I nostri sogni

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barbara
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Re: I nostri sogni

Messaggio da barbara » mercoledì 19 marzo 2014, 19:52

E' interessante come, riflettendo su un sogno, si aggiungono altri particolari. Ad esempio, Gecko ,ora ti viene in mente che guardavi con sfida il signore con il mantello (che rappresenta la morte).
Un particolare come questo può cambiare radicalmente il senso che possiamo attribuire a un sogno.
Il sogno di e^p+1 è molto singolare . Mi ha colpito la tensione che si crea in concomitanza all'arrivo di tuo padre e che spezza l'incontro sereno con una signora che si trova con te nella tua casa, ma trasformata .Una tensione intensa che tuttavia rimane inespressa.

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e^ip+1=0
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Re: I nostri sogni

Messaggio da e^ip+1=0 » giovedì 20 marzo 2014, 19:55

gecko ha scritto: Perchè è come se io avessi violato una regola, una consuetudine ed ora devo pagare il prezzo di questa violazione con sofferenza. Ripeto, forse è la mia mente che ha elaborato questo sogno per dare una spiegazione ai brutti momenti che ho vissuto.
Da quello che hai raccontato mi sembra più che verosimile. Credo sia importante il non pensare, magari anche solo inconsciamente, che le cose stiano davvero così, ossia che tu debba pagare davvero un prezzo per questa fantomatica violazione. Razionalmente è una cosa ovvia, nell'inconscio forse un po'meno.
barbara ha scritto:Mi ha colpito la tensione che si crea in concomitanza all'arrivo di tuo padre e che spezza l'incontro sereno con una signora che si trova con te nella tua casa, ma trasformata .Una tensione intensa che tuttavia rimane inespressa.
Riflettendoci ritengo che questo sogno sia dovuto al fatto che ho deciso di fare coming out con mia madre (ma non con mio padre). Mi è venuto poi in mente che la signora con cui parlo nel sogno è stata nella realtà la prima persona di una certa età (non della mia generazione) cui mi sono rivelato.

barbara
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Re: I nostri sogni

Messaggio da barbara » giovedì 20 marzo 2014, 21:02

in effetti le cassette delle lettere fanno un po' pensare alla voglia di comunicare qualcosa . Una voglia però che incontra degli ostacoli...

Tozeur
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Re: I nostri sogni

Messaggio da Tozeur » domenica 23 marzo 2014, 17:14

L'altro giorni ho sognato di avere dinnanzi a me un piatto di riso con serpenti vivi :shock:
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barbara
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Re: I nostri sogni

Messaggio da barbara » domenica 23 marzo 2014, 21:17

Oddio! tipo la scena di Indiana Jones... :?

Diabolik85
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Re: I nostri sogni

Messaggio da Diabolik85 » sabato 29 marzo 2014, 21:59

Io stanotte ho sognato un mezzo bacio con un ragazzo che non ricordo chi sia :o

Mentre qualche notte fa che la mia maestra preferita con cui lavoro veniva uccisa da un'altra maestra con un colpo di pistola :o

875
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Re: I nostri sogni

Messaggio da 875 » sabato 29 marzo 2014, 23:59

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Diabolik85
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Re: I nostri sogni

Messaggio da Diabolik85 » lunedì 31 marzo 2014, 11:42

Stanotte ho sognato che io e un ragazzo eravamo ai lati di una fontana, abbracciati, con il rischio quasi di caderci dentro, ( la paura era più mia perchè non so nuotare ). Lui mi dice che ha freddo ( si era tolto la maglietta ), io lo abbraccio ma lui mi dice che ha freddo comunque.

