LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 maggio 2021, 20:11

Caro Project,
non so se succede anche a te, ma l’ansia in certe giornate è forte, più la giornata è vuota più l’ansia è forte e non capisco nemmeno perché, sono quasi a 40 anni e le mie batterie sono scariche. Fino a qualche anno fa, quando non avevo un ragazzo mi sentivo solo, sentivo che avevo bisogno di un ragazzo che potesse farmi vivere per qualcosa, che mi desse un motivo per andare avanti. Adesso non ho un ragazzo e l’ansia si fa sentire ma sono consapevole che non ci sarà nessun ragazzo nella mia vita, ce ne sono stati e forse ce ne saranno tanti, ma non ci sarà mai quello giusto, quello che mi vorrà bene, che vorrà proprio me e non un compagno qualunque. Non mi manca un ragazzo, perché sarebbe ripetere, con qualche variazione, un'altra volta lo stesso copione. A 40 anni si è arrivati alla svolta della vita, si dovrebbe essere ormai cresciuti, l’adolescenza dovrebbe essere finita da un pezzo, e invece si fanno ancora i conti coi sogni e con l’ingenuità, che alla mia età non è più una virtù ma un difetto ormai radicato e insuperabile. Sono stanco di sognare cose impossibili, sono arrivato alla conclusione che alla fine la vita sentimentale di coppia per alcuni non è una realtà possibile e nemmeno desiderabile. Per mia fortuna ho un lavoro dignitoso, che mi serve anche per non pensare, per tirare avanti è sufficiente quello. Ho paura del futuro, ho paura che il futuro sarà più difficile del presente. A 40 anni non sei più giovane e non sei ancora vecchio, in pratica non sei nulla, sei uno che sta invecchiando ma non è ancora vecchio. I ragazzi che ho avuto sono tutti più o meno sbandati, pure loro sono scontenti, ma loro sono ancora smaniosi di provare, di trovare la soluzione, sono bambini già invecchiati e qualche volta invecchiati male, addirittura peggio di me. Ogni tanto rivedo i miei ex e ci facciamo pena reciprocamente, in fondo sono anche loro dei falliti, dei relitti di una generazione anni ’80 che ha sognato troppo e non ha concluso niente. Non è nemmeno una questione di lavoro e di quattrini, pure quelli che hanno un lavoro e un po’ di quattrini sono in fondo lo stesso dei falliti, perché nella vita se non hai nessuno che ti vuole bene sei un marginale comunque, sei un disadattato comunque, e ormai non si tratta che di prenderne atto. Ho rivisto il mio ultimo ex, ha 42 anni, qualche capello bianco e un bel po’ di pancetta ma soprattutto tanto astio verso la vita, tante ferite da sogni infranti, da sesso senza amore e senza rispetto, non so nemmeno dire se mi fa più tenerezza o pena. Oggi dovrei fare parte della generazione dei padri ma non faccio parte di niente, non ho mai fatto parte di niente, mi sono solo illuso, ho rinviato anno dopo anno la presa di coscienza della realtà, e adesso i nodi vengono al pettine e la forza del tempo e delle cose preme con tutta la sua violenza. Non so che fare della mia vita, me la vedo sfuggire dalle mani giorno dopo giorno e non faccio nulla. Ho passato anni, decine di anni, nei siti di incontri, ma sono passato per stupido anche lì, perché anche lì io cercavo altro e nessuno mi capiva, mi consideravano uno mezzo fuori di cervello che non sa quello che vuole. Mi ricordo certi compagni di una notte che erano perplessi e pensavano che io li prendessi in giro, mi dicevano che ero da psicoanalista, che ero un caso patologico irrecuperabile, che non ero cresciuto, qualcuno provava a rimettermi sulla strada che secondo lui era quella giusta, ma non lo era per me. È assurdo arrivare a 40 anni e elemosinare affetto sui siti di incontri, cercare di crearsi in quel modo qualcosa di simile a una famiglia, perché non ho mai avuto una famiglia. Il mio mondo affettivo è vuoto, non ho veri amici, ho dei colleghi di lavoro, che sono brava gente che però vive in altre dimensioni e li tengo a distanza perché da quello che dicono capisco che non potrebbero mai capirmi. Mi resta il lavoro, ma non il lavoro come contatto umano, proprio il lavoro come tecnica per riempire il tempo, per svuotare il cervello e non pensare. Il forum un po’ mi tiene compagnia, ma mi fa pure tanta malinconia, mi sento un diverso pure lì dentro, leggo di cose che vorrei ma che non mai vissuto, il senso di estraniamento è molto forte anche lì. In fondo anche questa mail non serve a niente, è solo lo sfogo di un frustrato che non sa come buttare la sua vita. I depressi non li vuole nessuno, tutti cercano qualcuno capace di farli stare meglio, qualcuno che possa trasmettere energia, coraggio, spirito di iniziativa, uno come me non lo vuole nessuno. Non è nemmeno una questione di fisico, perché io, per la mia età, mi conservo ancora benino, non mi rifiutano per l’estetica, mi rifiutano dopo che mi conoscono un po’ meglio. La gente pensa che quando uno è fisicamente passabile ha risolto tutti i problemi, ma non è così, la gente da me si aspetta atteggiamenti da vincitore, nessuno capisce quello che mi porto dentro. Avrei bisogno di un contatto umano vero, dignitoso, di un ragazzo disposto a prendermi sul serio e magari a parlarmi di sé senza atteggiarsi o ripetere sempre le stesse cose. Mi basterebbe un amico vero, magari per una pizza una volta ogni tanto e per qualche telefonata, ma vorrei uno che a me ci tiene almeno un po’, ma ho trovato solo gente che mi considerava uno dei tanti, che oggi c’è e domani sarà dimenticato, perché la logica è quella e non si può fare diversamente. Vorrei un rapporto anche disimpegnato ma vero, durevole. Stop alle mie lamentazioni.

