COPPIE GAY E PAUSE DI ATTESA

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
Rispondi
Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5949
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

COPPIE GAY E PAUSE DI ATTESA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 14 gennaio 2022, 11:44

Caro Project, ti è mai capitato di sentirti distrutto da un’attesa? Distrutto no, ma malinconico parecchio? Perché è quello che mi sta succedendo. Ho 27 anni e il mio lui ne ha 25, ci vogliamo bene però io ho sempre paura di poter essere troppo invadente, di pretendere che lui sia mio e questa è probabilmente una pretesa stupida. Se vuole stare con me ci deve voler stare lui, ma senza sentirsi costretto o anche solo vagamente tenuto a stare con me, per questo io non lo cerco, o meglio lo faccio molto raramente e mi limito in genere a manifestargli il mio entusiasmo quando mi cerca lui.

In altri tempi gli ho manifestato un po’ di possessività e ho rischiato di mettere seriamente in crisi il nostro rapporto. In fondo non posso pretendere che lui non abbia una vita sessuale al di là di quella che ha con me. Lui mi vuole bene e anche sessualmente è proprio entusiasta di stare con me. Una certa preoccupazione ce l’ho per via delle malattie sessualmente trasmesse ma tra noi il sesso è veramente a bassissimo rischio e non è nemmeno una cosa frequente, perché ci vediamo poco e comunque lui non è uno sprovveduto.

Io so che lui vede altri ragazzi, lo so perché me lo ha detto lui ma, almeno fino adesso, questo fatto non ha mai messo in crisi i nostri rapporti. Non sono geloso ma mi pesano molto le pause lunghe che, però, tante volte potrebbero benissimo derivare e penso che derivino da impegni di studio o di lavoro. Io lo vorrei sempre con me, o almeno vorrei stare con lui quanto più frequentemente possibile. Mi dico che dovrei chiamarlo, ma poi ne faccio a meno e mi dico che se volesse stare con me sarebbe lui a chiamarmi come è successo quasi sempre.

Francamente non ho paura di perderlo, anzi penso che il rapporto con lui non si perderà proprio, ma lo devo lasciare anche libero. In effetti, fino adesso, anche se con pause lunghe pure due settimane o più, non ci siamo mai persi realmente di vista. Quando ci vediamo stiamo bene insieme, anche se io vorrei che ci vedessimo, o almeno ci sentissimo di più.

Qualche volta penso di avere di lui un’immagine piuttosto mitica e poco realistica ma, quando ci incontriamo, il rapporto tra noi è talmente sciolto e gradevole, da entrambe le parti, che i dubbi mi passano del tutto, salvo poi a tornarmi quando cominciano a passare alcuni giorni e mi torna in testa che forse potrebbe aver cominciato a mettermi da parte. In un certo senso io do per scontato che prima o poi succederà. Tutte le cose umane hanno un inizio e una fine e di cose che non si perdono col passare del tempo ce ne sono certamente, ma sono pochissime.

Però anche la consapevolezza che prima o poi lo perderò non mi smonta. Quando succederà succederà, ma fino allora con lui ci voglio stare bene, perché ci sto bene e vedo che anche lui sta bene con me. Il problema sono le pause, quando diventano troppo lunghe. Lui non è uomo di messaggini e di regaletti, queste cose non le capisce e lo infastidiscono pure. Anche se è giovane ha mille impegni e, secondo me, è destinato ad un futuro notevole e glielo auguro di cuore.

Non è un perditempo giramondo, non è discotecato, niente del genere, studia molto, prende le cose sul serio, prende sul serio anche me, ma non come obbligo, perché mi vede soprattutto come un momento di evasione, come una parte riservatissima della sua vita in cui può finalmente essere se stesso e sa di essere accettato e amato per quello che è e non per quello che fa. Io penso proprio che in me lui trovi la possibilità, probabilmente l’unica possibilità che ha, di essere accettato senza riserve.

Con altri ragazzi ai quali vuole bene certe volte arriva allo scontro o alle incomprensioni, con me non è mai successo. Ecco questa è una cosa che ho notato spesso, con me non entra mai in competizione, mi sta ad ascoltare e penso si senta gratificato dal fatto che gli dico che è una delle persone migliori che ho conosciuto, proprio moralmente, perché non mi ha mai raccontato balle, non so se lo ha fatto con altre persone, ma con me non è mai successo.

Quando non c’è, dopo qualche giorno mi manca, gli voglio bene, non so dire se ne sono innamorato, forse no, ma gli voglio bene, quando lo vedo preoccupato o ansioso vorrei poterlo fare stare meglio ma so che non posso fare gran che. Lui da me si aspetta un comportamento forte, non mi vede debole o esitante, se mi lascio andare mi rimprovera. Ci sono stati periodi in cui pensavo che stesse con me solo per il sesso, ma adesso non lo penso più. Non riesco a capire che cosa lui pensa veramente di me, cioè come mi giudica, e per cercare di capirlo mi devo basare sui fatti.

Di me si fida e d’altra parte io mi fido di lui, non mi ha mai messo in difficoltà con altre persone, non fa pettegolezzi e ha un rispetto sostanziale degli altri e con me, col passare del tempo, ha creato un rapporto veramente molto bello, anche se decisamente fuori schema per moltissimi aspetti. Io ho un mio ruolo, che è un ruolo serio che può sembrare limitato, perché in qualche modo è parziale, ma è autentico.

Nella mia vita mi è capitato di trovare altri due ragazzi che per me sono stati importanti, loro erano innamorati di me ma io avvertivo qualche nota dissonante e alla fine mi sono allontanato. Non so come dire, forse a me ci tenevano troppo, o a me sembrava che ci tenessero troppo. Loro dicevano cose splendide ma in qualche modo eccessive. Lui invece non ha mai fatto dichiarazioni, anzi mi ha sempre messo in guardia perché io non vedessi in lui quello che non c’era. Non ha promesso la luna, anzi non ha promesso proprio nulla, ma di fatto il rapporto con lui ha avuto fin dall’inizio un altro spessore. Con me non ha mai recitato.

Insomma, Project, mi manca, questo non lo posso negare, ma forse queste pause hanno anche un senso perché il nostro rapporto non si logora nel quotidiano e quando ci vediamo c’è veramente il piacere di stare insieme, anche se io penso che tutto potrebbe funzionare altrettanto bene in una dimensione quotidiana di convivenza. Comunque sarà quello che dovrà essere, senza forzature, il punto fermo è che ci vogliamo bene.

Rispondi