Project, parli di persone che hanno sofferto davvero, non credo che qualche tua parola posso influire più di tanto. Soprattutto credo che tu sottovaluti la forza d'animo di chi ha sofferto, perché puoi stare certo che non lo tiri giù neanche andandoci contro 24 ore al giorno figurati dicendo qualche parola sconveniente.progettogayforum ha scritto:Mi sento profondamente confuso, confermato solo nella consapevolezza di non saper fare nulla e di non valere nulla, di poter fare danni che neppure riesco a comprendere. La mia antica paura si materializza e il senso di smarrimento è profondo. Ho finito per essere una delusione ancora una volta. Ho trovato persone come si deve, persone che hanno sofferto molto e sono stato io l’ennesima delusione. Non era quello che avrei voluto, sono stato superficiale, ho pensato che fosse tutto molto più semplice di com'era, ho pensato di capire e non avevo capito nulla, come mi è spesso accaduto mi sono sopravvalutato, ho cercato di non vedere i miei limiti e ho commesso errori che non ho neppure compreso e questo testimonia quanto fossi lontano dalla realtà. Ho finito per fare l’esatto contrario di quello che avrei voluto. Non so se è più dignitoso chiedere scusa o semplicemente restare in silenzio. Ho visto cose più grandi me e non ho capito che erano più grandi di me. Ho imparato quanto si possa soffrire e quanta dignità ci sia nella sofferenza e mi sono reso conto che le parole non servono a nulla e aggiungono confusione a confusione. Forse è più rispettoso non aggiungere altre parole.
CONSAPEVOLEZZA DEL DOLORE
Re: CONSAPEVOLEZZA DEL DOLORE
Re: CONSAPEVOLEZZA DEL DOLORE
Non conosco la situazione, però qualunque sia l'entità del danno che puoi aver arrecato, perlomeno ti ha permesso di conoscere meglio i tuoi limiti, quindi difficilmente ti potrà ricapitare. Chiediti se il danno sia oggettivamente grande o se sia stato ingigantito da una distorsione percettiva dovuta alla sofferenza di chi hai provato ad aiutare o tua per il timore di essere inadatto alla situazione.progettogayforum ha scritto:Mi sento profondamente confuso, confermato solo nella consapevolezza di non saper fare nulla e di non valere nulla, di poter fare danni che neppure riesco a comprendere. La mia antica paura si materializza e il senso di smarrimento è profondo. Ho finito per essere una delusione ancora una volta. Ho trovato persone come si deve, persone che hanno sofferto molto e sono stato io l’ennesima delusione. Non era quello che avrei voluto, sono stato superficiale, ho pensato che fosse tutto molto più semplice di com'era, ho pensato di capire e non avevo capito nulla, come mi è spesso accaduto mi sono sopravvalutato, ho cercato di non vedere i miei limiti e ho commesso errori che non ho neppure compreso e questo testimonia quanto fossi lontano dalla realtà. Ho finito per fare l’esatto contrario di quello che avrei voluto. Non so se è più dignitoso chiedere scusa o semplicemente restare in silenzio. Ho visto cose più grandi me e non ho capito che erano più grandi di me. Ho imparato quanto si possa soffrire e quanta dignità ci sia nella sofferenza e mi sono reso conto che le parole non servono a nulla e aggiungono confusione a confusione. Forse è più rispettoso non aggiungere altre parole.
Si tratta di una situazione recuperabile o ritieni di aver arrecato un danno irreparabile?
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Re: CONSAPEVOLEZZA DEL DOLORE
Ieri per me è stata una grande giornata, mi sono sentito profondamente felice, mi sono reso conto che talvolta non so capire le cose, non so guardare lontano e sbaglio le valutazioni, ma c’è chi mi prende sul serio anche così, chi capisce le cose anche per me, chi sa guardare più lontano di me e non sbaglia le valutazioni. Quanto te ne rendi conto, ti senti rinfrancato, hai di nuovo l’impressione che andare avanti ha un senso e che nell'umanità c’è, in fondo, anche molto di buono.
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Re: CONSAPEVOLEZZA DEL DOLORE
Son contento che tu stia meglio caro ma, d'altra parte, bastava consultare un giovane: Apollinaire
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure