COPPIE GAY TRA SESSO E ALTRO

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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COPPIE GAY TRA SESSO E ALTRO

Messaggio da progettogayforum » lunedì 11 dicembre 2023, 13:58

Caro Project,
ti volevo proporre un argomento che in questi giorni mi coinvolge parecchio: sto cominciando a rendermi conto che, in un rapporto di coppia gay, il sesso non è probabilmente l’aspetto dominante, ma ci sono molti altri elementi che lo fanno passare in secondo piano. Pure rimanendo sulle generali per salvare la privacy, vorrei fare degli esempi tratti dalla mia esperienza personale.

Ho 35 anni e sto da parecchi anni con il mio compagno, praticamente coetaneo, ci vediamo poco perché lui lavora e ha tantissimi impegni e per me è più o meno lo stesso, quando ci vediamo l’interesse sessuale domina la scena e si sta benissimo, perché quando si fa sesso in genere si parla poco. I problemi vengono quando parliamo al telefono o quando ci vediamo di persona e c’è parecchio tempo da passare insieme, tipo mattina e pomeriggio, pranzo compreso, in queste situazioni si deve parlare per forza, e lì ti rendi conto di quanto è difficile mantenere un rapporto vero e cominci a cedere alla tentazione di evitare il confronto, che comunque non porterebbe a nulla, per mantenere una quiete un po’ fasulla dove dominano i silenzi imbarazzati.

Piano piano si sviluppa la logica del bastian contrario, se io dico una cosa lui deve trovarci subito dei difetti, deve farci sopra le sue interpretazioni, apparentemente generali ma sostanzialmente dirette contro di me, ma, sia ben chiaro che lo faccio anche io, quando ho abbastanza fiato, altrimenti batto in ritirata, sto zitto e lo lascio argomentare dandogli ragione, lui se ne accorge, capisce che è solo una recita e si arrabbia peggio. Noi non litighiamo, questo non lo abbiamo mai fatto, piuttosto marchiamo il territorio, come a dire che io sono diverso da te e non te lo devi dimenticare!

E poi tutte le discussioni sono su cose che con la vita nostra reale non c’entrano proprio, naturalmente se io dico una cosa del genere, lui dice che per lui quelli sono valori irrinunciabili. In queste situazioni, personalmente, provo un senso di profonda estraneità, non di rabbia o di rifiuto, ma di sostanziale non coinvolgimento, cioè in pratica penso che a forza di marcare il territorio si finisce per alzare steccati, ma alla fine si alzano steccati per difendersi da qualcuno che non ha il minimo interesse ad entrare nel tuo territorio e ti vede sostanzialmente come un estraneo, almeno in quei momenti, poi mano mano che quei momenti si ripetono il senso di estraneità si radicalizza e uno comincia ad aspettare che il rapporto finisca da sé per stanchezza, perché si sa che prima o poi finirà e alla fine non ha nemmeno senso cercare di chiarire. Io sono convinto che queste cose succedano anche a lui nei miei confronti, piano piano si finisce per tollerarsi e basta.

Noi non abbiamo nemmeno provato a convivere, l’idea della convivenza l’abbiamo scartata in partenza, se avessimo scelto la convivenza la nostra storia sarebbe finita da anni. Certe volte penso che quando si è molto giovani gli entusiasmi sono forti e si sogna la vita di coppia e si è pure disposti a tutto per realizzarla semplicemente perché non si sa che cosa sia, poi, mano mano che si diventa adulti la dimensione affettiva viene meno e l’individualismo comincia a dominare il campo, le rigidità ideologiche si stabilizzano, il desiderio di affermazione prevale sul desiderio di dialogo e si raggiunge la maturità, ossia uno stato sostanzialmente stabile, sul quale nessuna esperienza può realmente incidere e si diventa una classica monade senza finestre, da lì in poi si va avanti per inerzia, nella convinzione di avere capito come va il mondo o di avere rinunciato a capirlo.

