diverse, i nostri contatti sono durati meno di un anno e sono finiti perché privi di forza vitale. Ci ripenso non come a qualcosa che potrebbe avere senso cercare di resuscitare, ma come esempio del meccanicismo della vita umana, in cui non c’è niente che conta veramente e la corrente delle cose si porta via tutto, è solo questione di tempo.

Mi sono chiesto se sono depresso, non mi identifico coi modi di fare dei miei coetanei, sono un lupo solitario. Insomma, mi sto stufando pure di scrivere a te, che hai comunque il pregio notevole di essere per me più un nome che una persona, di essere qualcosa di evanescente che potrebbe perfino non esistere e che comunque nel mio mondo esiste solo come destinatario di pensieri farneticanti. Sospendo qui e vado a fare due passi, chissà che non mi venga qualche idea intelligente, ma ne dubito.

Fuori c’è un sole bellissimo e fa quasi freddo, ma tutto questo non mi cambia niente, la passeggiata l’ho fatta ma non ho voglia di fare nulla e di cose da fare ne avrei tantissime ma non me ne importa niente, mi sento come se fossi un extraterrestre che di questo mondo apprezza solo il cibo, quello ancora lo apprezzo, e soprattutto il sonno, che è vivere senza pensare, con un po’ di calore, ma il calore del mio corpo, non quello di un altro. Finché esisterò, il mio calore lo porterò sempre con me, mi sembra così strano aver desiderato il corpo di un altro, o forse strano no, perché forse anche questi pensieri servono a qualcosa, ma poi passano, ed è come se la giovinezza se ne fosse andata.

Mi sento vecchio, Project, senza interessi, assolutamente indifferente, come se la prima fase della vita fosse irrimediabilmente conclusa. Finiti gli entusiasmi bisogna trovare la forza di andare avanti anche senza, o forse dovrei far finta che dietro l’angolo ci sia qualcuno che mi sta aspettando, ma anche quando in queste cose ci speravo, poi, alla fine, non c’era mai nulla che valesse la pena di trovare. Il fatto che sono gay c’entra con tutto questo o è solo depressione? Secondo me c’entra eccome.

Chissà come sarebbe con una ragazza… a provarci non ci penso affatto, mi chiedo come sarebbe con una ragazza per un etero, ma alla fine penso che non è questione di categorie ma di cervelli singoli, se il mio è bacato c’è poco da fare, mi sento spento, questo è vero e non ho nemmeno voglia di uscire da questo stato di cose. Una volta, quando mi sentivo solo e immalinconito mi dicevo (perché me lo potevo dire soltanto da solo!): “Ma ti devi trovare un ragazzo! Non puoi stare solo!” Ma io mi sentivo così anche quando avevo un ragazzo, allora non mi dicevo che mi dovevo trovare un ragazzo ma ragazzo o non ragazzo non cambia assolutamente nulla.

Mi sa che mi dovrò adattare a queste malinconie, magari mi piacerebbe avere un ragazzo da vedere una volta ogni tanto, magari una volta alla settimana, ma non credo che si possa mantenere una relazione in questo modo, anche se sarebbe il modo migliore, almeno dal mio punto di vista. Vedo tanti ragazzi esplosivi e mi chiedo come mi potrei trovare con persone come loro, e la risposta è ovvia: si stuferebbero di me in una settimana e io mi stuferei di loro e allora faccio la vita di un ottantenne, a parte il lavoro.

Avevo anche pensato di cambiare di nuovo lavoro o di fare un master o di andare all’estero, ma non credo che cambierebbe nulla, perché le mie malinconie non derivano da queste cose, però non penso nemmeno che siano costituzionali, perché anni fa non ero così, è l’esperienza che piano piano mi ha reso così: quando uno si ammala di una malattia qualche volta capita che se se ne salva alla fine non la riprende più e a me è capitato proprio così. Magari mi piacerebbe fare qualcosa di concreto, intendo qualcosa di buono, di oggettivamente positivo e utile, ma non mi viene proprio in mente di rimettermi alla ricerca di un ragazzo, poi un po’ di anni sono passati e si cresce anche in questo, il tempo di cercarsi il ragazzo per giocare agli innamorati per me è proprio finito.