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Help
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Re: LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Messaggio da Help » lunedì 31 maggio 2021, 20:56

Non puoi avere dagli altri quello che vuoi, perché non sei pronto a dare lo stesso in cambio

Ricopri tutto il mondo con un velo di giudizi negativi e questo non fa altro che renderti più solo. Prova ad aprirti a qualcuno, non perché ti possa dare qualcosa, fallo solo per riaprire un contatto con il mondo

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agis
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Re: LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Messaggio da agis » mercoledì 2 giugno 2021, 10:50

Help ha scritto:
lunedì 31 maggio 2021, 20:56
fallo solo per riaprire un contatto con il mondo
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem Motorino ^ _ ^

Basta muovere, aleatoriamente, le zampe perchè tu, aleatoriamente, ricostruisca un mondo :lol:

Gherardo
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LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Messaggio da Gherardo » mercoledì 2 giugno 2021, 23:12

Ciao. È un gran bel messaggio il tuo. Hai una franchezza d’animo che è rara trovare. Quel che ne viene fuori è una confidenza lacerante sulla tua vita. Devi sapere che nel momento in cui ti ho letto mi è venuto subito un bisogno fisico di risponderti. Mi sono poi incaponito nel lasciar perdere, perché su questo forum io non c’entro più niente. Ma come vedi non ce l’ho fatta. Mi è sembrato di rivedere un uomo che conoscessi da molto tempo. Forse è perché c’è molto del mio dolore nel tuo. E ci accomuna la stessa lacerante coscienza delle cose. Come cantava Battisti, non so dove sei, non so chi sei, ma so di certo a cosa stai pensando. Forse la mia è soltanto l’ingenuità di chi è più giovane. E sa di combattere una battaglia che è già persa prima di cominciare. Ma c’è tanta dignità anche nell’aver fallito. Essere una generazione di vinti ha molto più valore di essere una generazione di vincitori. Non è ancora finita per te. Il tempo è ancora dalla tua parte. Dirti parole che possano avere un senso è difficile. Una pizza e una telefonata avrebbero molto più valore. È dolorosamente vero. Ma non sei solo, a soffrire, a struggerti per una vita migliore, a farti forza per alzarti la mattina dal letto. Coraggio. C’è eccome un posto per te. Questo tuo messaggio non fa capire soltanto che stai soffrendo, ma che ci sei. Non devi farti da parte. Devi uscire da questa dimensione di sofferenza. Perché soffrire alla lunga toglie il senno. Credimi che in questo forum molte cose sembrano migliori di quel che sembra. Non avrò l’ipocrisia di fingere che non ci sia più verità in quello che hai scritto te che nella ultime cento storielle. Una intimità come la tua non può essere messa da parte. Può esistere ancora un contatto umano, pieno di dignità, che sa accogliere in modo disinteressato. Devi cercarlo nel posto giusto. Questo forum può essere più di una semplice compagnia. Cerca un contatto qua dentro. Non limitarti a scrivere questa testimonianza. Qui dentro non sei uno dei tanti. Magari ci avevi già provato. Fallo ancora. Tirati fuori da questo dolore con i pugni, i calci, i denti, tutto ciò che può aiutarti. Non tornare in quel baratro. Che hai da perdere a provarci un’altra volta? Io non so chi sei, come dicevo prima, non so dove sei, ma so di certo a cosa stai pensando. Non è ancora finita.

Marco40
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Re: LAMENTO DI UN GAY QUARANTENNE

Messaggio da Marco40 » lunedì 30 agosto 2021, 22:41

Non entravo in questo forum da un anno circa. Questo è il primo messaggio che ho letto da questo mio rientro, e mi ha colpito tanto.
Credo che avrei potuto scriverlo in buona parte anche io. Posso solo dirti che è come se fossimo figli di un dio minore, che il destino per noi ha riservato questo a da questo difficilmente possiamo sfuggire. Accetta tutto, anche la solitudine, perché se non riesci a trovare dentro di te l'armonia, non la troverai mai nemmeno negli altri. E' facile dirti di aprirti, è quello che ho provato a fare anche io, ma nella tua testa forse rimbomba un'idea: "a che pro?". Ti auguro tante belle cose.
M.

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