GAY E SCELTA DEGLI STUDI UNIVERSITARI

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
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progettogayforum
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GAY E SCELTA DEGLI STUDI UNIVERSITARI

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 10 novembre 2021, 19:32

Ciao Project,
ti scrivo perché il tuo forum mi è piaciuto molto. Non ho ancora compiuto vent’anni e ho appena cominciato gli studi universitari. Ho sempre saputo di essere gay, in pratica da quando ho preso coscienza di che cosa sia la sessualità. Non ho mai avuto problemi con l’essere gay, che per me non è mai stata una scelta ma l’unica forma possibile per la mia sessualità. L’idea che avrei potuto essere etero non mi ha mai sfiorato, non mi sono mai innamorato di una ragazza perché per me una cosa simile è proprio contro natura, cioè contro la mia natura. Non sono affatto misogino, ma le ragazze semplicemente non mi attraggono, cioè sessualmente non mi interessano. Ho avuto invece molti problemi sia coi miei genitori che con i miei compagni di scuola, e con gli uni e con gli altri ho sempre recitato la parte del bravo ragazzo studioso che non pensa alle ragazze perché deve prima studiare e farsi una posizione. Coi miei genitori un qualche rapporto c’è ma non tale che io possa pensare di raccontare a loro i fatti miei, perché non capirebbero niente e si farebbero portare dai pregiudizi e dal sentito dire. Dei miei compagni di scuola non mi sono mai fidato, li vedo immaturi e sempre disposti a fare branco per mettere in mezzo qualche malcapitato. A me non è successo, ma ho visto ragazzi bullizzati dai miei compagni di scuola perché troppo grassi, e vedere queste cose mi ha fatto capire come sarei andato a finire io se mi fossi fidato di loro. A scuola io ci andavo solo per studiare. Alle ragazze poi non davo la minima confidenza. Comunque, per fortuna, il liceo è finito. All’università pensavo che le cose fossero diverse, ma mi sembra che in realtà non lo siano affatto, ma all’università almeno si studia più seriamente che al liceo, anche se il livello dell’università è oggettivamente più basso di come me lo ero immaginato. Io faccio studi umanistici e francamente, almeno nelle lezioni che ho ascoltato fino ad ora, di aria fritta ne ho sentita parecchia, ma forse è troppo presto per dare giudizi impietosi. Comunque l’università va scartata come luogo di ricerca di un compagno. Tra l’altro la mia facoltà è tipicamente femminile e francamente invidio molto gli studenti di ingegneria o di informatica che sono quasi tutti maschi. In quell’ambiente mi sarei trovato molto più a mio agio, almeno sul versante gay, ma penso che avrei avuto molti problemi con la matematica e con la fisica. Resta il fatto che nella mia facoltà posso starci solo per studiare e per studiare da solo. Ho letto sul forum di ragazzi che si sono conosciuti all’università e che hanno studiato insieme, per me purtroppo, al momento, un’eventualità del genere è assolutamente impraticabile e allora mi sono dovuto cercare una strada da seguire, se non voglio fare il monaco a vita, e non voglio proprio! Come puoi immaginare ho spulciato internet in lungo e in largo per trovare qualcosa di interessante. Per fortuna c’è un po’ (un bel po’) di pornografia che serve almeno per alimentare la fantasia, ma se si vuole passare al concreto, cioè ad avvicinare un ragazzo vero, le possibilità sono pochissime e bisogna adattarsi ai siti di incontri o alle app, ma qui c’è un problema, se vai su quei siti, ti appiccicano il bollo gay e non te lo togli più e io la mia privacy la voglio salvare, non mi voglio mettere in piazza. Di quello che possono dire di me per un atteggiamento simile, cioè del fatto che sono uno che ha paura di esporsi, francamente me ne infischio completamente, perché correre rischi seri per motivi stupidi mi sembra da stupidi. Quindi, con buona pace dei moralisti gay, non ho nessuna intenzione di dichiarami o di farmi comunque etichettare. Tu mi potresti dire: “… e allora? Mettiti l’anima in pace e adattati a restare solo!” Ma poi ho provato a partire da un altro punto di vista: i gay stanno dappertutto e quindi, se io frequento ambienti dove ci sono molti ragazzi, ci saranno inevitabilmente anche (relativamente) molti ragazzi gay, ma non voglio frequentare ambienti etichettati gay. Progetto Gay è una cosa diversa perché c’è l’anonimato e soprattutto perché come dici nella presentazione del forum, non ci sono finalità economiche, politiche o ideologiche di nessun genere. Aggiungo che Progetto è un ambiente molto tranquillo e di un certo livello culturale, il che mi stimola non poco ma, tornando al punto, non sarà certo Progetto che mi permetterà di trovarmi un compagno e allora ho puntato su cose classicamente culturali (non te la prendere, Project, Progetto è una cosa culturalmente seria ma si occupa solo di cultura gay, l’elenco dei libri della biblioteca di Progetto non potrebbe essere più etichettato di com’è). Ho cominciato quindi l’esplorazione dei gruppi archeologici, che si intonano molto bene con i miei studi, ma ho dovuto rapidamente cambiare aria, perché ci ho trovato alcune ragazze che frequentano l’università