Qualche volta ci sono dei ragazzi che mi fanno dei complimenti, ma o sono maldestri tipo: “Sei ANCORA un bel ragazzo” e allora è meglio che fai finta di non avere capito, o sono autentici e allora cerco di scoraggiare subito per evitare di suscitare aspettative di qualsiasi genere, che poi sono in realtà di un solo genere. Quando ho detto a un ragazzo che mi sarebbe piaciuto uscire con lui, lui ha capito che ero timido e che non avevo il coraggio di digli che volevo fare sesso con lui e a quel punto l’unica cosa da fare era tagliare la corda il più rapidamente possibile.

Io scappo sempre, è solo questione di tempo, qualche volta ci vuole di più qualche volta ci vuole di meno ma alla fine il risultato è sempre lo stesso. Non c’è stata mai una volta che mi sono sentito veramente a mio agio coi ragazzi, si capiva che non c’era niente di simmetrico, più ci si conosceva più era evidente che non c’era proprio niente da dirsi. Alcuni erano veramente belli, ma andavano bene per guardarli da lontano, altri, la maggior parte, con me ci provavano pure, ma alla fine capivano che io ero proprio su un altro pianeta, non migliore o peggiore, proprio un altro mondo.

Adesso si è fatta sera, Project, e la malinconia aumenta (perché segue anche degli orari ricorrenti, dei ritmi circadiani!), fuori è tutto buio e comincia a fare freddo e allora mi preparo una frugalissima cena e poi vado a mettermi a letto a vedere un po’ di documentari finché non mi addormento, in genere quando è quasi mattina.
Non rispondere a questa mail perché per me resterebbe tutto uguale in ogni caso, e poi era solo uno sfogo, fanne comunque quello che vuoi.

Alyosha
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Re: GAY E DISINCANTO

Messaggio da Alyosha » sabato 9 ottobre 2021, 10:20

Più passa il tempo e più mi rendo conto che l'omosessualità tocca solo di striscio i problemi esistenziali. L'irrequietezza dell'animo che non può trovare posa è segno sempre di un'emotività profonda quanto incapace di guardare a se stessa. La malinconia è poi un sentimento ambiguo tende a colorare il passato, a proteggerci dalle paure per il futuro. Il bello del nostro passato è che comunque vada ce l'abbiamo fatta e che sappiamo come è andata a finire e questo può essere consolatorio quando ci ritroviamo di nuovo nel punto di voler/dover cambiare, ma può essere anche limitante. Dietro i cambiamenti possono esserci sia insofferenze reali, che pruriti che comunque vada non passeranno, ma bisognerebbe avere sempre il coraggio di guardare all'ignoto con fiducia.

Credo che nel tuo caso al di là della questione lavoro o rapporti di coppia ci sia un'esigenza di tirare un po' le somme di quello che hai fatto e nel farlo tu nutra molta ed ingiustificata delusione. La malinconia è un sentimento molto avvolgente, ma sa essere crudele. La speranza per il proprio futuro aiuta meglio il cambiamento e proietta su dimensioni che ancora non ci sono. Ti fa guardare al futuro e non al passato. 35 anni possono sembrare tanti, ma sono in realtà un tempo nel quale tutto è ancora possibile.

T4O
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Re: GAY E DISINCANTO

Messaggio da T4O » mercoledì 13 ottobre 2021, 23:21

Non so darti un orizzonte ma mi piace leggere cosa scrivi
Soprattutto il pensare a possibili scenari futuri e progettare cosa farai: è un mondo che sembra bloccato ma solo perché sta tracciando un orizzonte nel mezzo del cammino a partire dalla propria esperienza passata.

Non ho la più pallida idea di come tu gestisca la solitudine ma essere in due non la risolve per certo, visto che essere soli è una consapevolezza che ciascuno in coppia o da solo porta sempre con se.

Puoi però secondo me scegliere: puoi scegliere di annaffiare l'albero della solitudine oppure accettare tutte le sensazioni di solitudine che il tuo corpo di manda e continuare ad annaffiare l'albero opposto. Quello della NON solitudine.
Lo chiamo così perché credo sia di nuovo una questione solo di consapevolezza interna a te.
Se lo chiamassi compagnia non otterrei la NON solitudine.

Spero di leggere altri tuoi sviluppi.
Grazie di aver scritto.
ogni giorno qualcosa di bello ti è già successo e qualcosa di bello ti accadrà ancora.

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