COPPIE GAY E POLIGAMIA

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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COPPIE GAY E POLIGAMIA

Messaggio da progettogayforum » lunedì 22 novembre 2021, 21:47

Caro Project,
non mi gira bene oggi. Sono più di 15 giorni che non sento Enzo (in realtà si chiama Lorenzo). Non sono triste, in fondo so che prima o poi lo risentirò e so anche che adesso ha tante cose importanti cui pensare, tante cose che lo preoccupano e anche molto. Quando non ci sentiamo per giorni non ci scambiamo nemmeno sms, è sempre successo così. Io non sono triste e, in un certo senso almeno, non ho paura di perderlo, so bene che tra qualche giorno ci risentiremo, è successo così decine di volte. Non mi gira bene perché così non mi basta. Gli voglio bene, ovviamente a modo mio, e mi sento anche abbastanza ricambiato, ma da lui vorrei di più. Non vorrei semplicemente di più, nel senso che se trovassi uno capace di darmi quello che vorrei mi sentirei a mio agio, io vorrei di più da lui, da lui e da nessun altro. Prima di tutto lo vorrei più presente ma so che tutto potrei chiedergli ma non questo. Vorrei cambiare il suo carattere? Beh, come in molte cose importanti si vuole tutto e il contrario di tutto, lo vorrei uguale a com’è, ma lo vorrei anche diverso, so che è un discorso contraddittorio, ma è quello che penso. I suoi silenzi sono spesso lunghi e mi fanno stare male, ma d’altra parte io non lo cerco, perché non si deve sentire costretto in nessun modo, vorrei che si accorgesse che ho bisogno di lui. So che lui ha bisogno di me solo qualche volta, per il resto deve sentirsi libero e io non devo fargli domande di nessun genere e non gliene faccio, ma quando ha bisogno di me lo ammette anche se questa ammissione lo fa sentire debole. Mi tratta con rispetto e più che con rispetto, ma sta attento a rimarcare fortemente la sua autonomia. Mi sono chiesto tante volte che cosa pensa veramente di me, penso che nel complesso il suo giudizio sia positivo, anche se certe volte cerca di allargare le distanze e non certo di diminuirle. D’altra parte io l’ho sempre incoraggiato a fare così, cioè a sentirsi totalmente autonomo. Non è il mio ragazzo, lui ha un suo mondo affettivo-sessuale molto complicato, di cui faccio parte anche io, è quel mondo che in qualche modo gli dà una spinta per farlo andare avanti, da quel mondo dipendono il suo stare bene come il suo stare male, quel mondo è il nucleo ristretto delle persone che per lui sono importanti e lo sono veramente. Con lui l’idea di fidanzato o di coppia è assolutamente fuori luogo, ha provato ad adattarcisi, ma non era cosa per lui, la viveva come una forzatura, come un’imposizione. Enzo va accettato com’è e io la mia scelta l’ho fatta, perché quando lo sento contento mi sento contento anche io. Lui non pensa solo a se stesso, non è affatto egoista, se a te ci tiene, ci tiene veramente, ma non accetta limitazioni della sua libertà e vuole essere accettato per quello che è realmente, ma quando ti stima e ti vuole bene non ti molla più, non ti permette di sganciarti, non si dimentica di te, ti considera una parte della sua vita, non un elemento accessorio o temporaneo, non ti esclude da nulla, di te si fida. Quando ci siamo conosciuti, ma non subito, io ho cominciato a capire il suo modo di volere bene. All’inizio ci stavo malissimo, mi sono riproposto tante volte di tagliare i ponti con lui ma non l’ho mai fatto perché non me lo ha permesso, quando ci provavo e cominciavo a fargli i miei discorsi di commiato, per fargli capire che me ne volevo andare, lui non mi fermava, mi diceva solo: “Va bene…”, e non sembrava minimamente sconvolto, poi dopo un paio di settimane mi richiamava come se non fosse successo assolutamente nulla, si era abituato ai miei adii e non li prendeva sul serio, in realtà non erano adii ma una specie di rituale periodico di conferma e lui lo aveva capito prima di me. Lui non mi ha mai detto che voleva allontanarsi da me. Non mi ha mai detto che era innamorato di me, ma nemmeno che si voleva allontanare, lui scene di distacco non ne ha mai fatte, senza fare troppe parole ha semplicemente dato per scontato che non ci sarebbe stato comunque nessun distacco. Anche se in modo limitato, mi parla un po’ anche delle altre persone che fanno parte del suo mondo privatissimo, per farmi capire che quel mondo esiste, che lui mi vuole bene, anche se non lo dice esplicitamente, ma che l’esclusività non fa parte del suo mondo. Prima di conoscerlo ho avuto altri ragazzi, un po’ seguendo lo schema classico del fidanzamento e della coppia ma non ha mai funzionato, facevano troppe parole, ma non arrivavo mai a capire che cosa pensavano veramente, agivano comunque su due livelli, uno delle cose che si possono dire e un altro di quelle che non si possono dire, e io alla fine mi trovavo sempre spiazzato perché prima o poi saltava fuori qualcosa di imprevisto e di non