In una situazione del genere la vita di coppia non esiste. A forza di essere professionisti nel lavoro si finisce per essere professionisti anche nella vita privata che diventa in pratia un secondo lavoro, fatto di diritti e doveri e niente di più. Oggi come oggi il problema non è più convivenza sì o convivenza no, ma stare in coppia o restare single, e piano piano sto maturando la mia decisione di tornare ad essere single, di tornarci senza strappi, senza fare cocci, semplicemente perché sono già single, o forse lo sono sempre stato e penso che per il mio compagno sia più o meno lo stesso. In effetti sia lui che io stiamo cercando nel lavoro un antidoto ai nostri fallimenti sul piano affettivo.

Ognuno di noi si è fatto un suo archivio di santi princìpi, di frasi fatte e di pseudo-evidenze e individua in quell’archivio la propria identità, a quell’archivio attinge sistematicamente e ripetitivamente per reagire ad ogni stimolo esterno, o forse si dovrebbe dire per chiudersi ad ogni stimolo esterno. Se la vecchiaia, come dicono, è un progressivo chiudersi in se stessi, allora io sono già vecchio a 35 anni! Rimpianti? No, solo noia e consapevolezza che la forza che domina il mondo è la forza d’inerzia, che domina non solo le cose, ma anche lo spirito delle persone.

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LIBERARSI DI UN EX-PARTNER GAY SGRADITO

Messaggio da progettogayforum » lunedì 11 dicembre 2023, 19:36

Ciao Project,
ho letto il post “Coppie gay tra sesso e altro” e vorrei dire la mia. Io ho solo 25 anni e esco da poco da una relazione nella quale mi ero cacciato perché andavo cercando un ragazzo carino e lo avevo anche trovato, ma non era solo carino, e me ne sono accorto solo col tempo. Non voglio giudicarlo, avrà le sue ottime ragioni, ma io sono stato in precario equilibrio tra entusiasmo e depressione, per non dire rabbia, per tre anni. Il post di apertura parla del gioco del bastian contrario, il mio ex faceva il gioco del silenzio per farmi uscire dalla tana, cioè per farmi dire qualcosa, e poi ci sparava sopra a zero, era una recriminazione continua, certe voltemi veniva a trovare ma non capiva che non era gradito, ho cercato di farglielo capire in tutti i modi, ma non lo capiva, si sedeva in poltrona, forse pensava che io gli proponessi di fare sesso come succedeva ai primi tempi, ma io non lo sopportavo più e restavo zitto, poi alla fine dovevo pure dire qualcosa, visto che lui non capiva che non era gradito e io parlavo d’altro, cominciavano le polemiche su tutto, se avessi parlato del tempo o dei massimi sistemi, per lui sarebbero state solo cazzate dette da un depresso che non sa che cosa dire. Alla fine gli ho detto che avevo bisogno di starmene per conto mio e lui mi ha fatto una smorfia come per dire che aveva capito che io stavo con un altro, il che non è assolutamente vero, ma non per riguardo a lui, ma perché dopo l’esperienza con lui m’è passata del tutto l’idea di stare con qualcuno, chiunque sia. Dalla metà ottobre lui, per me, è diventato una ragione di ansia, me ne volevo liberare ma mi perseguitava: chiamava al telefono e poi non diceva una parola, ma non una volta ma quattro o cinque volte in una giornata, sms contenenti solo punti interrogativi, post incomprensibili sui social, con cose che a me sembravano indovinelli. Insomma io cominciavo ad avere paura. Il 6 Novembre mi ha chiamato tante volte e io non ho risposto, alla decima chiamata ho risposto e gli ho proprio detto chiaro che di lui non ne volevo più sapere e ho chiuso il telefono senza aspettare la sua risposta. Lui non ha richiamato e io ho vissuto nel panico per giorni non sapendo quello che mi potevo aspettare da lui, avevo proprio paura, non passavo più per le strade dove lui mi aveva visto passare, mi guardavo intorno con la massima circospezione perché temevo di trovarmelo davanti da un momento all’altro, ma non è successo niente, è semplicemente sparito nel nulla, io sono stato bannato dai suoi social, io non l’ho bannato sui miei ma lui non c’è più entrato. In pratica si è volatilizzato. Col passare dei giorni la paura ha lasciato spazio al sollievo. Mi dicevo: “Me ne sono liberato!” Non mi sembrava vero. A un certo punto ricevo una chiamata tramite un sito, un ragazzo mi vuole contattare, e io vado di nuovo nel panico perché penso che sia sempre lui sotto mentite spoglie. L’account su quel sito del ragazzo che mi aveva cercato era successivo a quel fatale 6 Novembre e il rischio che fosse proprio lui era realistico. Non rispondo alla chiamata. Il ragazzo insiste, tra l’altro educatamente, e alla fine lo contatto, sembra che non sia lui, parla di altre cose, proprio il tono è diverso, ma io arrivo a pensare che magari è proprio lui che mi sta mettendo alla prova e sta cercando di adescarmi per poi potermi attaccare in qualche modo. Il 30 Novembre incontro quel ragazzo e non era il mio ex, era un ragazzo niente male, ma io non avevo la minima intenzione di mettermi con nessuno e gliel’ho detto, un po’ c’è rimasto male, mi ha chiesto se c’era un altro ragazzo, e io gli ho risposto che mi ero appena liberato da uno che non mi piaceva affatto, ma non di estetica ma proprio di carattere, e che non avevo l’intenzione di cominciare altre storie, al che lui mi ha proposto: “Almeno amici?” E gli ho detto di sì. L’ho rivisto un paio di volte, lui mi ha detto che sono maledettamente impacciato e vorrebbe che io mi sciogliessi di più ma l’esperienza precedente mi aveva scottato abbastanza e volevo stare solo. L’ho detto al ragazzo nuovo e lui mi ha detto: “Se cambi idea il mio numero ce l’hai.” Ed è sparito pure lui. Adesso leggo le storie di progetto ma deve restare sola lettura, della pratica ne ho abbastanza. Mi possono dire che sono single per rabbia, per ritorsione, per delusione, sì, forse è vero, ma per fortuna sono di nuovo single!
Libero 98

