Caro gecko, leggo solo ora il tuo sogno riguardante il ponte e lo strano tizio tutto nero. Sono perfettamente d'accordo con quello che dicono sia barbara che derkleinebaum; aggiungo solo che trovo particolare come in entrambi i sogni (quello in cui si parla di te, che sei sopravvissuto da bambino, e quello in cui si parla di tua nonna) vi sia un senso di sospensione, oltre che di sofferenza. Ciò che ti dice l'uomo vestito di nero, soprattutto, ti turba, e ti lascia in uno stato indefinito, a quanto capisco, dove tu stesso ti senti in balìa di qualcosa che non riesci a controllare, qualcosa di soprannaturale quasi. Potrebbe essere segno di un'incertezza di fondo, una sospensione; l'immagine è quella un ponte, per l'appunto, che non si sa da dove parta né dove porti.
gecko ha scritto:
Ho fatto altri sogni strani, tipo che mi cadevano i denti, mi cadevano i capelli però in poco tempo guarivo. Mah chissà cosa vorranno dire...
Ricordo che una volta, ero bambino, la mia maestra lesse in classe una fiaba orientale in cui si narrava di un califfo che sognava di perdere i denti; secondo quella fiaba (non so se riprende qualche credenza persiana o giù di lì) ciò era presagio di una vita lunga.
Nelle ultime notti ho fatto due sogni particolari, ma non ne ricordo che qualche stralcio.
Primo sogno:
Mi trovo in quella che so essere casa mia, anche se non assomiglia affatto a come è nella realtà. C'è con me una signora che conosco, molto gentile, e parliamo del più e del meno. Ad un tratto avverto una tensione altissima salire nell'ambiente, come d'imminente pericolo; si apre la porta ed entra in casa mio padre, è tranquillissimo, mi saluta e va in una stanza; io lo saluto appena ed esco perché sento che la tensione è molto forte nell'aria, sebbene non vi sia una causa precisa. La signora che è con me mi guarda dubbiosa, poi scompare. Apro la porta di casa e scendo in fondo alle scale. Mi trovo davanti delle cassette della posta (questa volta sono davvero identiche a quelle nel mio edificio); cerco la mia disperatamente, ma le cassette cominciano a fare cose strane: ruotano e si cambiano di posto, vedo che mi sfuggono sotto gli occhi e leggo i nomi impressi nelle targhette, esistono tutti nella realtà, solo che non riesco a trovare il mio. Ogni tanto qualcuna è spalancata, manca lo sportellino; ad un certo punto ne vedo una, so che è la mia e la afferro mentre tutte le altre continuano a muoversi sul piano del muro. Lo sportello manca, c'è solo un pezzetto di carta che levita coprendo parzialmente lo spazio interno; so che è la mia anche se non riesco a leggere ciò che c'è scritto sul foglietto bianco che sta su da solo. Mi son svegliato subito dopo con un fortissimo senso di tensione.
Secondo sogno:
sono nella mia stanza, ad un certo punto apro una porta che non avevo mai notato e mi accorgo che fuori c'è un bellissimo prato verde che si estende su una sorta di collinetta; il cielo è azzurro e il sole splende, un albero si alza accanto alla porta e un'altalena pende attaccata a uno dei suoi rami. Il mio pensiero è: "ma che meraviglia! Non sapevo di avere un giardino in casa!"
Anche qui mi sono svegliato, ma con un gran senso di serenità.