detto, che era però determinante. Con Enzo non è mai stato così, lui ti dice tutto, poi lascia a te la decisione, se scegli di stare con lui sai che non ci saranno sorprese, cioè sai a che cosa vai incontro. All’inizio è spiazzante, perché non ti puoi illudere e devi prendere atto che la storia non sarà quella che ti eri sognato, perché uno all’inizio ha in testa miti e favole di ogni genere, poi cominci a capire il senso del suo modo di essere. Che lui non possa avere una relazione esclusiva con me l’ho capito da tanto tempo, cioè ho capito che per lui è impossibile, per quanto riguarda me è diverso, per me esiste solo Enzo, io, per così dire, sono sostanzialmente monogamo, voglio stare con lui e per stare con lui non devo rinunciare a nulla, lui invece è naturalmente poligamo, accettarlo è difficile ma quando lo accetti ti rendi conto che è un equilibrio diverso ma che può funzionare benissimo lo stesso. Nella sua vita non mi sento marginale, ho un ruolo preciso e questo fatto dura da anni, capisco se sta bene o male dal tono della voce al telefono e quando capisco che sta bene sto bene anche io, non ha importanza per quale motivo lui sta bene, può anche stare bene perché ha fatto l’amore in modo soddisfacente con un altro ragazzo, l’importante è che stia bene, che quel suo piccolo mondo sia capace di farlo stare bene. Enzo non recita, è semplicemente se stesso. Alla lunga questo tipo di rapporti sta creando tra noi un legame di tipo quasi familiare. Tra noi c’è anche sesso, apparentemente c’è soprattutto se non esclusivamente sesso, ma in realtà il sesso è solo un modo per dirci che ci vogliamo bene, o almeno è così per me, io tendo a vederlo più come un fratello che come un partner sessuale. Se il sesso non ci fosse mi dispiacerebbe ma credo che, almeno per me, non crollerebbe nulla, comunque penso che il sesso sia una componente molto importante, perché è stato probabilmente più volte, almeno all’inizio, il collante che ha evitato da dissoluzione del rapporto. Devo dire che il fatto che lui abbia rapporti sessuali con altri ragazzi mi crea due ordini di problemi: prima di tutto i nostri contatti sessuali sono molto meno “tecnicamente sessuali” di come erano all’inizio, quando lui si sforzava di costruire una vera relazione di coppia. Questo fatto, per quanto possa sembrare paradossale, ha provocato uno spostamento dal sesso tecnico alle coccole, o meglio dal sesso a rischio alle coccole. Ridurre, cioè praticamente eliminare i comportamenti a rischio è stata una decisione che è maturata da sé, diciamo che l’abbiamo data entrambi per scontata e penso che sia anche un segno di buon senso da parte di Enzo, che non ha fatto storie. Sul piano psicologico, beh, non lo posso negare, ma pensare che lui possa non dico essere stato nel passato con un altro ragazzo, ma possa stare attualmente, nel presente, con un altro ragazzo, mi imbarazza parecchio. Io so che le sue fantasie non sono orientate tutte su di me e questo non è così facile da accettare. Qualche volta me lo immagino a letto con un altro ragazzo e la cosa mi turba non poco, ma alla fine la sua natura è quella, se vuoi stare con Enzo può funzionare solo se accetti che è così, altrimenti devi trovarti un altro ragazzo che va cercando una classica vita di coppia, ma non è Enzo. Se devo scegliere tra Enzo e con le sue relazioni poligame e un altro ragazzo in una coppia gay classica, beh, preferisco tenermi Enzo, perché con lui un feeling vero c’è. Non mi sono mai sentito tradito da lui, da altri invece sì. Lui non ha fatto promesse e ha parlato chiaro, gli altri facevano promesse fantastiche ma poi i fatti non corrispondevano alle parole. Noi non abbiamo passato anni di vita in comune, ma abbiamo vissuto insieme diversi momenti significativi delle nostre vite. Io so benissimo che lui non sarà mai tutto mio ma in fondo non è questo che conta, mi ricordo di averlo visto in momenti in cui stava veramente malissimo e si sentiva proprio a pezzi, adesso è un bel po’ di tempo che sta tutto sommato benino, che fa progetti e guarda al futuro con una prospettiva positiva. Certe volte penso che farà grandi cose, che già si cominciano a concretizzare, e ho paura che possa andare a lavorare lontano, questo sarebbe la sua realizzazione ma in un certo senso sarebbe anche distruttivo per me e per quel piccolo mondo che è la spinta vitale di Enzo e questo mi spaventa. Anche se il nostro rapporto è parziale, io non vorrei perderlo, mi dispiacerebbe veramente, la mia vita sarebbe molto più grigia e penso che anche per lui sarebbe una forma di sradicamento improvviso e violento, ma è pure vero che ci sono i treni e gli aerei e che probabilmente non crollerebbe nulla, però si perderebbe anche quel contatto episodico che c’è adesso, che è un contatto personale vero, diretto, non tramite internet. Innamorarsi è bello, ma tremendamente difficile.

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