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GAY TRA VITA DI COPPIA E OBIETTIVI INDIVIDUALI

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 13 dicembre 2023, 14:16

Caro Project,
è un po’ di tempo che leggo sul forum di progetto solo storie di fallimenti di coppia, di ragazzi stanchi e stufi della loro vita insieme o che hanno lasciato il loro ragazzo e poi se ne sono pentiti, ammesso che se ne siano veramente pentiti, e sperano (forse, ma non è chiaro) di riconquistare la posizione. È un panorama piuttosto desolante! Certo che se la storia col mio ragazzo mi va bene non mi viene in mente di metterla sul forum o di scrivere a te, mentre se va male, il forum diventa una specie di posto ideale per lamentarsi o per sfogare la propria depressione, cioè, in pratica, diventa una specie di calamita per ragazzi depressi che, scusami l’espressione, non trovano niente di meglio che lamentarsi e sfogare il loro disagio o la loro rabbia.

Anche la mia storia è andata male, dopo tre anni di montagne russe, e non è colpa di nessuno, né del mio ex né mia, semplicemente non ci prendiamo più, e adesso sto cercando di costruire una nuova storia, ovviamente con un ragazzo diverso, e mi vorrei concentrare su questo cercando di viverla in modo positivo. Ho messo in preventivo che possa finire nel nulla, cioè che possa pure finire prima di cominciare. Parto con una certa curiosità di fondo nei confronti di Giorgio, che è parecchio più grande di me, io 23 e lui 35.

Ovviamente lui è già sistemato, lavora e ha una posizione economica discreta, lui è interessato ai ragazzi più giovani e io a quelli più grandi, quindi da questo punto di vista ci combiniamo, ci vediamo poco perché lui lavora io devo studiare perché non voglio dipendere da nessuno, già mi pesa dipendere dalla mia famiglia ma dipendere dal mio ragazzo sarebbe una cosa insopportabile, quindi lui adesso viene dopo lo studio, prima lo studio e la realizzazione personale, poi la realizzazione della vita di coppia, se e quando sarà possibile.

Giorgio mi piace, ma non è il tipo che parte in quarta e comunque lo voglio tenere a distanza, non sento affatto la smania di stare con lui, lui invece sembrerebbe proprio interessato in modo molto forte, ma su quello che dice bisogna farci la tara, perché in queste cose si scade molto facilmente nella retorica. Non è uno abituato alle storie coi ragazzi e vede ancora le cose come le favole di Cenerentola.