con me, che partendo proprio da questo fatto, hanno cercato di fare comunella con me. Evidentemente anche loro stavano lì con obiettivi solo in parte legati all’archeologia ed erano soprattutto orientate a trovarsi un ragazzo. Quindi con i gruppi archeologici la storia è durata poco e mi dispiace. Non immagini, Project, quanto le associazioni culturali siano in effetti dei centri di aggregazione che servono sostanzialmente ad altro rispetto al fine dichiarato. Ti faccio un esempio che conosco molto da vicino. Mio nonno, che è vedovo da tanti anni, ha cominciato a frequentare il centro anziani e lì si è trovato una tipa un po’ più giovane di lui e adesso se ne vanno in gita col gruppo ogni volta che è possibile, una specie di evasione, proprio come fanno i ragazzi. La tipa è pure simpatica. Col covid per un po’ è stato tutto bloccato, ma almeno il centro anziani costringe in qualche modo quelle persone a farsi il vaccino. Comunque per ovvie ragioni, purtroppo, le associazioni più o meno culturali finiscono per essere centri di aggregazione in grandissima maggioranza per etero, e proprio per questo non sono certo un posto molto attraente per i gay. E allora che si fa? La tentazione dei siti di incontri è gande ma lì il rischio c’è, per esempio se dovessi beccare lì dentro qualcuno che mi conosce, per me sarebbe la fine della tranquillità. La gente che si può permettere il rischio dell’outing non si rende conto che ci sono casi in cui questo rischio è una certezza e le conseguenze sono di fatto distruttive. I miei genitori hanno sempre creduto che un ragazzo che studia non possa essere gay, loro pensano che essere gay sia una cosa come l’alcolismo o la droga, che si impara da altri e dalla quale si diventa dipendenti, e poi sono cresciuti in un ambito molto cattolico in cui il buon senso e la scienza sono considerati un vizio e l’opera di satana. Ecco, adesso vengo al punto chiave della mia mail: certe volte penso seriamente che dovrei rimettere in discussione le mie scelte, dovrei lasciare la mia facoltà e dovrei iscrivermi a una facoltà scientifica. All’inizio avrei grosse difficoltà, ma non c’è difficoltà che non si possa superare. Purtroppo dovrei perdere un anno, cosa che manderebbe i miei su tutte le furie, perché quello che loro hanno presentato ad amici e conoscenti come il genietto erede di Omero e di Cicerone, si troverebbe a perdere un anno e il mito sarebbe distrutto, però si tratta in realtà di scegliere tra il perdere un anno, al limite anche due, e perdere tutta la vita a fare cose che in realtà non mi affascinano gran che. Mi sono iscritto a una facoltà umanistica non per amore della cultura umanistica, ma per paura della matematica e della fisica e mi chiedo se proseguire su questa strada sia veramente la scelta migliore. E poi, diciamo pure che leggendo il Forum ci ho trovato tutte storie di ragazzi con una formazione scientifica, mentre di umanisti non ce ne stanno o quasi. In un certo senso l’orientamento sessuale un peso negli studi umanistici ce l’ha eccome, ma almeno con gli studi scientifici non c’entra niente. La scienza è neutra dal punto di vista dell’orientamento sessuale, e poi penso o meglio tendo a pensare quasi intuitivamente che in mezzo a persone che hanno una formazione scientifica seria i preconcetti abbiano minori possibilità di attecchire e di fare danni. Ecco, adesso il mio problema è questo, molto tecnico e molto concreto: provo a cambiare facoltà e mi metto subito a studiare materie scientifiche, mettendo inevitabilmente in crisi i miei rapporti familiari e andando verso una strada oggettivamente in salita ma che mi sembra moto più interessante e non solo sotto il profilo gay, oppure me ne sto dove sto adesso, in un ambiente prevalentemente femminile che mi sembra più il mio soltanto perché ho fatto un tipo di scuola invece che un’altra? E non è solo un problema di scelte di studio e, dopo, di scelte professionali, io vogli entrare in un ambiente a forte prevalenza maschile, perché, in qualche modo, sento che il mio mondo è quello. Saranno pure etero al 92% come dici tu, però uno almeno evita di essere oggetto di attenzione delle ragazze, e se per caso gli capita di essere il centro di attenzione di un ragazzo, beh, allora potrebbe anche avere fatto bingo su tutta la linea. Ti dico onestamente, Project, in questi ultimi giorni ci ho pensato tanto, ma se io quest’anno mi metto a studiare matematica, fisica e chimica, io alla fine perdo un anno solo e poi almeno faccio quello che voglio fare e vado a stare dove voglio stare veramente. Essere gay non significa sono cercarsi un compagno gay, ma anche preferire un ambiente maschile, specialmente se si tratta di un ambiente giovane. Forse ho una visione molto mitica degli studi scientifici, però, a parte le esigenze gay, è proprio l’impressione di aria fritta che ho provato nelle lezioni della mia facoltà che mi ha portato a fare queste valutazioni. Mi piacerebbe sapere il tuo parere. Sbaglio quando dico che la gran parte dei ragazzi che frequenta o ha frequentato questo forum proveniva da studi scientifici? Questo tu lo dovresti sapere. Ti ringrazio anticipatamente per la tua risposta, che so che arriverà e che io aspetto.