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e^ip+1=0
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Re: I nostri sogni

Messaggio da e^ip+1=0 » giovedì 3 aprile 2014, 0:02

Diabolik85 ha scritto:Stanotte ho sognato che io e un ragazzo eravamo ai lati di una fontana, abbracciati, con il rischio quasi di caderci dentro, ( la paura era più mia perchè non so nuotare ). Lui mi dice che ha freddo ( si era tolto la maglietta ), io lo abbraccio ma lui mi dice che ha freddo comunque.
La sensazione che questo sogno ti ha dato è dunque di paura, Diabolik? O provavi piacere nell'abbracciare il ragazzo? :)

Il sogno della maestra, poi, dev'essere stato davvero tremendo!
875 ha scritto:Io ho sognato la casa dei mie................................
:)

Ultimamente mi è capitato di fare un sogno molto intricato, di cui ricordo dei frammenti.

Rivivevo, con la coscienza di adesso, nel mio corpo di quando ero ragazzino, diciamo all'inizio delle scuole medie. Mi trovavo in una specie di spogliatoio dopo una gara di non so bene cosa, mi par di ricordare atletica (e, in effetti, a quell'età, praticavo proprio quello sport). Nel sogno mi spogliavo, ma attorno a me c'erano degli altri ragazzini, compagni di squadra, che mi deridevano e mi calavano i pantaloni e le mutande per farmi dispetto. Poiché con la coscienza non ero ragazzino, urlavo loro che si togliessero di torno, che li odiavo. Poi con uno strattone mi liberavo e svoltavo in una sorta di corridoio adiacente lo spogliatoio, furente verso quei deficienti. A destra, ad un tratto, si apriva un altro corridoio. è singolare, perché questo secondo corridoio mi è capitato di vederlo spesso ultimamente nei miei sogni: non è molto largo, il pavimento è di marmo bianco e sulle pareti ci sono mobili pacchiani, tutti dorati e tronfi; in fondo, a volte dal lato da cui entro io, a volte dall'altro, vi è una sorta di semicolonna (finto-greca, davvero brutta) sopra la quale vi è una specie di lucerna che dispensa effluvi di un qualche incenso. In questo caso, sulla mia sinistra, nel corridoio, c'era l'entrata di una grande sala da bagno, con un'immensa vasca dai rubinetti enormi placcati in oro e gemme finte (orribili!). Nonostante questi dettagli, ero contento di trovarmi lì e di essere scampato a quei pestiferi ragazzini; inoltre avevo riconosciuto benissimo dove mi trovavo, ero in casa di un signore che conosco anche nella realtà. E infatti, tirato un sospiro di sollievo, davo uno sguardo attraverso una finestra ad arco che si apriva a destra del corridoio e vedevo questo signore che camminava assieme a sua moglie e ad altre persone sotto un porticato dall'altra parte di un grande prato, che si stendeva sotto ai miei occhi. Facevo loro cenno, ma non mi vedevano. Poi c'è un buco nel sogno, una parte che non ricordo. Fatto sta che le cose sono cambiate notevolmente: provavo una profonda rabbia verso questo signore, ricordo che lo insultavo e che volevo uscire da quella casa così strana al più presto. Non riesco a trovare una ragione di questa rabbia, visto che nella realtà egli è un semplice conoscente, con cui peraltro sono in ottimi rapporti. In ogni caso, correvo attraverso il portico che prima osservavo mentre ero dall'altra parte del prato, nel corridoio. Sulla mia destra vedevo ad un certo punto delle teche con dei manufatti archeologici in metallo nero dalle sfumature verdastre, dei vetri coprivano queste spade, questi vasi, queste statuette e delle luci al neon li illuminavano. A questa visione ero preso da una rabbia ancor più forte verso il proprietario della casa e cominciavo a tirare pugni contro i vetri delle teche; poiché non si rompevano, cercavo di staccare una sorta di turibolo che pendeva dal soffitto con una catena, ma anche quello non veniva via. Al colmo dell'ira, vedevo allora un'anforina di metallo sulla mia destra, semplicemente poggiata su di un piedistallo; la prendevo e la scagliavo con