Lui mi cerca, io molto meno, al momento mi basterebbe un’amicizia, pure senza sesso, ma seria, per parlare di tutto, ma temo che a lui interessi altro, un po’ come al mio ex, che era fissato col sesso e pensava che il senso della vita fosse solo quello. Per gli etero, forse potrebbe anche essere così, per mettere figli al mondo, ma per i gay? Solo per divertimento? E sarebbe pure un divertimento a rischio!

Dopo la fine della storia precedente ho fatto il test e sta tutto a posto e adesso che dovrei fare? Mi dovrei fare prendere dalla paranoie magari per avere fatto sesso con Giorgio per 5 minuti? No! Sto tanto bene così! Se mi devo fare una se.a va bene un porno qualsiasi, almeno non è pericoloso. A lui non posso fare un ragionamento simile perché crede ancora al principe azzurro, cioè lui si sente il mio principe azzurro, solo che io non sono Cenerentola e non ci voglio diventare.

Lui si sente un uomo adulto, e in un certo senso lo è, cioè sul lavoro lo è, ma sul piano affettivo è un ragazzino che ancora deve crescere e io non voglio certo fargli da maestro, non voglio creare nessuna simbiosi, nessun legame per la vita, niente di tutto questo, voglio stare tranquillo sul lato delle malattie e avere tutto il tempo che mi serve per andare avanti con gli studi. Odio i regalini, le letterine, i San Valentini, le foto sui social, i pettegolezzi dei cosiddetti amici, odio scimmiottare il mondo etero nei suoi lati peggiori. Ho conosciuto delle coppie etero splendide che andavano d’accordissimo e non usavano mai i social, non giocavano agli innamorati e non parlavano mai della loro vita privata.

Non sono innamorato di Giorgio perché non ci trovo niente di travolgente, mentre lui non ho capito ancora che cosa trova in me di così interessante, forse io sono la sua nave scuola, come si diceva una volta. Mi dice che sono cinico e disincantato, e io gli rispondo che lui invece è ancora sognatore e facile all’incantamento. Forse troveremo un punto di equilibrio, non dico nemmeno che lo spero, se succederà è segno che doveva succedere altrimenti ci risparmiamo entrambi una perdita di tempo.

Di una cosa mi sono convinto vivendo la mia storia precedente: non voglio insegnare niente a nessuno! Se uno mi cerca in modo semplice, cioè senza pretese, beh, allora vediamo che succede, ma vediamo vuol dire solo vediamo, non vuol dire allora ok comunque. Ma niente chiacchiere, niente falsi sentimentalismi, alla fine si sta bene pure soli. Con Giorgio avanti piano, nessuna corsa in avanti per poi dover tornare indietro, ma temo che lui abbia fretta e che se non vedrà l’obiettivo del sesso a breve scadenza se ne andrà, e se lo farà non sarà una grande perdita.

Se il suo obiettivo è il sesso ha proprio sbagliato persona, qual è il mio obiettivo io non lo so, al momento resto al vediamo che succede ma senza attese spasmodiche, come si diceva anni fa: se sono rose fioriranno! Mi sento più vecchio di Giorgio, più capace di vedere lontano e meno in cerca di esperienze, voglio costruirmi la mia strada, cerco un risultato che sia costruito solo da me e che nessuno mi possa portare via e quello ci sarà solo col lavoro. Ho passato da un pezzo il tempo in cui sognavo di diventare il presidente della repubblica o il primo ministro, adesso penso a tenere ben saldi i piedi per terra e a costruirmi un futuro stabile e soprattutto tranquillo: niente passi più lunghi della gamba, niente sogni di gloria, niente favole e niente rischi troppo grossi, di quelli che ti condizionano la vita.

Adesso c’è Giorgio, che sembra una possibilità reale e che mi coltiverò cercando di non illuderlo ma di mettere sempre in chiaro prima i rischi connessi ai miei difetti, quelli suoi li scoprirò col tempo, all’inizio il giardino è bellissimo ma i serpenti si nascondono bene nell’erba alta! Motto per il 2024: “onestà e prudenza!”

Livio 2000

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