Francesco1999
Messaggi: 37
Iscritto il: giovedì 6 luglio 2017, 11:24

Re: GAY E SCELTA DEGLI STUDI UNIVERSITARI

Messaggio da Francesco1999 » mercoledì 10 novembre 2021, 23:13

Ho letto ciò che hai scritto con molta attenzione, e dato il momento delicato che stai attraversando cercherò di scrivere qualche parola che possa farti da guida.
La cosa che mi preme dirti per prima é che se volessi iscriverti ad un corso di laurea scientifico non dovresti perdere necessariamente un anno, questo perché, sebbene i termini standard per immatricolarsi siano ufficialmente scaduti, é ancora possibile iscriversi ad un corso di laurea ad accesso libero pagando una piccola maggiorazione sulla tassa di immatricolazione, che varia dal periodo in cui effettui l'operazione. Nell'Ateneo al quale sono iscritto, ad esempio, per chi si immatricola dal 21 ottobre al 21 dicembre la maggiorazione prevista é di 70€, se una persona si immatricolasse nel periodo tra il 22 dicembre e il 21 maggio tale sarebbe di 200€ (dato che il mio ateneo é statale questo dovrebbe essere fattibile in tutti gli altri atenei statali, sebbene ci possano essere variazioni di prezzo).
Quindi é ancora possibile per te effettuare la rinuncia degli studi e reimmatricolarti nuovamente, altrimenti potresti effettuare il cambio di corso (senza riconoscimento degli esami di profitto sostenuti), il quale ti dovrebbe permettere anche di conservare quanto già pagato.
Facendo così, alla data di quando scrivo, perderesti il primo mese di lezioni, il che, sebbene non sia il massimo, non c'è paragone con il perdere un intero anno accademico.
Dunque consiglierei di concentrarti quanto più possibile sull'individuazione di un corso di laurea da intraprendere, il che é difficile, ma al riguardo in Project potresti trovare una persona capace di darti qualche consiglio serio, dato che conosce ragazzi che hanno intrapreso studi scientifici fra i più disparati.
Sottolineo il fatto che la tua scelta debba fondarsi esclusivamente sulla tua realizzazione professionale, non devi essere spinto verso un corso di laurea piuttosto che verso un altro perché il primo é prevalentemente frequentato da ragazzi, faresti un errore poiché, se ti trovassi in una facoltà che non fa per te, affrontare lo studio dei contenuti degli esami sarà un'esperienza faticosa e frustrante.
Io frequento il penultimo anno del mio corso di laurea (scientifico) e sono estremamente orgoglioso dei miei studi e dell'ambiente nel quale sono inserito, ti auguro che tra qualche anno lo stesso possa dirlo anche tu.

