(Avevo iniziato a rispondere mentalmente quando ho letto il post ieri sera, e ora vedo con piacere che molte delle idee sono già state espresse.. ma le posto ugualmente perché ormai mi avete stuzzicato.. per cui scusate la lunghezza, ma penso di scrivere un po'
)
Premetto che io non creo in nessun campo, ma da fuitore di molti
campi mi sento di dire la mia ..anche perché credo fermamente che un opera d'arte non esiste senza in qualche modo l'esistenza di fruitori (finali, potenziali, reali, singoli individui, critici d'arte, o comunità socio-artistiche che si volgia..)
non rispondo quindi, riguardo il versante di "come tenersi al passo con al la modernità", ma al concetto del "perché mi piace qualcosa di moderno", in quanto originale, e non qualcosa di "consolidato"
credo, come hanno già detto qui, che non si inventi nulla, ma l'originalità che apprezzo nasce dal vedere come un artista ha combinato nel suo modo unico e personale tutta una sua storia, la tradizione, gli artisti preferiti, o cos'altro, in un mix idiosincratico suo che può inserirsi in un filone artistico esistente, o darne vita a uno nuovo..
esempio:
Apprezzo il film Memento per il modo con cui Nolan utilizza la tecnica del montaggio per intrecciare la stessa storia in due direzioni temporali opposte, e metterci nella stessa condizone del protagonista: la storia non è nuova, la narrazione per salti temporali neanche, ma il modo con viene utilizzata la tecnica e la dimensione temporale assieme lo è, e parla al mio gusto intelletualoide di essere
attivo durante la fruizione del "gioco" in cui mi fa muovere il regista.
Apprezzo Calvino per come riutilizza la forma e il contenuto di generi letterari già esistenti, ma inserendoli in strutture "geometriche" costruite e progettate in maniera che: si raccontino tutti i romanzi e stili linguistici dentro un romanzo formato dalla storia di un romanzo stesso (con i totoli a formare un ulteriore romanzo) o chessò che si descriva uno stato esistenziale, descrivendo 55 città, racchiuse in una cornice che dialoga con il tema stesso dell'esistenza ecc.. Non sono le descrizioni, né le storie a cornice, né il parlare per metafore oggettivizzanti, ma la forma unica che ha il tutto, in relazione con i contenuti espressi in una scrittura senza uguali, che solo così poteva permettere all'autore di esprimerla
Apprezzo Magritte per come ha sfondato il concetto di rappresentazione artistica, facendoti passare dall'altro lato della tela. Mi piace non la tecnica, che non ha niente di "originale" ma il modo con cui la usa per rompere la finzione artistica, proprio tramite la finzione artistica stessa; obbligandoti a riflettere su ciò che stai guardando come nessuno aveva fatto prima (come ha già detto konigdernacht).
Perché se io rifaccio "Questa non è una pipa" adesso non ha lo stesso inmpatto non tanto perché l'ha già fatto lui, quanto perché ormai quella dimensione è già stata superata, e ce ne sono altre da superare.. Per di più non penso che Magritte sia ormai
contemporaneo, per cui chessò mi piacciono le installazioni dell'Arte Povera di Pistoletto per come portano avanti questo discorso della meta-arte, criticando il mare di kitsch sotto cui è sepolta la "rappresentazione artistica" negli occhi della (perdonatemi il termine) cultura dominante odierna ecc..ecc..
Tutta questa pappardella non tanto per spiegare perché "contemporaneo" sia meglio di "consolidato", ma perché volevo solo dire che è sempre parte di uno stesso discorso: anche Giotto o Caravaggio all'epoca sono stati rivoluzionari, ma guardandoli con gli occhi di oggi, a parecchie "dimensioni" più avanti, li apprezzo per altre ragioni, sotto un punto di vista estetico/formale/di contenuto e di originalità rispetto al periodo e, soprattutto, rispetto alla dimensione emotiva che è in grado di suscitere (in qualsiasi modo). Quello che riesce a farmi sentire è parte esenziale di quello che mi piace da fruitore. Se è bello, -non necessariamente da un punto di vista estetico-, ma se risuona con me e con quello che penso / mi fa pensare / mi spinge a studiare la visione dell'autore/ mi chiede di sforzarmi per capire cosa sta dietro l'opera d'arte, allora "l'idea di fondo che lo anima" con me ha funzionato.
Di fronte a un quadro di Bacon non si può non sentire tutto quel dolere.
E allo stesso modo un opera moderna che deve rispondere alle mie
esigenti esigenze di fruitore contemporaneo, che non si accontenta di qualcosa che è già stato fatto/detto/utilizzato se vuole farmi risuonare, perché altrimenti mi rivolgo all'originale.. voglio qualcosa di suo, di unico per entrare in relazione con il messaggio proprio di quell'artista.
e non tenderei a scindere tra tecnica oggettiva e soggettività emotiva, perché in qualche modo senza l'una l'altra (per me) non regge. Per dire, leggendo le parole di konigdernacht mi venivano in mente i Sex Pistols. Manco sapeva tenre in mano il basso quello, eppure provate a dire che Nevermind the Bolloks non funziona o non ha avuto un impatto nel nostro mondo occidentale. Lì l' "abilità musicale" è zero, ma è chiaramente la tecnica stessa di quel punk, è il linguaggio rozzo, grezzo, efferato, veloce diretto e disperato che funziona nel dare voce a una sensazione e al disagio. We don't care. I Ramones avevano la stessa "tecnica", ma non erano affatto "punk" (sì, blasfemia) nel senso "pericoloso del termine" perche non la usavano per generare le stesse reazioni dei Pistols
(o meglio ancora, i Clash^^) negli ascoltatori.
Aggiungiamo il fatto che dalla non-tecnica punk sono partite miriadi di band che da quel presupposto hanno creato nuovi linguaggi e formati musicali, che generano emozioni proprio per come vengono eseguiti, (e che a loro volta ispirano nuove band e tecniche, e e così via...). Quindi il fatto di essere
genrativo è un'altra cosa che mi piace cercare nell'arte e nelle tecniche che utilizzano per comunicare.
Quindi dico anch'io oltre "l'essere te stesso" anche comunica qualcosa che abbia veramente un significato "esistenziale" per te, tramite la/le tecniche che ti permettono di esprimerti al massimo, perché in quel caso ci sarà di sicuro qualche altro
essere umano a fruire se vale la pena. (romanticamente la vedo così;)
non so se sono stato chiaro, o se in qualche modo è un parere valido, ma dalla lunghezza media delle risposte son contento di non essere l'unico felice di risponderti Torrismondo!