violenza contro le teche, spaccando tutto e urlando insulti. Poi correvo via e giungevo alla fine del portico, dove una finestra gotica si apriva sull'esterno; c'era lì uno dei miei migliori amici, che mi attendeva. Assieme spiccavamo il volo ed uscivamo dalla finestra. Sotto di noi si stendeva una collina, che digradava pian piano verso una pianura, sulla quale si ergevano più lontano altre alture. Man mano che prendevo quota mi sentivo felice e volteggiavo: sotto di me si stendevano prati, qualche campo e, dettaglio che ricordo benissimo, ad un certo punto tre bellissimi pini. Il mio amico volava accanto a me e ad un certo punto mi chiedeva: "ma come fai a volare così alto senza stancarti?" e io gli rispondevo "perché veleggio usando la portanza (usavo proprio questo termine), meno sbatti le braccia e meglio è". Lui mi spiegava che ci trovavamo a volare sopra la Borgogna e mi indicava, sotto di noi, dei piccoli paesi, di cui mi diceva il nome (non ne ricordo neanche uno adesso) e dei quali riuscivo a distinguere qualche casetta e qualche campanile dalla guglia blu. Sentivo le correnti d'aria e pensavo che volevo imitare i gabbiani, volando a lungo senza mai muovere le ali, e ci riuscivo! Ad un certo punto planavamo in una grande città, che sapevo essere Lione: in realtà, appena atterrato, mi rendevo conto che all'aspetto era un po'un misto tra Lione, Firenze e qualche città americana come se ne vedono in certi film. C'era un grande fiume che somigliava molto al Rodano, ma le strade che lo costeggiavano erano molto simili ai lungarni, mentre alcune strade intorno avevano case basse attorno a strade larghe, come in un'ambientazione da provincia americana. Il mio amico spariva, ed io rimanevo a girare; ad un certo punto le strade si riempivano di prostitute che mi giravano attorno chiedendomi se avevo "bisogno di compagnia". Io cercavo di schivarle ma non riuscivo a liberarmene, ed erano molto fastidiose, così entravo in un grande palazzo sul lungofiume, che sapevo essere un misto tra un'antica prigione ed un palazzo signorile. Lì mi ritiravo in una stanzina spoglia con finestrina che dava sul fiume e mi mettevo a parlare tranquillamente con una donna molto gentile, che non ho mai visto nella realtà. Ad un certo punto appariva una prostituta, che era riuscita ad entrare nella stanza non si sa bene come, e iniziava a parlare a ruota libera, ad un ritmo velocissimo. Io ero rincoglionito dalle sue chiacchiere, ma sopportavo. Ad un certo punto, la donna gentile prendeva un sacco, vi metteva dentro questa strana prostituta logorroica e mi dava uno sguardo d'intesa. Io annuivo, le davo un sasso che avevo trovato per terra nella stanza, una pietra neanche tanto grande né pesante, che lei legava al sacco, quindi gettava quest'ultimo dalla finestra, nel fiume, e mi guardava soffisfatta. Io ero incerto, per non dire spaventato, e mi dicevo: "oddio, ma se ha ucciso quella prostituta?" e lì mi svegliavo.

è un sogno davvero strano anche perché, a differenza di molte altre volte, vi sono elementi che hanno nulla (la Borgogna, le prostitute) o poco (il signore dalla casa pacchiana, che è un semplicemente un conoscente) a che vedere con la mia vita. Inoltre rimango sempre stupito dalle mie reazioni nei sogni: nella realtà sono molto mite, è davvero difficile che mi arrabbi e mai e poi mai ho usato la violenza; nel mondo onirico, invece, compio gesti anche molto violenti se mi sento minacciato e, talvolta, arrivo perfino ad uccidere i miei nemici.
Non so, che impressione vi fa questo bislacco sogno?

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Re: I nostri sogni

Messaggio da progettogayforum » giovedì 3 aprile 2014, 1:58

Sono rimasto affascinato dalla descrizione del sogno, e anche un po' impressionato dalla storia del sacco nel fiume (una brutta storia). Mi è piaciuta soprattutto la parte del volo in due!

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