Riguardo l'aspetto più "ludico" di quanto scrivi, non ti mancheranno occasioni di incontrare ragazzi e di potervi costruire dei rapporti.
Sono d'accordo nel non frequentare luoghi e associazioni gay poiché, nonostante non si possa non apprezzare quanto fanno nel sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti della comunità LGBT, quelli non credo siano gli ambienti più adatti per trovare una frequentazione intima e più seria, forse anche sì, ma io personalmente non mi sono mai rivolto a questi mezzi.
Riguardo le applicazioni di incontri... alla tua età avevo molti preconcetti verso quest'ultime, le ho usate qualche volta da quando ho compiuto 21 anni.
Se usate correttamente sono un ottimo strumento per incontrare ragazzi con i quali imparare a volersi bene, a me é accaduto spesso (sebbene si debba essere molto selettivi, e questo si apprende solo con l'esperienza).
Non credo che la privacy in tal senso sia un problema in quanto avresti la possibilità di crearti un profilo senza fotografie tue e di inoltrarne a scadenza solo a chi reputerai di farlo.

Piccola nota sanitaria: quando inizierai a frequentarti con qualcuno ricorda sempre che le protezioni sono al primo posto e che non possono MAI essere considerate un optional, a farmaci contro HIV siamo messi bene, ma non così tanto bene da poter abbassare la guardia, così come per altre malattie infettive per le quali esistono vaccini che é auspicabile farsi (Papilloma-virus, Epatiti (specialmente la B, ecc...).

Detto questo ti auguro un buon proseguimento e ti auguro un "in bocca al lupo".

F.

Lao
Messaggi: 126
Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: GAY E SCELTA DEGLI STUDI UNIVERSITARI

Messaggio da Lao » domenica 14 novembre 2021, 11:21

Consiglio all'autore dell'email di intraprendere il percorso di studi che sia più conforme alle sue attitudini, ai suoi interessi ed alle prospettive di inserimento professionale che intende perseguire. Si tratta di una scelta importante da non sottovalutare, perché ha a che fare con il proprio futuro, la propria identità psicosociale, l'inserimento attivo nella società, la gratificazione relativa al fatto di operare socialmente sulla base di risorse personali e competenze maturate grazie agli studi effettuati e all'esperienza. A mio avviso in questo caso la distinzione tra studi scientifici e umanistici, ragazzi e ragazze non c'entra; è un aspetto sovrastrutturale che rischia di diventare fuorviante. Le persone si incontrano spontaneamente nella vita, all'università e in tutti gli altri contesti. Non avviene sulla base di un calcolo. L'obiettivo primario degli studi universitari non è quello di incontrare il proprio partner. Se capita, ben venga, ma è un aspetto secondario ed eventuale. Il fatto di trasferirsi in una facoltà a maggioranza maschile non garantisce nulla, ma risponde al bisogno di stabilire rapporti sociali con coetanei dello stesso genere. Non dovrebbe però essere questo il motivo per cui si frequenta l'università. La domanda fondamentale è: "che posto desidero occupare nella società dal punto di vista professionale?". È una scelta di vita da ponderare con coscienza. Il percorso universitario dura solo qualche anno, ma influenza sensibilmente il futuro della persona. Il partner potrebbe persino sopraggiungere in un secondo momento.

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